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Comune di Fratta Polesine
Villa Badoer, conosciuta affettuosamente come “”La Badoera””, sorge con fierezza come un autentico gioiello dell’architettura polesana. La sua posizione sopraelevata, strategica nell’affrontare le frequenti esondazioni dei fiumi, conferisce alla villa non solo una funzionalità pratica ma amplifica anche il suo impatto visivo, mettendo in risalto la ricchezza e il prestigio dei proprietari dell’epoca. Un antico canale, ora non più navigabile, separa il giardino dalla comunità circostante, creando un confine simbolico che sottolinea la grandezza della dimora. Andrea Palladio, celebre architetto rinascimentale, fu incaricato nel 1556 dal nobile veneziano Francesco Badoer di realizzare il progetto di questa sontuosa dimora. Il risultato è un capolavoro architettonico che si distingue per la sobrietà elegante e la maestosità delle sue linee. La facciata principale richiama l’estetica dei templi greci, con un timpano triangolare e un colonnato d’ordine ionico, mentre l’accesso è reso scenografico da una maestosa scalinata collegata alle barchesse disposte a emiciclo. Questo particolare schema è unico tra le ville palladiane e offre al visitatore un benvenuto caloroso e accogliente. Le barchesse settentrionali di Villa Badoer ospitano oggi il Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine, una destinazione imperdibile per gli amanti della storia e dell’archeologia. La collezione, esposta in questo contesto unico, presenta reperti dell’Età del Bronzo rinvenuti in Veneto, in particolare lungo un ramo secondario del Po che attraversava questa regione circa 3000 anni fa. Fra i reperti esposti spiccano quelli provenienti da Frattesina, un antico villaggio e la sua necropoli, considerati fra i più rappresentativi a livello europeo per l’Età del Bronzo finale (XII – X secolo a.C.). Il percorso espositivo offre un’immersione nella vita quotidiana di quest’antica comunità, mostrando botteghe artigiane con strumenti utilizzati per la lavorazione di materiali come osso, legno, ambra, ferro e oro. Le immagini ricostruttive della flora e della fauna dell’epoca forniscono ulteriori dettagli sul contesto ambientale. Al primo piano, dedicato al culto dei morti, una ricostruzione multimediale offre un’esperienza coinvolgente dei riti funebri, inclusi l’attraversamento del fiume e la pratica della cremazione.
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