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Corinaldo e la sua Santa. Il borgo marchigiano in provincia di Ancona si distingue per la bellezza del centro storico medievale ancora intatto, racchiuso com’è nella sua possente cinta muraria in mattoni rossi, e per aver dato i natali a Maria Goretti, canonizzata nel 1950 da Papa Pio XII. A memoria del suo omicidio all’età di soli 12 anni, in seguito a un tentativo di stupro, nel borgo si visitano oggi la casa natale in contrada Pregiagna, il Santuario dell’Incancellata dove andava a pregare da bambina, e soprattutto il Santuario di Nostra Signora delle Grazie, dedicato poi nel ‘900 anche a Santa Maria Goretti. Realizzata nel Settecento su disegno dell’architetto corinaldese Giuseppe Carbonari Geminiani, in prossimità all’Ex monastero dei Padri eremitani dell’ordine di Sant’Agostino, la chiesa conserva un’urna in argento contenente l’osso del braccio della Santa, con il quale secondo la tradizione la Martire tentò di difendersi dal suo aggressore, Alessandro Serenelli. La chiesa merita una sosta anche perché al suo interno sono custodite numerose opere d’arte tra le quali spiccano l’Annunciazione secentesca (copia del Barocci), un crocefisso ligneo del ‘400 e un prezioso organo del 1767 opera del celebre organaro veneto Gaetano Callido. I pellegrini comprendono in questo itinerario spirituale anche la Chiesa di San Francesco, situata appena fuori le mura, per via della fonte battesimale dove fu battezzata la Goretti.
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