Tuderte

Sono 52 i km che separano Todi e i borghi di Collazzone e San Terenziano, i due punti più alti di questo percorso in bici ad anello che, dopo la salita sui Monti Martani, torna nel centro del borgo medievale tuderte. Il dislivello è di 900 metri e la difficoltà media, quindi affrontabile con un minimo di preparazione atletica.

L’itinerario è rappresentativo di ciò che significa viaggiare in Umbria: natura, arte, storia in un tutt’uno. Oltre alla bellissima Todi, fra i centri meglio conservati della Regione, è l’occasione per scoprire due borghi fra i meno noti della zona, Collazzone e San Terenziano, che oltre a conservare autentiche atmosfere medievali, affacciano su splendidi panorami e sulla valle lambita dal Tevere.

Folignate Nocera Umbra

Il Parco di Colfiorito è una delle principali attrazioni naturalistiche della zona del Folignate, in provincia di Perugia. Una meta ideale per le escursioni di trekking, ma anche per chi ama il Birdwatching, che sa bene di trovare le condizioni migliori fra marzo a settembre. Sulle sponde della palude – al centro di un complesso di sette conche montane ricavate da un fondo di antichi bacini lacustri ormai prosciugati – si trova un capanno attrezzato per l’osservazione dei volatili. Qui non è raro avvistare specie rare o in via di estinzione come il tarabuso, il tarabusino, l’airone rosso o la cannaiola. Nella maggior parte dell’anno si può ammirare il germano reale, la folaga, la gallinella d’acqua, l’airone cenerino, il falco di palude e il pendolino. Presso Croce Cassicchio si trova il Fagiolaro, altro punto di osservazione come la Fonte Fontaccia. Da maggio a giugno, basta inoltre huardarsi in giro per assistere a un altro spettacolo della natura: la fioritura spontanea dei campi, che si colora di rosso, giallo, lilla,…

Folignate Nocera Umbra

Nel gergo dei climbers, 4c a 7c+ significa che le scalate in questione sono adatte sia a neofiti che a esperti rocciatori. Nel comprensorio Folignate Nocera Umbra, l’hot spot dell’arrampicata è la parete di Pale di Foligno, una delle più amate dagli appassionati umbri di questo sport e non solo. La falesia di Pale è molto ampia e ha un gran numero di vie, per la precisione 157, lungo il sentiero che dal paese di Pale conduce all’eremo di Santa Maria Giacobbe, sulla cima del Monte Pale.

Il primo settore, “l’Uccellessa”, è il più vicino da raggiungere e ha vie di difficoltà medio-bassa, ma che man mano che si sale sopra il “ghiaione”, si fanno più ardue, e la vista sul Santuario di Santa Maria Giacobbe, completamente scavato nella roccia, più aperta e nitida. Un vero spettacolo di arte e natura insieme.

L’esplorazione della zona ha portato di recente a una nuova scoperta che sta già attirando speleologi e aspiranti tali: nelle Grotte dell’Abbadessa di Pale è stata svelata un’altra grande cavità, battezzata la Gola del Cervo. Si presenta come un casto salone lungo oltre 100 metri, con enormi stalagmiti, multiformi formazioni calcaree e stratificazioni geologiche.

Se invece si punta a valle, dopo dieci minuti di camminata si giunge nelle prossimità delle cascatelle del fiume Menotre, locus amoenus che vale la pena visitare, soprattutto in primavera ed estate per approfittare di un bel bagno rinfrescante. Si può fare altrettanto a Rasiglia, piccola frazione di Foligno, borgo medievale celebre per le sue sorgenti, che sgorgano liberamente lungo i suggestivi vicoli del Centro Storico.

Folignate Nocera Umbra

Nel comprensorio dell’Assisano si sviluppano una serie di ciclovie e percorsi mtb che, attraversando tratti di campagna incontaminata e percorrendo strade per nulla trafficate, permettono di fare tappa in alcuni dei luoghi più rappresentativi della Regione. La Assisi – Spoleto è lunga poco più di 50 km, suddivisi fra un tratto di 22,5 km fino a Bevagna, con un dislivello di 150 metri e solo qualche brevissimo sterrato, e uno di altri 28,7 km su fondo per lo più asfaltato che porta fino alla “Città del Festival dei Due Mondi”. Il livello di difficoltà è facile, un vero invito a percorrere questa ciclovia lungo la quale si incontrano la Basilica di Santa Maria degli Angeli, il Santuario di Rivotorto, Cannara, Pian d’Arca, Bevagna, Montefalco, Trevi, le Fonti del Clitunno, Pissignano, il Castello di San Giacomo e infine Spoleto. Chi è di buona gamba la potrebbe affrontare anche in un solo giorno, ma va detto che questi “intermezzi” meritano ciascuno una visita di approfondimento e non una sosta en passant.

Folignate Nocera Umbra

Dal 1995, il Parco del Monte Subasio è un’area protetta, per il patrimonio naturalistico, ma anche per i molti siti storici e i luoghi sacri legati alla figura di San Francesco, che in questa zona trascorse anni in preghiera. Il Parco è ideale per escursioni di ogni genere, e la moto è di sicuro un modo comodo per apprezzare la bellezza di scorci che si aprono a Ovest su Assisi e Spello, a Est su Nocera Umbra e Valtopina, a Nord su Gualdo Tadino e a Sud su Foligno.

Dunque, si parte da Spello, che oltre al suo magnifico centro medievale, nella Chiesa di Santa Maria di Mausoleo nasconde un monumento funebre di epoca romana. Accade qui e anche lungo la Statale 147, in località Capital Loreto: nel cortile di un’abitazione privata, in Via delle Regioni, poco prima della chiesina di Sant’Antonio, si scorgono i resti di un’altra tomba romana. Lì era e lì è rimasta, nel giardino di chi ora può letteralmente toccare la storia ogni giorno. Virtù di una terra antica!

Da San Vitale si inizia a salire verso il Monte Subasio, e a 791 metri di quota sui 1.290 totali ci si ferma per immergersi nella quiete totale del bosco di lecci che circonda l’Eremo delle Carceri, là dove il “poverello” si ritirava con i suoi monaci, dormendo su una pietra oggi venerata. Nel bosco si sviluppano una serie di percorsi a piedi, con soste nei punti più panoramici o significativi della vita del Santo. Si torna poi verso Assisi, cui si accede tramite la Porta Cappuccini. Qui, si apre il Centro Storico pedonale a più alta concentrazione di chiese e santuari d’Italia, forse del mondo.

Se la Strada provinciale 251 scende verso il centro di Assisi, la Statale 444 riporta verso il Parco del Monte Subasio, in direzione Valtopina, punteggiata di fortilizi di varie epoche:
il Castello del Poggio, di Gallano, Santa Cristina, Pasano,… Fra manieri aperti al pubblico e castelli privati, c’è da fare a gara al più antico, più bello, meglio conservato.

Da Valtopina si rientra nel Parco del Monte Subasio, prendendo la strada provinciale 249 verso San Giovanni ed Armenzano. I tornanti si fanno più fitti, per la gioia dei centauri e dei fotografi paesaggisti, che potranno immortalare paesaggi di rara bellezza.

Folignate Nocera Umbra

Non c’è mezzo migliore per esplorare l’Umbria, e in questo caso il comprensorio Folignate Nocera Umbra, che le proprie gambe, seguendo la traccia di due cammini: uno legato alla figura di San Francesco, detto Via di Francesco, nella tratta denominata Via del Sud, e , Italia Coast2Coast, che attraversa il Paese passando dalla costa Adriatica a quella Tirrenica.

La Via del Sud è invece la direttiva che in 180 km porta da Greccio, nella Valle Santa di Rieti, Lazio, ad Assisi, e viceversa. Il Santuario di Greccio, dove Francesco realizzò il primo presepe della storia, è il primo di una serie di tasselli della vita del Santo: Fonte Colombo, La Foresta e Poggio Bustone, passando per la Cattedrale di Rieti. Il punto di incontro fra Lazio e Umbria è il Lago di Piediluco, in cui si immette il fiume Velino. Si cammina nel silenzio, riflettendo i pensieri là dove si riflettono le montagne e i boschi attorno. Si risale il fiume Nera, nella Valnerina, che sprofonda nelle Cascate delle Marmore e poi sfocia nella Valle di Spoleto. Sono questi i luoghi più amati dal Santo, che soleva dire “Nihil iucundius vidi valle mea spoletana”. Ecco dunque Spoleto, Trevi, Foligno, Spello e Assisi, fra emozioni da esternare ammirando un territorio di rara piacevolezza o intime da interiorizzare dinanzi alla tomba del Santo, nella Basilica a lui dedicata nella “Città della Pace”.

Quattrocentodieci chilometri di sentieri, sterrati e stradine danno invece forma all’”Italia Coast to Coast”, suddiviso in 18 tappe di circa 20/25 km al giorno se si va a piedi, 50 se il mezzo è la MTB (per un totale di 440 km), che collegano fra loro quattro Regioni, Marche, Umbria, Lazio e Toscana. In Umbria, il C2C parte da Nocera Umbra e arriva a Orvieto. Nel mezzo, bellissime le soste ad Assisi, Cannara, nel cuore della Valle Umbra, e poi ancora Bevagna, Montefalco, Gualdo Cattaneo, Todi e Baschi.

Folignate Nocera Umbra

La Strada del Sagrantino è uno degli itinerari del gusto che si possono intraprendere nel comprensorio Folignate Nocera Umbra. Il Sagrantino di Montefalco, 100% Sagrantino e DOCG dal 1992, si produce nell’intero territorio del Comune di Montefalco e parzialmente nei territori di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria. Altri vini di gran pregio prodotti in questa zona sono il DOC Montefalco, il DOC Colli Martani, l’IGT Cannara e l’IGT Spello. In particolare, Spello fa parte della Strada dei Vini del Cantico, che valorizza, oltre al vino, anche le altre produzioni tipiche e di qualità del territorio, oltre ad arte, ambiente, cultura e artigianato. Accanto a un buon calice di vino non può mancare un tagliere di salumi, frutto dell’arte della norcineria che qui in Umbria trova una delle sue massime espressioni.

L’olio di Trevi, Spello e Spoleto è di qualità riconosciuta e a marchio DOP Umbria. Olio che va a condire verdure quali il Sedano Nero di Trevi, il Fagiolo di Cave (Foligno) e la Patata Rossa di Colfiorito.
Tra i piatti tipici troviamo gli spaghetti con il rancetto (pancetta, pomodoro e maggiorana), gli spaghetti alla norcina, o i particolari gnocchi al sagrantino. La Rocciata e la tipica torta al testo sono i dolci che non possono mai mancare a fine pasto. Foligno è anche sede del frequentatissimo Festival de “I Primi d’Italia”.

Folignate Nocera Umbra

Si vola a tutte le età, bimbi compresi, nel territorio Folignate Nocera Umbra, zona ideale per praticare parapendio. Ci si può affidare a una delle numerose scuole di volo, per vivere un’esperienza in tutta sicurezza, scegliendo sia l’area del decollo che i dislivelli affrontabili, avendo solo l’imbarazzo della scelta per il panorama e il contesto su cui planare. Per esempio, spiccando il volo dal Monte Pennino a Colfiorito, sul confine regionale tra Umbria e Marche, si può sorvolare il cosiddetto ‘Altipiano del silenzio’ di Colfiorito, un importante scrigno di biodiversità.

Eugubino Alto Chiascio

Cinquecento km in tutto, da La Verna in Toscana e da qui fino a Roma. La Via di Francesco è dedicata a tutti coloro che vogliono ripercorrere, passo dopo passo, opere e gesta del “Poverello di Assisi”, in un iter spirituale che attinge valore anche dalla bellezza e dalla serenità sprigionata dai luoghi in cui si fa tappa. Il tratto che attraversa il comprensorio dell’Eugubino Alto Chiascio prende il nome di Via del Nord, 200 km in 10 tappe a piedi, 7 da fare in bicicletta.

La natura selvaggia del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi avvolge il Santuario de La Verna, punto di partenza della “variante Nord”, ma soprattutto uno dei luoghi più amati da San Francesco. Si lascia alle spalle la Toscana alla volta dell’Umbria, attraverso le colline dell’Alta Valle del Tevere, toccando i centri di Citerna, Città di Castello e Pietralunga. Gubbio, con il suo ricco patrimonio d’arte e natura che invita alla sosta, evoca il ricordo del primo pellegrinaggio del Santo, lasciando poi riprendere la strada verso Valfabbrica. Una teoria di dolci colline porta ad Assisi, città che nel 1182 gli diede i natali e che dal 2000 è Patrimonio dell’Umanità, insieme alla Basilica di San Francesco, dove è conservato il sarcofago con le sue spoglie, alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, custode della Porziuncola – la piccola chiesa in cui il Poverello avrebbe compreso la sua vocazione – , e agli altri siti a lui legati nei dintorni. In Umbria il percorso è ben segnalato con i colori della Via: il Giallo e il Blu che ti guideranno fino ad Assisi.

Tuderte

Nella tradizione gastronomica di Todi, o tuderte che dir si voglia, cereali, legumi, ortaggi e verdura di ogni tipo si affiancano a carne e prodotti selvatici dei boschi circostanti, ossia funghi, asparagi e tartufi. Una cucina che fa di necessità virtù, della stagionalità e del km zero dei diktat, e che pertanto esclude il pesce dalle tavole di questa zona dell’Umbria.

In menu, a Todi e dintorni si trovano la Palomba alla Ghiotta e la Pasta Dolce dei morti, nome che allude a Maccheroni Dolci, una pasta tipica del periodo dei Santi, il Pan Caciato o Nociato, ovvero un piccolo pane di forma rotonda con un impasto a base di noci, formaggio e uvetta.

La zona, come gran parte dell’Umbria, si presta alla produzione di olio e vino di grande qualità. L’ “oro verde” tuderte ha il marchio DOP, in particolare fa parte della sottozona denominata Colli Martani, area di cui fanno parte 15 Comuni tra cui Massa Martana, Giano dell’Umbria e Montefalco. Lungo la “Strada dei vini del Cantico” si possono invece scoprire le cantine produttrici di 1 DOCG e 5 DOC, fra cui il Grechetto di Todi, varietà forse proveniente dall’Asia, dove si produceva un vino in “stile greco” da cui il nome. Vitigno comune in tutta la Regione, trova qui la sua massima espressione, come già testimoniava Plinio il Vecchio nel I secolo d.C. e pure e Sante Lancerio, cantiniere del Papa Paolo III, che nel 1500 mesceva spesso il Grechetto per la mensa pontificia.

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