Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro

San Pietro in Ciel d’Oro, una delle più antiche chiese di Pavia, affonda le sue radici nel regno dei Goti, testimone di un ricco patrimonio storico e artistico. La sua importanza culmina sotto il regno di Liutprando, quando ospita le reliquie di Sant’Agostino, acquisite dai Saraceni in Sardegna.

Le reliquie di Sant’Agostino riposano in uno scrigno argenteo dell’epoca di Liutprando, situato sotto l’Arca marmorea, un capolavoro scolpito nel 1362 che raffigura scene della vita del santo. Sulla facciata della basilica una lapide con una terzina di Dante Alighieri, a richiamare la sepoltura del filosofo romano Severino Boezio, tomba su cui sorse la basilica paleocristiana di San Pietro in Ciel d’Oro.

Al centro del presbiterio, l’Arca marmorea di Sant’Agostino, commissionata dal priore degli Agostiniani Bonifacio Bottigella nel Trecento, è un capolavoro della scultura lombarda. Con 95 statue e 50 bassorilievi, l’opera illustra la fede e le virtù teologali, cardinali e monastiche, nonché episodi salienti della vita di Sant’Agostino.

La basilica e l’Ordine di Sant’Agostino costituiscono a Pavia un punto di riferimento fondamentale. La Chiesa conserva le spoglie di Sant’Agostino, padre della Chiesa, mentre l’Arca marmorea, oltre a essere un monumento sacro imponente, narra la vita del santo e la storia della traslazione delle sue reliquie da Cagliari a Pavia.

Il legame tra Sant’Agostino e Pavia risale a prima della costruzione dell’Arca e l’Ordine Agostiniano continua a mantenere viva questa connessione attraverso l’apostolato e la Settimana Agostiniana Pavese. Questo patrimonio spirituale e culturale offre ai visitatori un’opportunità di immergersi nella grandezza umana e spirituale di Sant’Agostino, un testimone straordinario della cultura occidentale e della teologia cattolica.

Via di San Colombano

La Via di San Colombano, antico itinerario che guidava i pellegrini fino a Bobbio, patria dell’abbazia fondata dall’abate irlandese San Colombano nel VII secolo, offre un’avvincente immersione nella storia e nella spiritualità europea. Colombano, noto come “Il Santo Patrono d’Europa”, nacque nel 542 e, dal 591, viaggiò per oltre trent’anni fondando comunità e monasteri in diverse nazioni europee.

Questo itinerario, che attraversa il lato orientale del Lago di Como e le pittoresche località di Novate, Curcio, Dervio, Bellano e Varenna, conduce i viaggiatori attraverso borghi incantevoli affacciati sul lago e circondati dalle montagne. Attraverso Lierna e Abbadia, punto di inizio del Sentiero del Viandante, i visitatori possono esplorare le bellezze artistiche e naturali della zona.

Proseguendo da Lecco lungo il fiume Adda, con tappe a Olginate, Brivio e Melegnano, si giunge al maestoso Duomo di Lodi, una testimonianza romanica che custodisce tesori artistici come la statua di S. Bassiano, l’altare sarcofago gotico, affreschi medievali e una scultura romanica rara che raffigura l’Ultima Cena.

Continuando il cammino, si arriva a San Colombano, luogo di nascita di don Carlo Gnocchi, figura venerata come beato dalla Chiesa cattolica. Infine, l’itinerario culmina a Bobbio, dove San Colombano fondò la sua ultima abbazia nel 615, diventando un centro di stabilità e cultura in un’epoca di violenza.

Questo percorso storico, attualmente oggetto di studio e riqualificazione, offre due itinerari attraverso la provincia di Pavia: il Percorso 1 da Pavia a Colombarone e il Percorso 2 da Colombarone a Caminata. Attraverso le tracce di San Colombano, i viaggiatori possono rivivere la storia e la spiritualità che hanno plasmato l’Europa medievale.

Palio del Ticino

Il “Palio del Ticino” commemora annualmente vicende epiche accadute nel 1431, quando la flotta fluviale dei Visconti, guidata dal pavese Pasino degli Eustachi, sconfisse l’armata veneziana nelle acque del Ticino. Questo storico evento, spesso misconosciuto, è riportato alla luce attraverso varie competizioni durante il Palio, tra cui tiro con l’arco, corsa e la gara dei barcé.

Il “Palio del Ticino” diventa così un’occasione unica per riflettere sulla storia di Pavia e per onorare l’eroica resistenza dei pavese di fronte all’armata avversaria. Le competizioni e le celebrazioni offrono un modo coinvolgente per mantenere viva la memoria di questo episodio e per rendere omaggio agli eventi che hanno contribuito a plasmare il destino della città. Un’antica battaglia che continua a essere celebrata con festa e riconoscenza, contribuendo a preservare la ricca storia di Pavia per le generazioni future.

Castello Visconteo di Pavia

Il Castello Visconteo di Pavia, imponente struttura eretta nel 1360 per volontà di Galeazzo Visconti, è oggi in pieno centro storico mentre, sette secoli fa, era circondato da un vasto parco, utilizzato come riserva di caccia e centro culturale e ricreativo per tutta la corte.

L’architettura del castello ricorda quella del Castello Sforzesco di Milano, con le sue mura merlate, il meraviglioso loggiato, le sale affrescate e le ampie bifore che decorano la facciata. Nonostante sia stato teatro della storica battaglia di Pavia nel 1525 tra l’esercito francese e l’armata imperiale, il castello ha conservato la sua struttura originaria.

Acquisito dal Comune all’inizio del XX secolo, il Castello Visconteo è ora la sede dei Musei Civici con collezioni come il Museo Archeologico e Sala Longobarda, la Sezione Romanica e Rinascimentale, la Pinacoteca Malaspina e la Pinacoteca del Seicento e del Settecento, la Quadreria dell’Ottocento e il Museo del Risorgimento. Un autentico scrigno di tesori culturali che raccontano la storia e l’arte attraverso le epoche.

Autunno Pavese

L’autunno nella provincia di Pavia offre un’esperienza vivace e coinvolgente, soprattutto tra metà settembre e metà ottobre, quando l’intera zona è animata da degustazioni, cene a tema, visite e merende nelle aziende agricole e nei vigneti dell’Autunno Pavese Tour.

Inoltre, tra fine settembre ai primi giorni di ottobre, il suggestivo Palazzo Esposizioni ospita l’Autunno Pavese Fiera, un evento che continua a riscuotere successo anno dopo anno.

Nata nei primi anni ’50, quando l’idea di celebrare le eccellenze enogastronomiche era ancora agli albori, Autunno Pavese offre un’opportunità unica di immergersi nella cultura culinaria e vinicola della regione, permettendo ai visitatori di partecipare a un ricco programma di attività.

Via Francigena-Lombardia

La Via Francigena, uno dei più significativi itinerari storico-culturali, si snoda lungo oltre duemila chilometri, dall’Inghilterra fino all’Italia, seguendo il percorso descritto nel Diario di Sigerico nel 990. La tratta lombarda della Via, estendendosi per centoventi chilometri tra Pavia e Lodi, attraversa il pittoresco paesaggio della Lomellina, caratterizzato da risaie, canali e paesi dal fascino senza tempo.

Nel cuore di questa regione emergono castelli, ville e cascine storiche, come la Sforzesca progettata da Leonardo per Ludovico il Moro. Il primo tratto pavese della Via inizia a Palestro, attraversa Robbio e giunge a Mortara, passando per le Chiese di San Valeriano e San Pietro di Robbio.
Sempre a Mortara meritano una visita la Basilica di San Lorenzo e l’Abbazia di Santa Croce e Sant’Albino. Tromello è la prima meta della seconda tratta pavese e una sosta al Santuario della Madonna della Bozzola di Garlasco è doverosa.

Il tragitto prosegue verso Pavia, con una visita alla Certosa di Pavia, un capolavoro rinascimentale eretto da Gian Galeazzo Visconti dove, gli amanti dei liquori artigianali possono fare acquisti presso l’antica Farmacia della Certosa che offre prodotti monastici come l’Amaro Certosa e il Liquore al caffè.

Pavia contribuisce al patrimonio storico e artistico della Via Francigena con il Duomo con le spoglie di San Siro, il reliquiario secentesco e le basiliche di San Michele Maggiore e San Pietro in Ciel d’Oro.
Il tratto finale della Via pavese termina a Lambrinia e prosegue nel territorio lodigiano, da Ponte di Mariotto a Orio Litta lungo il fiume Lambro, passando per Cascina Cantarana, edificata dai Monaci Cistercensi e per il Transitum Padi di Sigerico, un punto di imbarco per i pellegrini diretti a Roma.

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