Eremo di Gamogna

Località Comune di Marradi. Diocesi di Faenza-Modigliana. Anno di consacrazione 1053. Stile architettonico romanico. L’Eremo di Gamogna è una di quelle mete capaci di arricchire un viaggio, grazie alle sue atmosfere mistiche, ai suoi silenzi, alla natura rigogliosa dell’Appennino Tosco-Romagnolo che lo avvolge. Gli annali raccontano di quando San Pier Damiani lo fondò dedicandolo a San Barnaba, per accogliere i monaci Camaldolesi della vicina Badia di Acereta, detta anche Badia della Valle. Di quell’epoca rimangono il chiostro, le celle, il forno, gli essiccatoi e la stalla, ambienti che rimangono a memoria delle molte attività che permettevano alla comunità monastica di essere autosufficiente. Ad oggi, le medesime celle sono abitate dalle Monache dell’Ordine Fraternità Monastiche di Gerusalemme, grazie alle quali il complesso dell’Eremo di Gamogna è visitabile e fruibile come luogo di preghiera.

Museo Archeologico Giovannangelo Camporeale di Massa Marittima

Piazza Giuseppe Garibaldi a Massa Marittima, in provincia di Grosseto, è sicuramente annoverabile fra le piazze più belle della Toscana e d’Italia, su cui affacciamo edifici di straordinaria bellezza giunti a noi intatti, senza che secoli di storia li abbiano scalfiti. Fra questi ci sono il Duomo, o Cattedrale di San Cerbone, già Monumento Nazionale, e il duecentesco Palazzo del Podestà, dal 1978 sede del Museo Archeologico di Massa Marittima, con una delle raccolte di reperti più importanti dell’area etrusca. Seguendo gli spostamenti di sede del Museo Archeologico, avvenuti dalla sua fondazione nel 1867 in poi, si toccano alcuni dei monumenti più interessanti di Massa Marittima. Inizialmente allestito nel Convento di Sant’Agostino, qualche anno più tardi viene spostato nell’ex Monastero di Santa Chiara e nel 1875 inizia ad arricchirsi di reperti rinvenuti nei territori di Canino, Orte e Tarquinia e durante le campagne di scavo nella zona delle Colline Metallifere e in particolare nell’area di Puntone di Scarlino. Nel 1958 avviene un altro “trasloco”, nel Palazzo delle Armi, affacciato su Piazza Matteotti e oggi riconvertito a Museo di Arte e Storia delle Miniere, fino ad arrivare al 1978 in cui il Museo Archeologico trova finalmente casa nel Palazzo del Podestà.

Qui, l’esposizione museale del piano terra permette un excursus storico che inizia dal paleolitico inferiore, basandosi soprattutto sui tanti reperti rinvenuti nelle numerose grotte presenti nel territorio, mentre al primo piano si sviluppa la Sezione Etrusca, che, come detto, conserva tutti i ritrovamenti della zona delle Colline Metallifere, di Punta dello Scarlino e vicino al Lago dell’Accesa.

Strada del Vino dei Colli di Candia e di Lunigiana

Lungo la Strada del Vino Monteregio che si sviluppa in provincia di Massa-Carrara, e quella dei Colli di Candia e di Lunigiana ci si può dedicare a degustazioni da raffinati gourmand, che spaziano ben oltre i vini DOP Candia dei Colli Apuani e Colli di Luni e IGP Val di Magra, contemplando anche pani speciali come la Marocca di Casola, Presidio Slow Food a base di farina di castagne, il Marocco di Montignoso con farina di mais e olive, e i pani originari dei borghi di Vinca, Po’ e Agnino ancora oggi cotti nel forno a legna. Aprire un pranzo in Toscana significa spesso iniziare con crostini farciti con fegatini oppure con formaggi e salumi locali. Fra questi c’è il lardo di Colonnata IGP, da accompagnare anche con dell’ottimo miele della Lunigiana DOP. In un territorio dedicato all’agricoltura, si combina perfettamente un soggiorno in un’azienda ricettiva country, in un range che va dal rustico allo chic, più o meno Tuscan style, magari con annessa cantina per degustare vino e olio extravergine d’oliva.

Entrambi questi prodotti di eccellenza sono ottimi per accompagnare le ricette tipiche di questa parte di Toscana: testaroli al pesto, torta d’erbi, bomba di riso, pappardelle al sugo di lepre, frittini alla Lunigiana e, per finire, l’onnipresente castagnaccio.

Museo Civico e Pinacoteca Crociani

Il Museo Civico e Pinacoteca Crociani di Montepulciano, in provincia di Siena, ha più di un secolo di vita, trascorso in due diverse sedi: la prima, quella tenuta dall’anno di fondazione, il 1905, al 1957, nel Palazzo Comunale del borgo medievale, la seconda in una location di nobili origini, Palazzzo Neri Orselli. L’attuale percorso espositivo, rinnovato e ampliato nel 2000, si divide in tre sezioni: una ricca raccolta di dipinti di scuola senese e fiorentina datati dal XIII al XVIII secolo, una archeologica con reperti di quattro necropoli scoperte in località Acquaviva nel 1979, e una storico-documentaria che guida alla scoperta del territorio e dei suoi monumenti attraverso documenti, reperti e opere di vario genere.

Castello Malaspina

Massa è un toponimo che in passato alludeva semplicemente a un’ “estesa proprietà fondiaria”. Quindi, la città toscana nei secoli mutò il suo nome a seconda di chi deteneva il potere in quel momento: Massa Lunense, quando fu di proprietà del vescovo di Luni, Massa del Marchese quando divenne terra dei Malaspina, e ancora Massa Cyba, dal nome dei loro successori, e infine Massa Ducale, nel momento dell’ammissione al Ducato di Modena.

Simbolo di Massa è il Castello Malaspina, imponente fortezza attualmente in fase di restauro, ma comunque aperto al pubblico, di cui si possono visitare i cortili, il mastino e i saloni del palazzo rinascimentale allestiti con mobili d’epoca parzialmente originali. Il progetto in fieri è quello di Si realizzare al suo interno un museo con reperti archeologici rinvenuti nella zona e datati dal Paleolitico all’età romana, oltre ai calchi delle celebri statue-stele della Lunigiana.

Centro per la Conservazione dell’Arredo Sacro e del Costume Religioso

Al civico 30 di Via della Sassetta a Castagneto Carducci, in provincia di Livorno, si trova la Chiesa della Madonna del Carmine, al cui interno è allestito il Centro per la Conservazione dell’Arredo Sacro e del Costume Religioso. Precisamente, il piccolo museo è ricavato nella Cappella della Madonna delle Rose, un tempo sede della Confraternita del Carmine, fino a quando nel 1785, il Granduca di Toscana Leopoldo II non decise di sopprimere tutte le confraternite laiche.

Acquistata dalla famiglia Milanta, la cappella fu donata nel 1884 alla Misericordia, e ad oggi raccoglie arredi liturgici e paramenti sacri di varie chiese della zona e della nobile famiglia della Gherardesca. La collezione è talmente ricca che l’esposizione cambia ogni tre anni, a rotazione, con cicli legati alle feste in onore del SS. Crocifisso.

Il Desco

Si parla, ci si confronta, si scopre, ma soprattutto si degusta. “Il Desco – Sapori e Saperi Lucchesi in Mostra” è una manifestazione assai dinamica, una mostra mercato delle eccellenze enogastronomiche del territorio di Lucca, Massa Carrara e Pisa, che nei primi due fine settimana di dicembre anima la “piazza” della provincia toscana.

Nella cornice storica del Real Collegio di Lucca, si allestiscono stand di produzioni biologiche e biodinamiche della zona, mentre tutt’attorno si svolgono eventi, tavole rotonde, convegni per la valorizzazione delle filiere agroalimentari e la salvaguardia della genuinità e salubrità del cibo.

Molti anche gli showcooking e i laboratori sensoriali del gusto, fra cui alcuni dedicati ai bambini per avvicinarli a una maggiore consapevolezza di ciò che significa mangiare bene e in modo sano.

Museo Archivio Giosue’ Carducci

Per un poeta, non c’è elemento più prezioso che il primo pensiero che ha ispirato una strofa, una rima. Pensieri appuntati spesso di getto, là dove poi sono diventati versi immortali.

Nel Museo Archivio Giosuè Carducci, a Castagneto Carducci, fra i cimeli appartenuti al poeta toscano ci sono anche molte bozze di poesie, soprattutto quelle legate al territorio natio tanto amato e decantato, che nel 1906, pochi mesi prima della sua morte, gli valsero il Premio Nobel per la letteratura, facendolo passare alla storia come il primo italiano in assoluto a vincerlo.

Il museo, inaugurato per il 75° anniversario dalla sua morte e poi rinnovato nel 2007 per il centenario, ripercorre la vita del poeta attraverso libri, riviste, materiale iconografico di persone e luoghi diventati per sempre “carducciani”.

Costa Apuana

La Costa Apuana si estende da Nord, dal promontorio di Capo Corvo, che pone fine alla Riviera Ligure, a Sud Cinquale, ultimo paese della provincia di Massa e Carrara prima della Versilia, già in provincia di Lucca. Un panorama unico, chiuso in appena 20 chilometri, fra il fiume Magra e il fiume Versilia, orlato di sabbia punteggiata quasi ininterrottamente da ombrelloni e, soprattutto, capannine, le iconiche “tende” da spiaggia che richiamano subito questo tratto di costa toscana. Così come i molti cantieri della nautica da diporto, specie di lusso, di cui la zona è patria rinomata a livello internazionale. Nautica da esportazione che va di pari passo a quella locale, grazie a numerosi centri nautici riforniti di tutto punto per la pratica di sport come vela, windsurf, kite, canoa. Fino alla crocieristica, che fa scalo nel vicino porto di Carrara.

Strada del Vino delle Colline Pisane

Sono tre le valli che si incontrano lungo la Strada del Vino delle Colline Pisane: Valdera, Valdarno e Val di Cecina, terre predisposte alla viticoltura grazie a un clima già di per sé favorevole, cui si aggiungono i benefici influssi della vicinanza al mare.

Qualunque sia il mezzo prescelto per il viaggio – a piedi, a cavallo, in bici o in auto – la Strada del Vino delle Colline Pisane offrirà l’occasione unica di attraversare paesaggi che della Toscana raccontano il meglio, in un connubio fra storia, arte, natura e tradizioni. Lungo questo “cammino del bien vivre”, si incrocerà anche quello dello spirito per eccellenza, la Via Francigena, toccando borghi rimasti fermi a secoli fa, antiche pievi e abbazie immerse nella quiete di una campagna selvaggia e allo stesso tempo addomesticata dall’uomo, e ancora aziende vitivinicole, olivicole e agriturismi ricavati in antichi casali che questa campagna contribuiscono ogni giorno a preservarla e a renderla fruttifera.

Ad arricchire ulteriormente l’esperienza, ecco poi alcuni sorprendenti exploit, come quello per esempio dedicato a un prodotto iconico del Made in Italy da esportazione frutto di ingegno e creatività, il Museo Piaggio a Pontedera incentrato sulla “regina delle due ruote”, la Vespa, e il Teatro del Silenzio a Lajatico. Ricavato in un anfiteatro naturale di dolci colline nell’entroterra di Volterra – l’antica città etrusca celebre per la lavorazione dell’alabastro – è oggi un punto di riferimento della grande musica internazionale, nato dall’intuizione del Maestro Andrea Bocelli di coniugare la bellezza della natura e quella dell’arte generata dall’uomo in uno stesso magico luogo.

Skip to content