“Le Albisole”. Si chiama così il “distretto” artigianal-industriale formato dai territori di Albissola Marina e Albisola Superiore, celebre per la lavorazione della ceramica in stile classico e contemporaneo. Bastano pochi passi nei centri storici di questi due borghi del savonese per accorgersene, in un susseguirsi di botteghe e negozi dove è possibile acquistare souvenirs, oggetti e complemento di arredo adatti a ogni genere di ambiente, dal più classico a quello più moderno. Amplissima la gamma di articoli: dai servizi di piatti ai vasi alle bomboniere, accomunati dal caratteristico colore dominante bianco e azzurro tipico della zona e dello stile “Antica Savona”. Su questa base vengono poi aggiunti decori di ogni genere, che vanno dai motivi con castelli e figure mitologiche, ai bouquet di fiori, a quelli vegetali o, soprattutto negli ultimi anni, ai soggetti astratti ispirati a vari movimenti artistici.
Archivi: Point of interest
A Point of Interest is a tourist attraction, a place of interest that tourists visit. For example: a museum, a park, a monument, a castle etc.
Il Chinotto di Savona
Dalla spedizione di Marco Polo in poi, dalla Cina incominciarono ad affluire nel Vecchio Continente prodotti di ogni genere prima sconosciuti alla popolazione. Oltre alla rinomata seta, anche molti prodotti commestibili, fra cui il chinotto, frutto giunto a noi a partire dal Cinquecento. Il chinotto attecchì soprattutto in alcune zone d’Italia, fra le quali c’era il savonese, dove riscosse da subito un certo successo di pubblico. Qui, l‘agrume è oggi riconosciuto e protetto come Presidio Slow Food: dai frutti verdastri e dal sapore amaro, è consumato anche come candito, usato in pasticceria e conservato sotto sciroppo.
Thor Heyerdahl
Colla Micheri è uno dei borghi frazione di Laigueglia, in provincia di Savona. Una meta da cultori delle grandi esplorazioni geografiche del passato, che qui videro approdare e trascorrere gli ultimi suoi giorni Thor Heyerdahl, celebre esploratore e antropologo norvegese vissuto agli inizi del Novecento. A Heyerdahl si deve lo studio e la scoperta di molti aspetti della cultura polinesiana, di cui si appassionò da bambino dopo aver ammirato una collezione di reperti esposta a Oslo. Ebbene, a soli 22 anni, Heyerdahl si imbarcò per la sua prima spedizione alla volta dei confini del mondo, cui seguì nel 1947 un’avventurosa traversata a bordo della zattera “Kon-Tiki”. Dopo quest’impresa passata alla storia, si recò ancora in Polinesia, concentrandosi poi anche sull’Isola di Pasqua e in diversi altri luoghi del mondo. Terminò la sua lunga e vagabonda esistenza il 18 aprile 2002, a 87 anni, proprio a Colla Micheri, dove ancora oggi riposa.
Parco Archeologico di Baratti e Populonia
Ferro ed ematite. Per secoli, attorno a questi due minerali è stata costruita la fortuna della città, etrusca prima e romana poi, di Populonia, oggi al centro del Parco Archeologico di Baratti e Populonia. Siamo in Toscana, lungo la Costa degli Etruschi, alle pendici del promontorio di Piombino, che guarda sul Golfo di Baratti, un tempo dominato da questa ricca cittadina di cui si possono ancora vedere la vaste necropoli, le cave di calcarenite e i quartieri industriali dove si lavorava il minerale di ematite giunto dall’isola d’Elba per ricavare lingotti di ferro. Sull’acropoli si scorgono pure alcuni resti delle capanne che quasi tremila anni fa ospitavano le più antiche famiglie aristocratiche. Non distanti ci sono invece i resti monumentali di epoca romana, datati al II secolo a.C., in cui si identificano templi, terme e santuari. Aggirarsi fra queste rovine significa ripercorrere strade solcate dalle ruote dei carri, ammirando il golfo con l’Elba e la Corsica che fanno capolino all’orizzonte.
Ai piedi del promontorio si apprezzano anche le distese boscose al posto delle quali, fino a qualche decennio fa, prima delle bonifiche moderne, era un susseguirsi di laghi e lagune, ricche di pesce e di vegetazione palustre. Percorrendo i sentieri che risalgono il promontorio ci si imbatte poi nei ruderi del Monastero benedettino di San Quirico, ultimo scampolo di una città medievale ormai scomparsa.
Castello Visconteo di Pavia
Il Castello Visconteo di Pavia, imponente struttura eretta nel 1360 per volontà di Galeazzo Visconti, è oggi in pieno centro storico mentre, sette secoli fa, era circondato da un vasto parco, utilizzato come riserva di caccia e centro culturale e ricreativo per tutta la corte.
L’architettura del castello ricorda quella del Castello Sforzesco di Milano, con le sue mura merlate, il meraviglioso loggiato, le sale affrescate e le ampie bifore che decorano la facciata. Nonostante sia stato teatro della storica battaglia di Pavia nel 1525 tra l’esercito francese e l’armata imperiale, il castello ha conservato la sua struttura originaria.
Acquisito dal Comune all’inizio del XX secolo, il Castello Visconteo è ora la sede dei Musei Civici con collezioni come il Museo Archeologico e Sala Longobarda, la Sezione Romanica e Rinascimentale, la Pinacoteca Malaspina e la Pinacoteca del Seicento e del Settecento, la Quadreria dell’Ottocento e il Museo del Risorgimento. Un autentico scrigno di tesori culturali che raccontano la storia e l’arte attraverso le epoche.
Autunno Pavese
L’autunno nella provincia di Pavia offre un’esperienza vivace e coinvolgente, soprattutto tra metà settembre e metà ottobre, quando l’intera zona è animata da degustazioni, cene a tema, visite e merende nelle aziende agricole e nei vigneti dell’Autunno Pavese Tour.
Inoltre, tra fine settembre ai primi giorni di ottobre, il suggestivo Palazzo Esposizioni ospita l’Autunno Pavese Fiera, un evento che continua a riscuotere successo anno dopo anno.
Nata nei primi anni ’50, quando l’idea di celebrare le eccellenze enogastronomiche era ancora agli albori, Autunno Pavese offre un’opportunità unica di immergersi nella cultura culinaria e vinicola della regione, permettendo ai visitatori di partecipare a un ricco programma di attività.
Collisioni, Il Festival AgriRock
Barolo capitale dell’ enologia piemontese, e dal 2009 anche della letteratura e della musica grazie a Collisioni Festival – Festival di Letteratura e Musica in Collina. Un palcoscenico diventato poco a poco sempre più importante e internazionale e che oggi vede alternarsi interpreti di diversi generi musicali – dall’hard rock al folk e pop – a scrittori, giornalisti, attori e registi di fama mondiale.
La manifestazione è fra quelle di maggior richiamo in Piemonte, attirando ogni anno a Barolo, borgo di appena 700 abitanti, fino a 100.000 persone nell’arco di tre giorni.
Ricchissimo il calendario che prevede performance non-stop in piazza e per le strade del paese, dove si incontrano artisti del calibro di Patti Smith, Zucchero, Bob Dylan, Deep Purple, Carlo Verdone, Luciana Littizzetto, Luciano Ligabue, Ferzan Ozpetek, in un melting pot di culture e suoni a dir poco inconsueto.
Mostra Mercato del Tartufo Bianco di San Miniato
Le Terre di Pisa sono note per le molte prelibatezze del palato, fra cui spicca il Tuber Magnatum Pico. Dal 1954, il piccolo borgo toscano di San Miniato ospita la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco, che per ben tre settimane, nel mese di novembre, invade le strade del centro storico medievale con bancarelle e punti di degustazione. La storica Piazza del Duomo ai piedi della Rocca così come le altre piazze di San Miniato si trasformano in un grande mercato all’aperto, dove trovano spazio anche i migliori prodotti delle altre Città del Gusto italiane. Un evento dedicato a chi ama la buona tavola e la condivisione con appassionati, esperti e produttori in grado di trasmettere la propria passione per il territorio attraverso profumi e sapori antichi.
Il Cammino di Francesco nel Lazio: tragitto da Rieti a Poggio Bustone
Arezzo, Santuario de La Verna, e da qui giù fino a Roma. Queste le stazioni di inizio e fine del Cammino di Francesco, che nella sua parte mediana transita per la cosiddetta Valle Santa Reatina. È infatti nella campagna della provincia di Rieti che San Francesco si recò più volte, fra il 1209 e il 1226, fondando quattro santuari e compiendo atti che hanno segnato la sua esistenza e quella della Cristianità intera: la realizzazione del primo Presepe, la stesura della Regola dell’Ordine Francescano e la composizione del Cantico delle Creature.
Il Cammino si compone di otto tappe per un totale di 80 km, da percorrere con la dovuta lentezza, per godere di paesaggi meravigliosi e luoghi d’arte di tutto rispetto. Fra questi, spiccano senz’altro i Santuari voluti dal “Poverello” – quelli di Greccio, La Foresta, Poggio Bustone e Fonte Colombo – il centro storico di Rieti, l’Abbazia di San Pastore e il bosco del Faggio di San Francesco a Rivodutri, nella Riserva naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile. L’alternativa al cammino è la Ciclovia della Conca Reatina, ma per tutti, da portare con sé e da far timbrare a ogni tappa, c’è il “Passaporto”, oppure, per chi ci mette meno di due giorni, l’ “Attestato del pellegrino”.
La Via Francigena del Nord
I 120 km della Via Francigena del Nord non sono che una minuscola porzione dei 1800 km dell’intero cammino, quello che da Canterbury, nel cuore dell’Inghilterra, conduce fino a Roma. Ma attraversare la Tuscia Viterbese, da Proceno a Monterosi, dà già un assaggio di ciò che significa questa esperienza, di vita prima ancora che di fede. Intraprendere ogni giorno un pezzo di quell’antico itinerario vuol dire meditare, fermarsi a contemplare, dentro e fuori se stessi, ripartire con più consapevolezza. Anche grazie alle molte bellezze naturalistiche e storico-artistiche che si ammirano lungo la “Via delle Vie”. Da Viterbo, si dipartono due direttive della Via Francigena della Tuscia, verso Vetralla e verso la Variante Cimina. Quest’ultima è senz’altro la più suggestiva, poiché ripercorre il profilo del cratere vulcanico del Lago di Vico, per poi immergersi in boschi incontaminati.
A fare da collante a tutte le varie alternative possibili, dal 2001 è stata creata l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), che ha anche il prezioso compito di tessere relazioni fra le realtà locali nei Paesi attraversati (Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia), e promuovere i valori dei pellegrinaggi, partendo dallo sviluppo sostenibile dei territori attraverso un approccio culturale, identitario, turistico.