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L’eclettismo fin de siècle rivive nelle architetture del Castello di Gressoney-Saint-Jean, realizzato nel 1899 per volere della regina Margherita di Savoia nella località denominata Belvedere, ai piedi del ghiacciaio del Lyskamm. Neomedievale, neo-rinascimentale e Art Nouveau si fondono in un tutt’uno e man mano che ci si avvicina, si incominciano a notare i dettagli fiabeschi, come le cinque torrette perimetrali che anticipano l’interno riccamente decorato da pitture, boiseries e arredi di ispirazione medievale. Il fiore della margherita, chiaro richiamo alla sovrana, è ovunque, sia al pianterreno che al piano nobile negli appartamenti reali, collegati da un maestoso scalone elicoidale in legno di rovere intagliato e scolpito.
Il progetto del castello viene firmato dall’architetto Emilio Stramucci, capo dell’Ufficio tecnico della Real Casa che immagina la residenza della regina elegante e raffinata nelle sue decorazioni, nelle volute elicoidali dello scalone padronale e negli affreschi a tema floreale. A occuparsene sono le maestranze locali e artisti di fama come il pittore torinese Carlo Cussetti, decoratore del Palazzo Reale di Torino. Le parti lignee, come i soffitti a cassettoni, le boiseries e gli arredi medievaleggianti sono invece opera dell’intagliatore Michele Dellera.
Elementi come termosifoni, acqua riscaldata, impianto di illuminazione elettrica e un collegamento su binario sotterraneo per mettere in comunicazione la sala da pranzo alle cucine fanno del Castello della Regina Margherita uno degli edifici più all’avanguardia dell’epoca, che ancora oggi stupisce i visitatori per le soluzioni ingegneristiche. Dopo l’acquisto nel 1937 da parte dell’industriale milanese Ettore Moretti, il castello è dal 1981 di proprietà della Regione Autonoma Valle d’Aosta.
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