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Comune di CREMONA
1107. Risale a questo anno la posa della prima pietra della Cattedrale di Santa Maria Assunta a Cremona, la cui storia è stata a dir poco travagliata. Appena dieci anni dopo, infatti, la ricostruzione deve riprendere da capo a causa di un forte terremoto, e solo nel 1196 viene quindi consacrata, per poi essere ampliata nel transetto fra la fine del XIII e la metà del XIV secolo. Molti i rimaneggiamenti successivi all’originaria chiesa romanica, che nel tempo prende tutte le caratteristiche dello stile gotico, fino a diventare lo splendido edificio che ancora oggi vediamo, che fa del Duomo di Cremona uno dei più insigni esempi di architettura religiosa del Nord Italia.
Una volta sulla soglia, lo stupore è grande. Le pareti interne sono infatti decorate da affreschi dei più importanti esponenti della scuola pittorica rinascimentale cremonese: Boccaccio Boccaccino, Gian Francesco Bembo, Altobello Melone, Girolamo Romanino, Pordenone e Bernardino Gatti.
Potere religioso e potere politico si “affrontano” sulla piazza principale di Cremona, poiché proprio davanti al Duomo sorge il Palazzo Comunale, sede del governo della città, altrettanto da ammirare per la sua bella facciata scandita da un portico adorno di fregi. Fra le attrazioni della città c’è di sicuro anche il cosiddetto Torrazzo, la torre campanaria che svetta accanto alla Cattedrale, alta 112 metri e perciò fra le più imponenti d’Europa. Guardandola non si può non notare che in realtà si tratta di due strutture sovrapposte: una prima torre romanica del 1267 e una seconda torre a cuspide con pianta ottagonale, datata al 1305. Gli elementi culminanti, ossia la palla e la croce, risalgono invece al XVII secolo. Una costruzione assai complessa, dunque, da visitare e scoprire con i percorsi del Museo Verticale al suo interno, e che ha in serbo un’altra sorpresa: l’orologio astronomico che indicare il moto degli astri e le fasi lunari, installato nel 1583. Il meccanismo è ancora quello originale, il quadrante attuale, invece, è stato ridipinto nel 1970. E non è ancora finita. Nella cella campanaria sono racchiuse sette campane, ciascuna dedicata ad un santo e una in particolare dedicata al patrono della città, Sant’Omobono. Salire in cima al Torrazzo vale tutti i 502 gradini da percorrere per godere del panorama sulla città e sul fiume.
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