Borgo di Caramanico Terme

Era il 1576 quando a Caramanico Terme, borgo medievale nel cuore del Parco Nazionale della Majella, venivano scoperte alcune sorgenti minerali, in particolare una oligominerale e diuretica, detta il Pisciarello, e altre due solfuree e antinfiammatorie, ribattezzate Salute e Gisella. Da allora, Caramanico è diventata quella che oggi definiamo una wellness destination, incentrata su riabilitazione e prevenzione e su programmi di remise en forme basati su trattamenti termali ed estetici, massaggi, cure drenanti e rilassanti. Ad agevolare la ripresa psicofisica aiuta anche il contesto naturalistico del Parco Nazionale, perfetto per ogni genere di attività outdoor. Molti i rifugi di montagna e le escursioni praticabili in zona, nella Valle dell’Orfento e sul monte Morrone per esempio, mentre per aggiungere un po’ di adrenalina c’è il Parco Avventura Majagreen. Caramanico è inoltre tappa del Cammino di Celestino V: il pellegrinaggio religioso-spirituale che onora la vita e le opere dell’eremita Pietro da Morrone, eletto Papa nel 1294 col nome di Celestino V, transita ovviamente anche da L’Aquila, nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, da lui fatta costruire qualche anno prima e oggi riconosciuta Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO per via della Perdonanza Celestniana, celebrazione giubilare annuale istituita proprio dal Papa e tuttora esistente.

Fra le sorprese che ha in serbo Caramanico Terme c’è anche l’Istituzione Comunale Musicale, sede primaria di formazione, specializzazione e ricerca nel settore musicale creata con lo scopo di recuperare e promuovere le tradizionali musicali locali e sperimentare spaziando nei molteplici ambiti musicali. Per il resto, non rimane che concedersi una passeggiata nel centro storico, un reticolo di stretti vicoli, case-mura, i resti di una fortezza difensiva, e alcuni interessanti edifici religiosi. In primis, l’Abbazia di Santa Maria Maggiore, dell’XI secolo, dove spiccano gli esterni in stile gotico e lo splendido portale, la Chiesa di S. Nicola, del XIV secolo, e la bellissima Chiesa di San Tommaso Becket, nota anche come Chiesa di San Tommaso di Paterno, risalente agli inizi del XII secolo.

Borgo di Casoli

Il massiccio della Majella, la Riserva Naturale Lago di Serranella, il torrente Gogna, il Lago Sant’Angelo presso la Torre di Prata, un bacino artificiale creato nel 1956 dallo sbarramento dell’Aventino. Sono numerosi gli spunti di viaggio nei dintorni di Casoli, borgo medievale in della provincia di Chieti, ma la visita non può prescindere dal Castello Ducale, bell’esempio di architettura rinascimentale, posto in cima all’abitato, a dominare la valle fluviale con il Lago Sant’Angelo. Monumento Nazionale orgoglio del Comune, il Castello Ducale trova nell’elegante Stanza del Silenzio il suo elemento distintivo, dove è allestita la mostra permanente sui protagonisti del Cenacolo Abruzzese. La visita prosegue poi nella Sala Pascal in onore del politico Pasquale Masciantonio e nella Sala Lionel Wigram, Maggiore dell’esercito inglese protagonista della costituzione della Brigata Majella. Per le vie del borgo si scorgono poi la Chiesa di Santa Reparata, in parte ricostruita dopo i bombardamenti del 1943, la Chiesa di San Rocco, in stile neoclassico e con decorazioni barocche, la Parrocchiale di Santa Maria Maggiore, ricca di opere d’arte che vanno dal Cinquecento all’Ottocento. La passeggiata sfiora anche alcuni eleganti dimore private, fra cui spiccano Palazzo Travaglini – De Vincentiis, Palazzo Tilli, del Settecento, Palazzo Ricci e Palazzo De Cinque, Casino Rancitti e l’ex Palazzo Comunale, intervallati da variopinti murales realizzati da artisti contemporanei.

Sito Archeologico di Romanzesu

Al Km. 54,200 della Strada Statale 389, nei pressi di Bitti, Nuoro, si trova uno dei più importanti complessi abitativi e cultuali della Sardegna nuragica, Romanzesu. Sono oltre un centinaio le capanne ancora ben visibili, cinque gli edifici di culto fra cui un tempio a pozzo e quattro a “megaron”, cui si aggiunge un grande recinto cerimoniale. Il tempio a pozzo, detto così perché dalle sue fenditure sgorga l’acqua sorgiva, era il cuore del villaggio. La sua camera circolare ha dimensioni ragguardevoli: diametro di 3,40 metri e 3,6 di altezza. Un corridoio a gradoni, segnato da alcuni menhir, collega il pozzo con una grande vasca circolare a gradoni del diametro di 14 metri, rifinita con un pavimento lastricato. Recenti scavi hanno permesso di riportare alla luce alcuni reperti dell’area del pozzo, importanti per la datazione del sito, compresa fra il XIII e il IX sec. a.C..

Il Desco

Si parla, ci si confronta, si scopre, ma soprattutto si degusta. “Il Desco – Sapori e Saperi Lucchesi in Mostra” è una manifestazione assai dinamica, una mostra mercato delle eccellenze enogastronomiche del territorio di Lucca, Massa Carrara e Pisa, che nei primi due fine settimana di dicembre anima la “piazza” della provincia toscana.

Nella cornice storica del Real Collegio di Lucca, si allestiscono stand di produzioni biologiche e biodinamiche della zona, mentre tutt’attorno si svolgono eventi, tavole rotonde, convegni per la valorizzazione delle filiere agroalimentari e la salvaguardia della genuinità e salubrità del cibo.

Molti anche gli showcooking e i laboratori sensoriali del gusto, fra cui alcuni dedicati ai bambini per avvicinarli a una maggiore consapevolezza di ciò che significa mangiare bene e in modo sano.

Borgo di Città Sant’Angelo

Il centro storico di Città Sant’Angelo è una continua scoperta di beni architettonici di valore inestimabile, come per esempio la bella Collegiata di San Michele, da far terminare con una romantica passeggiata, con vista sul Mar Adriatico da un lato e le cime dell’Appenino, della Majella e del Gran Sasso d’Italia dall’altro. Una meta immersa nella piacevolezza delle colline a ridosso di Pescara, dove si ha il privilegio di respirare ancora atmosfere autentiche, con tradizioni e sapori della tradizione.

Villaggio Nuragico-Romano Nuraghe Mannu e Tomba di S’Ena e Thomes

Sono oltre 200 le capanne del Villaggio Nuragico-Romano Nuraghe Mannu e Tomba di S’Ena e Thomes, sito archeologico situato presso Dorgali e considerato fra i più vasti di tutta la Sardegna. Datate al 1500 a.C., tali capanne hanno forme e dimensioni diverse e si calcola che arrivarono a ospitare circa un migliaio di persone. Altra caratteristica distintiva del villaggio è la continuità abitativa, che ha permesso di conservarlo tale e quale fino all’epoca romana. La sua scoperta risale al 1927 e attualmente è gestito dalla Società Cooperativa Ghivine che ne regolamenta le visite.

Serra Orrios

L’Altopiano di Gollei è una di quelle zone della Sardegna decisamente fuori rotta, e forse anche per questo ha in serbo alcune interessanti e inaspettate scoperte che meritano un detour. Nei pressi di Dorgali si trova uno dei villaggi nuragici più importanti e meglio conservati dell’isola, noto come Serra Orrios. Cuore dell’insediamento, datato alla fine dell’età del Bronzo, è il villaggio-santuario con circa cento capanne, due tempietti con annessi recinti e due sepolture megalitiche. Delle cento capanne, alcune sono anche dotate di pozzi-cisterna e pozzetti raccordati a condotte per l’acqua, il che fa comprendere l’evoluzione ingegneristica raggiunta dalle popolazioni locali. I due edifici sacri si presentano invece con una struttura in “antis” o a “megaron”, assai diffusa negli altri villaggi nuragici dell’epoca. Il sito è gestito dalla Società Coperativa Ghivine.

Paleo Archeo Centro di Genoni

Paleontologica, Archeologica e Didattica. Sono queste le tre sezioni che compongono il
Paleo Archeo Centro di Genoni, in provincia di Oristano. Creato per educare, stimolare la collaborazione fra scuole e università e per incentivare lo studio e la comprensione dei fenomeni scientifici e storici, il P.AR.C. vanta una ricca collezione di fossili del territorio e di reperti di epoca nuragica, punica e romana. Fra le curiosità c’è il plastico della sommità del colle di Santu Antine con la ricostruzione della chiesa romana, delle fortificazioni puniche, del nuraghe e del pozzo di origine nuragica più profondo della Sardegna. Interessante anche il diorama 1:1 del fondo del pozzo e le riproduzioni dei reperti trovati al suo interno. Lo scopo didattico trova sfogo anche in un originale spazio dove viene simulato uno scavo paleontologico e archeologico, corredato di filmati che descrivono il lavoro dell’archeologo e del paleontologo.

Nuraghe Sceri

Domus de janas, menhir, massi incisi e una Tomba di Giganti in buono stato di conservazione sono alcune delle peculiarità del Sito Archeologico di Scerì, a circa 7,5 km da Ilbono, in provincia di Nuoro. Su un’altura di circa 130 metri sorge poi un nuraghe a tholos di tipo complesso, la cui visita consente di apprezzare da vicino alcune tecniche costruttive remote, datate al Neolitico recente (V-IV millennio a.C.) e al periodo nuragico (II-I millennio a.C.). Il tholos si compone di una torre centrale circondata da un bastione trilobato che ingloba gli affioramenti rocciosi, trasformati in ambienti interni, mentre un menhir è stato riutilizzato come architrave. Il nuraghe è cinto da una piccola muraglia difensiva e da alcuni terrazzamenti artificiali su cui sono distribuite una serie di capanne a pianta circolare che spesso si adattano e inglobano grandi massi rocciosi naturali.

Porto Turistico Bisceglie Approdi

A Bisceglie, quando si sente parlare di “Cassa”, ci si riferisce all’isolotto che emerge al centro del bacino portuale, fra il molo nuovo e quello borbonico. Evidenziato da alcune bitte, è uno degli elementi caratterizzanti di questo porticciolo con l’anima antica ma le infrastrutture moderne, capaci di soddisfare anche imbarcazioni lunghe fino a 30 metri, grazie a fondali che raggiungono i 4,5 metri di profondità.

I posti barca sono in tutto 386, ormeggiati a moli galleggianti ben attrezzati e agganciati ad un nuovo molo realizzato a prolungamento proprio della “Cassa”, quasi a completamento del presumibile molo di epoca sveva.

Il porto di Bisceglie presenta una costa alta e rocciosa, che lungo il litorale si stempera in insenature caratterizzate da sabbia e da una vegetazione assai varia, plus non da poco per chi sogna una vacanza al mare in cui alternare lidi di semplice rena a quelli con fondali da esplorare.

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