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Comune di ARCEVIA
I 535 metri di altitudine della collina detta Monte Cischiano su cui sorge Arcevia, nell’anconetano, la rendono fresca anche nel periodo estivo, come si conviene a questa zona pre Appennino Umbro-Marchigiano. I tesori emersi dal suo sottosuolo raccontano di un territorio abitato sin da epoche remote: il sito in località Ponte di Petra risale addirittura a 20.000 anni a.C. Le invasioni celtiche dei Galli Senoni, i domini romano, bizantino e longobardo hanno fatto il resto, arricchendo il territorio di importanti lasciti culturali e architettonici, cui si aggiunge una leggenda che racconta la fondazione del borgo da parte dei franchi al seguito di Carlo Magno. Ne è traccia l’intitolazione della Chiesa Collegiata a San Medardo, anticamente molto venerato oltralpe. Arcevia, proprio in quanto zona di confine fra longobardi, bizantini e franchi, fu più volte ingrandita e potenziata, soprattutto nel periodo del dominio degli Sforza, con l’aggiunta di cinta muraria, porte e rivellini, diventando inespugnabile e perciò ribattezzata Roccacontrada Libero Comune. Nel 1500 avvenne un ulteriore cambio di scena, venendo annessa allo Stato Pontificio.
La sua peculiarità è oggi quella di essere un Comune diviso in 18 frazioni con 9 castelli medievali, per lo più ben conservati e di gran fascino, collegati dal cosiddetto Itinerario dei 9 Castelli di Arcevia”. Nel centro storico del borgo si visitano anche il Museo Archeologico Statale, il Teatro Misa, gioiello della metà dell’800, e i Giardini Giacomo Leopardi, da cui si gode un bellissimo e ampio panorama sulle colline circostanti.
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