Puccini Museum

A Lucca, si entra al civico 9 di Corte San Lorenzo e si apre un altro mondo, fatto di note, arie musicali diventate immortali, costumi di scena e cimeli della vita e delle opere, è il caso di dirlo, di Giacomo Puccini. Siamo nel Puccini Museum-Casa Natale, dove Giacomo Puccini nacque il 22 dicembre 1858 e visse gli anni dell’infanzia e della prima giovinezza, prima del trasferimento a Milano. Qui, fra gli arredi c’è anche il pianoforte Steinway & Sons su cui compose molti dei suoi lavori, tra i quali Turandot. Poco più in là, in Piazza Cittadella, c’è il monumento bronzeo a questo lucchese d’eccellenza, opera del 1994 firmata da Vito Tongiani.

Dopo gli anni a Milano, nel 1891 Puccini tornò a Lucca per trasferirsi a Torre del Lago, ora Torre del Lago Puccini, frazione di Viareggio, luogo da lui molto amato perché gli permetteva di immergersi nella composizione e di dedicarsi alla sua grande passione, la caccia. Fu qui che nel 1900 fece costruire Villa Puccini, dove visse con la famiglia fino al 1921 e dove in quegli anni vergò decine di spartiti di opere musicali: Manon Lescaut (1891), La Bohème (1896), Tosca (1900), Madama Butterfly (1904), La Fanciulla del West (1910), La Rondine (1917), Il Trittico (1918). Un crescendo in musica che a distanza di un secolo non smette di ammaliare. Dal 1924, il compositore è sepolto con la moglie e il figlio nella cappella mausoleo annessa a quella che è oggi “Villa Museo Puccini”, aperta al pubblico. Un luogo per melomani anche per il Festival Puccini di Torre del Lago che vi si svolge dal 1930, e che dal 2008 è ambientato nel Nuovo Grande Teatro all’aperto realizzato sul lago per i 150 anni dalla nascita del compositore.

Gli ultimi tre anni di vita di Giacomo Puccini e famiglia si svolsero in un’altra dimora, a Viareggio, a causa dell’inquinamento prodotto dalla fabbrica di estrazione di torba situato vicino alla residenza di Torre del Lago. A Viareggio iniziò Turandot, il suo ultimo lavoro, rimasto però incompiuto a causa della morte precoce, avvenuta il 29 novembre 1924 a Bruxelles. Chi volesse proseguire il tour sulla scia delle glorie operistiche del Maestro lucchese può recarsi infine nella casa degli avi di Giacomo Puccini, situata a Celle di Pescaglia, che nel 1904 ispirò la stesura di “Madama Butterfly”.

Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Toscana

In tutta Italia, i prodotti certificati DOP e IGP sono una cosa seria, tanto che in Toscana, realtà che forse più di altre ha fatto del turismo enogastronomico un suo vessillo, le Strade cosiddette del Vino, dell’Olio e dei Sapori sono state le prime del Paese a riunirsi in una Federazione, sin dal 2001, creando una sede di rappresentanza nel borgo di Montespertoli, in provincia di Firenze. Da qui, prendono abbrivio progetti di promozione delle eccellenze del territorio capaci di farle letteralmente arrivare in ogni angolo del mondo, instillando così il desiderio di godere di persona, prima con lo sguardo e poi con il palato, di tanta bellezza e bontà.

Per intraprendere uno di questi 20 percorsi che attraversano tutta la Regione basta però tenere gli occhi aperti lungo le provinciali o le mille strade bianche che “ricamano” le inconfondibili colline della Toscana: il territorio è infatti disseminato dei tipici cartelli marroni che identificano tali itinerari, in un saliscendi continuo fra viali di cipressi, distese di filari di vite e uliveti punteggiati di nobili castelli, torri, pievi, abbazie e cascine in pietra color dell’ocra dove è lecito sognare una vacanza di puro relax. Un insieme che sembra uscito da un quadro d’altri tempi, che regala la piacevolezza di panorami unici, da incorniciare in una foto, in un ricordo.

Le tappe segnalate lungo le Strade – agriturismi, aziende agricole, musei dedicati a culture antiche e botteghe artigiane – sono un invito a fermarsi, a respirare a pieni polmoni, a conoscere chi ogni giorno si dedica con passione alla terra, coltivando vini autoctoni e olio che il mondo ci invidia, e con essi gli altri molti prodotti, spesso tutelati dai rigorosi disciplinari dei Consorzi o riconosciuti come DOP o IGP. Abbondanza di sapori che, tradotta in numeri, ad oggi conta ben 30 di queste eccellenze certificate, fra 15 DOP e 15 IGP Made in Tuscany.

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