Borghi più belli d’Italia in Piemonte

Con un patrimonio di oltre 370 prodotti agroalimentari tradizionali, chi visita il Piemonte sa di poter attingere ogni giorno qualcosa di nuovo da questa incredibile dispensa di bontà, che trova il suo meglio in produzioni tipiche di particolare pregio: basti citare grandi vini rossi quali Barolo e Barbaresco, bianchi e spumanti dell’Astigiano, la Nocciola Tonda Gentile di Langa e il superbo Tartufo Bianco d’Alba.

Non è certo un caso che proprio in terra di Piemonte siano nati alcuni dei “movimenti” più importanti sui temi food&wine, sostenibilità e valorizzazione delle tipicità. Nel Castello di Pollenzo di Bra, in provincia di Cuneo, hanno sede la Banca del Vino e la prima Università di Scienze Gastronomiche – una sorta di ONU di studenti provenienti da oltre 60 Paesi – create a loro volta sulla scia del successo di Slow Food, l’associazione internazionale no profit per la promozione della cultura dell’enogastronomia di territorio. Fondata nel 1986 proprio a Bra da Carlo Petrini, da allora Slow Food ne ha fatta di strada: a oggi conta 70.000 soci sparsi in più di 150 Paesi e organizza una serie di importanti eventi sul tema, fra cui il biennale Salone del Gusto di Torino è quello di punta. Al Salone, nel tempo si sono aggiunti, fra gli altri, anche Slow Fish, Cheese, Master of Food, Slow Food Youth Network e Terra Madre. Dei 367 Presidi Slow Food in Italia, ben 37 sono radicati in Piemonte, vedi l’aglio storico di Caraglio, il burro a latte crudo dell’alto Elvo, il cavolfiore di Moncalieri e così via, fino alla tuma di pecora delle Langhe.

La ricca dispensa subalpina è dunque uno stimolo fondamentale al viaggio, una delle arterie lungo la quale ogni anno si spostano migliaia di turisti a caccia di prelibatezze, da gustare in osterie e agriturismi come in ristoranti stellati, dove chef di fama hanno saputo rielaborare tradizione e tecniche nuove. O da portare a casa insieme alla voglia di tornare in Piemonte per apprezzare ancora una volta la sua cultura del bien vivre.

Borghi più belli d’Italia in Piemonte

Dalle dolci colline ammantate di vigneti alle “Alte Vie” di montagna che ripercorrono tappe da Giro d’Italia, grazie alla sua varietà di paesaggi il Piemonte offre sempre una buona “sponda” per chi ama l’outdoor, che qui trova sfogo in ogni sua forma espressiva. Dal mezzo più scontato, le due ruote, MTB o bici da strada che sia, a tutte quelle voci che richiamano gli sport di roccia – dall’arrampicata in su – e d’acqua, dal canyoning al rafting, al trekking fluviale, se non più semplicemente a cavallo o a piedi.

In un range amplissimo di attività adatte alle famiglie così come agli appassionati di sport estremi, trovano spazio infiniti itinerari che potremmo definire a tema. Se arte e cultura sono le linee guida da seguire, c’è per esempio il Grand Tour Unesco in bicicletta, un anello di 600 km che, partendo dalle regge sabaude alle porte di Torino, attraversa le Riserve Man and the Biosphere, le Città Creative di Alba e Biella e i Geoparchi, in un perfetto connubio fra storia e natura. Se invece si cercano i luoghi dell’anima, ci sono gli itinerari spirituali che aprono le porte di mirabili Abbazie e Santuari, oltre che di quel sistema di Sacri Monti – nove in tutto insieme a quelli della vicina Lombardia – dal 2003 Patrimonio dell’Umanità per la loro unicità.

Cuneo

Che la razza piemontese fassona dia origine a una delle carni più pregiate d’Italia, oggi Presidio Slow Food, è cosa assai nota. Tanto buona da essere sfruttata per una pietanza tipica del cuneese e più in generale del Piemonte, vale a dire la battuta di carne cruda tagliata al coltello, condita con poco sale e olio extravergine. Una ricetta che lascia esprimersi nella sua totale naturalezza il sapore di una materia prima che non ha bisogno di altro per dare il suo meglio.

Non poteva quindi che svolgersi a Cuneo l’annuale Mostra Zootecnica di Quaresima, un appuntamento ormai consueto per il settore zootecnico e agricolo della Provincia e non solo, in cui protagonista assoluta è appunto la razza bovina autoctona “Piemontese”.

Cuneo

Il concetto del “km zero” è alla base della Mostra Regionale Ortofrutticola “Città di Cuneo”, un appuntamento che nel 2029 vedrà la sua centesima edizione. La storicità di questo appuntamento rivela l’importanza di un settore da sempre alla base dell’economia della Regione Piemonte, nonché vessillo di eccellenze da esportazione. La mostra mercato si svolge a San Rocco Castagnaretta, la zona degli orti di Cuneo nonché territorio di produzione dell’omonima carota, a marchio PAT, Prodotto Agroalimentare Tradizionale.

Montagna Cuneese

Nella Valle Gesso, in provincia di Cuneo, fra il paese di Sant’Anna di Valdieri e le due borgate di Tàit Bartòla e Tàit Bariao, si sviluppa un antico sentiero ad anello lungo il quale le abitazioni hanno il tetto in paglia di segale. Partendo da questo spunto, un guardiano del Parco naturale delle Alpi Marittime, ha lanciato l’idea di creare un Ecomuseo della Segale, volto al recupero di una cultura e una conoscenza che rischiavano di perdersi. Un sogno diventato realtà, e che oggi si è tradotto in una rete di strutture, attività ed eventi distribuiti sul territorio: il primo passo è stato il cosiddetto Lo Viòl di Tàit, “il sentiero dei tetti”, cui sono seguiti il Museo della Civiltà della Segale, la Festa della Segale, l’alimentari-osteria I Bateur, la Festa della Lavanda, il Carnevale Alpino dell’Orso, i laboratori di panificazione… Un ecomuseo perennemente in fieri, che di anno in anno è andato ampliandosi e arricchendosi di nuove energie, al solo scopo di promuovere il territorio e le tradizioni ataviche delle sue genti.

Montagna Cuneese

Fra i “Borghi più belli d’Italia” c’è Saluzzo, in provincia di Cuneo. Un paese che, da ex Capitale di un Marchesato, ha saputo conservare intatto il suo ricco patrimonio artistico, e che da anni fa da palcoscenico a una manifestazione che in realtà è un originale ensemble di eventi. START Saluzzo nasce appunto come una kermesse che nell’arco di 65 giorni, per l’edizione 2023 vede svolgersi nel borgo prima, dal 22 aprile all’1 maggio, una mostra di artigianato con una quarantina di espositori, poi dal 13 al 21 maggio una mostra-mercato di antiquariato con 25 “botteghe” on the road, e infine dal 27 maggio, una rassegna di 50 artisti, con un allestimento diffuso in diversi spazi, fra cortili, piazze, dimore, scuderie, scalinate e persino un ex carcere.

Montagna Cuneese

Le città d’arte e i borghi storici, le Spa e le stazioni termali, le dolci colline e le montagne più aspre. E tanta, tanta buona cucina ad attendere camminatori, trekker accaniti e cicloamatori slow o da downhill. Quanto a itinerari da testare, ce n’è davvero per tutti i gusti nel comprensorio della Montagna Cuneese. Fra le esperienze di primavera, per esempio, c’è anche il volo in mongolfiera, per ammirare distese di filari di vigneti rinomati nel mondo lambiti da boschi fittissimi, in cui, in autunno, si pratica la caccia più preziosa, quella al tartufo bianco d’Alba. E poi ancora, i tour guidati alle Residenze Sabaude come il Castello di Racconigi, o a uno dei molti manieri che punteggiano il territorio del cuneese e in generale il Piemonte, in un susseguirsi di spunti storico artistici che non smettono di stupire.

Fra le proposte di Cuneo Alps, ci sono i percorsi occitani in Valle Maira, effettuabile da maggio a settembre. Per completarlo a piedi si può dividere in sette tappe, con livelli di difficoltà assai diversi che vanno dagli 880 metri di dislivello e 13,5 km di distanza della tappa 1 ai 1233 metri di dislivello per 19 km di distanza per la tappa 5, forse la più tosta. Per avere un’idea di ciò che ci aspetta, la prima sequenza prevede la partenza da Macra da cui si prende il Sentiero dei Ciclamini, che conduce a Caricatori e Langra. La cresta della montagna porta fino alla conca di Centenero e Caudano, nel territorio di Stroppo, e poi alla chiesa di San Peyre. Una ripida mulattiera raggiunge Ruata Valle, e passando per Cucchiales si arriva a Ciamino e poco dopo a San Martino. Da San Peyre a San Martino ci vogliono un paio di ore di cammino. Così via, per altre sei tappe, in un’alternanza di borghi e immersione nella natura che non stanca mai.

Langhe Monferrato Roero

La Land Art è ormai una forma diffusa di esposizione artistica, che coniuga a meraviglia la bellezza del paesaggio naturale e di opere d’autore che vanno a impreziosirlo con ulteriore significato. Ce ne sono ormai vari esempi in tutta Italia, e uno di questi è nel Monferrato, in un vigneto, elemento onnipresente in Piemonte. Si tratta del Parco artistico Orme su La Court, che fra filari di Nebbiolo e Barbaresco svela scenografie e opere d’arte che di notte s’illuminano di fuochi, luci e colori. Creato dall’azienda vinicola Michele Chiarlo, nella Tenuta Aluffi, cuore delle vigne di La Court e Cipressi, è un modo alternativo per raccontare le tradizioni, gli uomini, le glorie del Piemonte: si varca la “Porta Artistica sui vigneti” realizzata dal pittore e scultore Ugo Niespolo per poi passare in rassegna le sculture permanenti di Emanuele Luzzati dedicate agli elementi naturali, Acqua, Aria, Fuoco, scenografia di una fiaba in tre dimensioni che avvolge la mente del visitatore con personaggi e opere immaginifiche.

Langhe Monferrato Roero

La torre campanaria del Castello di Monastero e le torri di vedetta di San Giorgio Scarampi, Olmo Gentile, Roccaverano e Vengore formano uno dei più conosciuti itinerari escursionistici del Piemonte, il Giro delle Cinque Torri. Il mezzo più appropriato è di certo la mountain-bike: la partenza è di fronte al ponte romanico sul fiume Bormida e da qui si inizia la risalita della Valle, immersi in un ambiente naturale che non stanca mai. La chiesetta della Madonna del Rosario è una sorta di belvedere ideale per una sosta riposante, prima di ripartire su una strada sterrata verso San Giorgio Scarampi, piccolo centro storico raccolto intorno alla casa-torre del XII secolo. Roccaverano, con la bella piazza della parrocchiale rinascimentale, è la tappa successiva, là dove botteghe e trattorie offrono sempre un assaggio della rinomata robiola, formaggio Dop fra i più rinomati del Piemonte. La deviazione verso Olmo Gentile è consigliabile per ritrovarsi in un piccolo borgo dove l’elemento torre è onnipresente. Si prosegue sul sentiero per l’imponente Torre di Vengore, e poi per la borgata di Santa Libera, un tempo teatro di lotte partigiane oggi rifugio escursionistico. Da qui si torna a Monastero Bormida.

Langhe Monferrato Roero

Il tartufo è fra tutti i frutti del bosco il più ricercato, il più pregiato, soprattutto se si tratta del bianco d’Alba, originario delle Langhe piemontesi, e come tale richiama un’esperienza di lusso, esclusiva. E’ ciò che viene proposto da Langhe Experience, con il Vip Truffle Tour, che inizia con l’arrivo di una limousine presso il proprio albergo o relais e prosegue nei boschi a fianco di un esperto trifolao accompagnato dal suo cane fedele. L’olfatto del segugio fa il suo dovere e compie la magia, scovando nel sottobosco le preziose “pepite”. Anche sotto la pioggia.

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