Dal 1995, il Parco del Monte Subasio è un’area protetta, per il patrimonio naturalistico, ma anche per i molti siti storici e i luoghi sacri legati alla figura di San Francesco, che in questa zona trascorse anni in preghiera. Il Parco è ideale per escursioni di ogni genere, e la moto è di sicuro un modo comodo per apprezzare la bellezza di scorci che si aprono a Ovest su Assisi e Spello, a Est su Nocera Umbra e Valtopina, a Nord su Gualdo Tadino e a Sud su Foligno.
Dunque, si parte da Spello, che oltre al suo magnifico centro medievale, nella Chiesa di Santa Maria di Mausoleo nasconde un monumento funebre di epoca romana. Accade qui e anche lungo la Statale 147, in località Capital Loreto: nel cortile di un’abitazione privata, in Via delle Regioni, poco prima della chiesina di Sant’Antonio, si scorgono i resti di un’altra tomba romana. Lì era e lì è rimasta, nel giardino di chi ora può letteralmente toccare la storia ogni giorno. Virtù di una terra antica!
Da San Vitale si inizia a salire verso il Monte Subasio, e a 791 metri di quota sui 1.290 totali ci si ferma per immergersi nella quiete totale del bosco di lecci che circonda l’Eremo delle Carceri, là dove il “poverello” si ritirava con i suoi monaci, dormendo su una pietra oggi venerata. Nel bosco si sviluppano una serie di percorsi a piedi, con soste nei punti più panoramici o significativi della vita del Santo. Si torna poi verso Assisi, cui si accede tramite la Porta Cappuccini. Qui, si apre il Centro Storico pedonale a più alta concentrazione di chiese e santuari d’Italia, forse del mondo.
Se la Strada provinciale 251 scende verso il centro di Assisi, la Statale 444 riporta verso il Parco del Monte Subasio, in direzione Valtopina, punteggiata di fortilizi di varie epoche:
il Castello del Poggio, di Gallano, Santa Cristina, Pasano,… Fra manieri aperti al pubblico e castelli privati, c’è da fare a gara al più antico, più bello, meglio conservato.
Da Valtopina si rientra nel Parco del Monte Subasio, prendendo la strada provinciale 249 verso San Giovanni ed Armenzano. I tornanti si fanno più fitti, per la gioia dei centauri e dei fotografi paesaggisti, che potranno immortalare paesaggi di rara bellezza.