Il Castello Visconteo di Pavia, imponente struttura eretta nel 1360 per volontà di Galeazzo Visconti, è oggi in pieno centro storico mentre, sette secoli fa, era circondato da un vasto parco, utilizzato come riserva di caccia e centro culturale e ricreativo per tutta la corte.
L’architettura del castello ricorda quella del Castello Sforzesco di Milano, con le sue mura merlate, il meraviglioso loggiato, le sale affrescate e le ampie bifore che decorano la facciata. Nonostante sia stato teatro della storica battaglia di Pavia nel 1525 tra l’esercito francese e l’armata imperiale, il castello ha conservato la sua struttura originaria.
Acquisito dal Comune all’inizio del XX secolo, il Castello Visconteo è ora la sede dei Musei Civici con collezioni come il Museo Archeologico e Sala Longobarda, la Sezione Romanica e Rinascimentale, la Pinacoteca Malaspina e la Pinacoteca del Seicento e del Settecento, la Quadreria dell’Ottocento e il Museo del Risorgimento. Un autentico scrigno di tesori culturali che raccontano la storia e l’arte attraverso le epoche.
La Via Francigena, uno dei più significativi itinerari storico-culturali, si snoda lungo oltre duemila chilometri, dall’Inghilterra fino all’Italia, seguendo il percorso descritto nel Diario di Sigerico nel 990. La tratta lombarda della Via, estendendosi per centoventi chilometri tra Pavia e Lodi, attraversa il pittoresco paesaggio della Lomellina, caratterizzato da risaie, canali e paesi dal fascino senza tempo.
Nel cuore di questa regione emergono castelli, ville e cascine storiche, come la Sforzesca progettata da Leonardo per Ludovico il Moro. Il primo tratto pavese della Via inizia a Palestro, attraversa Robbio e giunge a Mortara, passando per le Chiese di San Valeriano e San Pietro di Robbio.
Sempre a Mortara meritano una visita la Basilica di San Lorenzo e l’Abbazia di Santa Croce e Sant’Albino. Tromello è la prima meta della seconda tratta pavese e una sosta al Santuario della Madonna della Bozzola di Garlasco è doverosa.
Il tragitto prosegue verso Pavia, con una visita alla Certosa di Pavia, un capolavoro rinascimentale eretto da Gian Galeazzo Visconti dove, gli amanti dei liquori artigianali possono fare acquisti presso l’antica Farmacia della Certosa che offre prodotti monastici come l’Amaro Certosa e il Liquore al caffè.
Pavia contribuisce al patrimonio storico e artistico della Via Francigena con il Duomo con le spoglie di San Siro, il reliquiario secentesco e le basiliche di San Michele Maggiore e San Pietro in Ciel d’Oro.
Il tratto finale della Via pavese termina a Lambrinia e prosegue nel territorio lodigiano, da Ponte di Mariotto a Orio Litta lungo il fiume Lambro, passando per Cascina Cantarana, edificata dai Monaci Cistercensi e per il Transitum Padi di Sigerico, un punto di imbarco per i pellegrini diretti a Roma.
Il Museo e Tesoro del Duomo di Monza è un’eccezionale testimonianza di quattordici secoli di arte e storia, offrendo una collezione unica al mondo. Un patrimonio inestimabile, frutto della maestria di generazioni di artisti e della generosità di devoti committenti, che spazia dall’eredità di Teodolinda all’arte contemporanea.
La raccolta permette di conoscere le vicende della Basilica di San Giovanni Battista dalla sua fondazione fino ai giorni nostri. Un percorso di più di 1400 anni durante i quali la storia della chiesa si è intrecciata con la vita politica e religiosa d’Italia e d’Europa, creando una trama di relazioni che le collezioni del museo testimoniano in modo spettacolare.
I vari spazi espositivi, i percorsi e gli allestimenti museali contribuiscono a chiarire il legame tra gli oggetti esposti e la storia del duomo. La sezione Filippo Serpero, dedicata al Tesoro della basilica alto medievale, offre una prospettiva dettagliata sulla storia della chiesa, mentre la sezione Carlo Gaiani è stata progettata per esporre le opere che hanno arricchito il patrimonio della chiesa dalla sua ricostruzione nel 1300 fino ad oggi.
Riconosciuto come Patrimonio Testimone di una Cultura di Pace per l’Umanità dall’UNESCO, il Duomo di Monza con la Regina Teodolinda offre un affascinante viaggio attraverso secoli di storia e arte, con una collezione che abbraccia l’eredità passata e abbraccia le espressioni artistiche contemporanee.
Il Duomo di Monza, una struttura imponente dedicata a San Giovanni Battista, racchiude una storia di oltre 1400 anni e ospita un tesoro inestimabile. Voluto dalla regina Teodolinda alla fine del VI secolo, il Duomo era situato in una zona allora periferica del borgo di Monza, nelle vicinanze del fiume Lambro e fungeva da cappella per il vicino Palazzo Reale.
Il ruolo centrale di Teodolinda nella conversione dei longobardi dall’arianesimo al cattolicesimo conferì alla Chiesa una posizione di santuario per la nazione longobarda. L’Unesco ha riconosciuto questo contributo, designando Teodolinda come testimone di una cultura di pace per l’umanità, e l’ intitolazione dell’omonima Cappella, conosciuta anche come Cappella Zavattari, è un tributo a questa figura storica.
Il Duomo è importante anche per il suo tesoro: una straordinaria testimonianza di quei primi secoli che comprende suppellettili liturgiche e donativi offerti dalla regina, che furono sepolti nella chiesa alla sua morte e ulteriori opere d’oreficeria e avorio donati da re Berengario nel X secolo.
Nel cambio di secolo tra il Duecento e il Trecento, il Duomo subì trasformazioni cruciali, grazie all’influenza dei Visconti e divenne una basilica imponente per le incoronazioni imperiali, seguendo la tradizione germanica che imponeva all’imperatore di ricevere tre corone: quella d’argento ad Aquisgrana, quella d’oro a Roma e una “di ferro” a Monza (o a Milano).
Il Castello Sforzesco, noto tra i milanesi come la “torta degli sposi”, è un simbolo intramontabile della città, in perfetto connubio con il celebre Duomo. La Torre del Filarete emerge nel contesto cittadino, a metà strada fra Piazza Duomo e l’Arco della Pace, tra Via Dante e Corso Sempione.
Nato per scopi difensivi, il castello si distingue per una struttura imponente ma allo stesso tempo di grande eleganza, soprattutto nei suoi cortili interni, che ospitano diverse esposizioni museali tra cui il Museo della Pietà Rondanini – Michelangelo, la Sala delle Asse – Leonardo da Vinci e il Museo Egizio. Il Parco Sempione, un polmone verde di 47 ettari al centro di Milano, arricchisce l’esperienza di visita del castello con piante secolari, laghetti e punti di interesse come la Triennale e la Torre Branca.
Questo parco conduce alla magnifica Arena Civica e all’Arco della Pace, affascinanti testimonianze della dominazione di Napoleone, che vedeva in Corso Sempione una versione milanese degli Champs Elysees.
Nel Dopoguerra l’Italia ha dovuto affrontare una fase di ricostruzione non solo materiale, ma anche culturale. A Milano, Giorgio Strehler, Paolo Grassi e Nina Vinchi, nel 1947, fondarono il Piccolo Teatro, sancendo la nascita del primo teatro stabile italiano. Attualmente, il Piccolo Teatro comprende tre sedi distinte: il Teatro Grassi, ubicato nella storica via Rovello; il Teatro Studio Melato, situato in via Rivoli, uno spazio sperimentale che ospita anche la scuola di teatro; e il Teatro Strehler in Largo Greppi, a Lanza, che ne è la sede principale.
Fin dall’inizio il repertorio del Piccolo Teatro si è caratterizzato per la sua natura internazionale, mirando a coinvolgere un pubblico diversificato. In circa sessant’anni di attività, sono state messe in scena oltre 300 produzioni teatrali, di cui 200 dirette da Strehler. Tra le opere memorabili, spiccano “Re Lear” e “La Tempesta” di Shakespeare, “La Vita di Galileo” e “L’opera da tre soldi” di Brecht, e “Il Giardino dei ciliegi” di Cechov.
Particolarmente significativo è “Arlecchino servitore dei due padroni” di Carlo Goldoni, presente nel cartellone sin dal 1947 e che, ancora oggi, registra sempre il tutto esaurito.
Nel 1991 il Piccolo Teatro di Milano ha ricevuto il titolo di “Teatro d’Europa”, sottolineando il suo impegno e la sua rilevanza a livello internazionale.
Nel 1777, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria diede l’ordine di erigere l’incantevole reggia di Monza come residenza estiva per suo figlio Ferdinando I, Governatore della Lombardia, incaricandone l’architetto Piermarini, già artefice della Reggia di Caserta. La Villa Reale di Monza, un maestoso edificio a ferro di cavallo in stile neoclassico, di circa 700 stanze arredate con un incredibile sfarzo, impreziosite da stucchi, sete, affreschi, pavimenti in marmo pregiato o in legno intarsiato, camini, fregi, boiseri e vasche da bagno in marmo e lunette con sculture lignee. Imponente anche lo scalone d’onore.
Da non perdere anche i giardini della Reggia, estesi su circa 40 ettari. Un parco di rara bellezza che svolge un ruolo significativo nell’ambito ecologico e naturalistico di Monza, ospitando numerose specie animali e vegetali. Merita di una visita anche il roseto, nell’avancorte della Villa che si adagia su un terreno ondulato, con uno splendido laghetto al suo interno.
Il Teatro alla Scala di Milano, fortemente voluto dall’Imperatrice Maria Teresa d’Austria, fu inaugurato il 3 agosto 1778, come da progetto dell’architetto Giuseppe Piermarini. Il nome del teatro è un omaggio alla chiesa di Santa Maria alla Scala, il luogo dove fu edificato.
Questo prestigioso palcoscenico ha visto la rappresentazione di alcune delle opere più celebri dell’Ottocento, tra cui la “Norma” di Bellini, l'”Otello” e il “Falstaff” di Verdi, “La Gioconda” di Ponchielli, il “Mefistofele” di Boito e la “Turandot” di Puccini.
Il Teatro alla Scala è stato il palcoscenico di esibizioni straordinarie di artisti di fama mondiale, tra cui le voci indimenticabili di Maria Callas, Luciano Pavarotti e Placido Domingo e i balletti di Leonide Massine, George Balanchine, Rudolf Nureyev e Carla Fracci.
Dal 1951, la Stagione della Scala si apre il 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, patrono del capoluogo, e questa tradizione è rimasta intatta. Se siete appassionati di opera o balletto, una serata alla Scala durante il vostro soggiorno a Milano si rivelerà un’esperienza indimenticabile.