Sul Golfo di Corigliano, lungo la costa jonica calabrese, in provincia di Cosenza, affaccia uno dei parchi di divertimento più attrezzati d’Italia. E’ AcquaPark Odissea 2000, che nel suo nome e in quello delle 27 attrazioni ludiche ricorda che questi sono i luoghi percorsi da Ulisse e dai suoi marinai nell’opera immortale di Omero. Chimera è per esempio il primo scivolo multipista a pancia in giù d’Italia; The Big Olimpo è l’unico roller coaster acquatico; Titano Roller lo scivolo più lungo d’Europa e Skyron Rocket il primo looping rocket in Italia.
Provience: Cosenza
Golfo di Corigliano
Una sosta alle Terme dell’antica Sybaris rappresenta un’esperienza ricca di fascino, che in più regala il piacere di un soggiorno all’insegna del wellness. Realizzate su strutture preesistenti datate a secoli fa, le Terme Sibarite di Cassano all’Ionio, in provincia di Cosenza, sfruttano sorgenti di acqua ipotermale, sulfurea e mediominerale. Del complesso fa parte anche l’Hotel Terme Sibarite, per integrare al benessere generato dalle cure e dai trattamenti in Spa quello della buona cucina locale.
Itinerario degli antichi commerci. La riviera dei cedri e gli antichi vini
Si digita flytirreno.com e si entra in un mondo fatto di nuvole, aria, vento, in cui si plana dolcemente, nel silenzio più assoluto. Con al sicurezza di avere un valido istruttore che ci guida e ci riporta a terra con il parapendio. Un modo divertente e sostenibile per conoscere il territorio, soprattutto se parliamo di una zona, come quella del cosentino, che da dalle spiagge della Riviera dei cedri alle colline dell’entroterra in cui ancora oggi ci si dedica alla coltivazione di vini autoctoni che affondano letteralmente le radici nei secoli.
Il volo in tandem, dunque, come modo ecosoft di approccio a un luogo, con istruttore a bordo del parapendio, per avvicinare una disciplina che di sicuro regala a ogni salto nuove emozioni.
Itinerario degli antichi commerci. La riviera dei cedri e gli antichi vini
Nel 2017, per una corretta promozione e conoscenza del neonato Cammino di San Francesco di Paola, veniva fondata anche l’omonima Associazione. Il Cammino di San Francesco di Paola è in assoluto uno dei più recenti percorsi di fede realizzati in Italia, che ha il pregio di riunire sotto un unico “marchio” le molte potenzialità naturalistiche, storiche e culturali del cosentino, e di offre allo stesso tempo una forma di turismo esperienziale completa, che prende abbrivio dal credo religioso per arrivare a contemplare molto altro. Tre le varianti proposte: la Via del Giovane, 49 km che conducono da San Marco Argentano al Santuario di Paola; la Via dell’Eremita, 62,7 km dal Santuario di Paterno Calabro al Santuario di Paola o viceversa; o in alternativa i 111,7 km divisi in sei tappe dell’Intero Cammino, che porta da San Marco Argentano al Santuario di Paternò Calabro.
San Francesco da Paola è il religioso eremita nato nel 1416 a Paola, in provincia di Cosenza, fondatore dell’Ordine dei Minimi, detto anche dei “paolotti”, canonizzato già nel 1519 a soli dodici anni dalla sua scomparsa per scelta di Papa Leone X. Fra le curiosità legate alla sua figura c’è quella che narra che fu proprio Francesco ad aver predetto al futuro Leone X l’elezione al soglio pontificio quando ancora era un bambino.
Itinerario degli antichi commerci. La riviera dei cedri e gli antichi vini
Nell’entroterra di Acquappesa, nel cosentino, si trova la Rupe del Diavolo, nome suggestivo quanto quelli delle quattro sorgenti che sgorgano da qui: tre calde, Caronte, Minosse e Galleria Calda, e una a 22 °C, la Galleria Fredda. Qui vicino si trovano anche i bacini di maturazione del fango termale e i letti di coltivazione delle alghe sulfuree, mete comprese nei tre sentieri che permettono di esplorare l’area naturalistica nei dintorni delle Terme Luigiane, costituite dallo stabilimento Thermae Novae, dal Parco Termale con il Centro Benessere e dal Grand Hotel delle Terme.
Scientificamente classificate come “sulfuree salso bromojodiche ipertermali” per l’abbondanza dello zolfo, le acque e i fanghi che ne derivano sono famosi per la loro efficacia terapeutica, dovuta alla composizione fisico-chimica e al “processo di maturazione” cui sono sottoposti. La parte argillosa (humus e sali minerali), imbevuta di acqua termale, viene arricchita con “alghe vive” – microrganismi che vegetano spontaneamente – esposta all’aria e al sole per una naturale ossidazione e nuovamente immersa in acqua termale fluente. Le alghe sono inoltre impiegate per le applicazioni di ionoforesi, le cure estetiche e la produzione dei prodotti cosmetici.
Vicino alle sorgenti si trova invece il complesso termale San Francesco, composto da reparto di balneofangoterapia, centro di pneumologia e reparto inalatorio. Un secondo reparto inalatorio si trova anche nello stabilimento Thermae Novae, con un’area specifica per i bambini.
Itinerario degli antichi commerci. La riviera dei cedri e gli antichi vini
Giocare a golf in Calabria. E perché no! Non è sicuramente uno sport che si associa al volo all’assolata terra di Calabria, nota per le sue meravigliose spiagge e le alture della Sila e del Pollino, ma in provincia di Cosenza, e precisamente a Cetraro, si può, e anche a buon livello. A permetterlo è il campo da golf a 9 buche, par 70, annesso al Grand Hotel San Michele, che comprende campo pratica, driving range e Club House, il tutto immerso in un paesaggio che muta continuamente, alternando colline, boschi, vigneti, antichi centri abitati, torri di guardia e scorci di mare su cui è bello terminare la giornata dopo averla trascorsa sul green.
La valle dell’Esaro
Fra i borghi della Bassa Valle dell’Esaro, in provincia di Cosenza, c’è San Marco Argentano, situato a poco più di 400 metri sul livello del mare, ai piedi dei Monti della Catena Costiera. Per quanto piccolo, nel centro abitato si addensano numerose emergenze architettoniche che costruiscono un percorso a ritroso nel tempo delle molte epoche e dominazioni vissute da questo territorio, dai Brettii ai Lucani, dai coloni della Magna Grecia ai Romani, ai Normanni e così via. La Torre Normanna, la Cattedrale, la Fontana di Sichelgaita, la Cripta Normanna, il Museo Diocesano, la Villa Normanna e i resti di una Villa Termale Romana, custoditi all’interno di un Parco Archeologico.
La valle dell’Esaro
San Marco Argentano è uno dei centri artistici e culturali più importanti della provincia di Cosenza, lungo la verde Valle del Crati. Fra le emergenze di maggior rilievo c’è l’Abbazia di Santa Maria della Matina, consacrata addirittura nel 1065, di cui rimangono il parlatoio, lo scriptorium, la cappella decorata, l’antica sala capitolare gotica con tre navate con belle volte a crociera. Un insieme architettonico che sembra una lontana eco dell’Abbazia di Casamari, in provincia di Frosinone, uno dei più importanti monasteri d’Italia di stile gotico cistercense.
La valle dell’Esaro
La Valle dell’Esaro interessa alcuni borghi della provincia di Cosenza, fra cui Altomonte, Roggiano Gravina e San Marco Argentano, distribuiti su un territorio ad alta vocazione agricola. Roggiano, per esempio, dà il nome a due importanti cultivar calabresi, il peperone roggianese e l’olivo roggianella, diffusi anche in altre zone ma nativi di questa località, da mettere fra le tappe da non perdere anche per la presenza di un parco archeologico istituito nel 1989, all’interno del quale si possono ammirare i resti di una Villa Termale Romana.
In zona, si producono anche ottimi fichi, talmente in abbondanza che è tradizione essiccarli per conservarli anche per l’inverno, magari lavorati con noci, mandorle e cioccolato. Dai fichi deriva anche il miele aromatizzato al fico. Essiccati sono anche i peperoni, roggianesi ma non solo, che localmente sono detti “pipazzi cruschi”.
Itinerario degli antichi commerci. La Riviera dei Cedri e gli antichi vini
Parlare di un agrume con sistemi multimediali. Succede anche questo al Museo del Cedro di Santa Maria del Cedro, provincia di Cosenza, tappa che vale la pena di mettere in programma anche solo per la bellezza dell’edificio che lo ospita, un opificio del XV-XVI secolo conosciuto come il Carcere dell’Impresa. Qui si parte dalle origini antichissime del frutto, si ripercorrono le tappe principali della sua storia e della diffusione e si arriva al territorio che da secoli lo ospita e fa proliferare. A tal proposito, il Consorzio del Cedro di Calabria ha messo a punto anche due percorsi a tema. Il primo è il cosiddetto Percorso Artistico che parte dal Centro Storico di Santa Maria e coinvolge diversi artisti locali.
Poi c’è il Percorso Archeologico legato al sito di Laos, colonia della Magna Grecia, dove ci si concentra sul racconto dell’arrivo del cedro in Italia. Una volta che si è in cammino, vale dunque la pena lasciarsi guidare dall’istinto, lungo la Riviera dei Cedri.