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Museo Civico di Paleontologia e Scienze Naturali dell’Aspromonte

Con 15.000 esemplari di fossili di fauna e flora locali datate fra i 100.000 e i 120.000 anni fa, il Museo Civico di Paleontologia e Scienze Naturali dell’Aspromonte di Bova, a circa 70 km da Reggio di Calabria, è uno dei più importanti nel suo genere di tutto il Sud Italia. Una serie di carte geografiche del Parco Nazionale dell’Aspromonte accolgono all’ingresso i visitatori, che possono così familiarizzare da subito con la particolare realtà naturalistica della zona. Per una migliore comprensione di quanto raccontato da tali reperti, la collezione è di recente stata arricchita di pezzi provenienti da diverse parti del mondo, creando un iter evolutivo attraverso le varie ere geologiche.

Il Museo, creato nel 2012, organizza anche numerose attività divulgative pensate soprattutto per i ragazzi, come per esempio “Un giorno da paleontologo”, laboratorio didattico che integra il percorso museale con momenti pratici quali il ritrovamento di fossili e la loro ripulitura.

Museo e Parco Archeologico “Archeoderi”

Menorah, Shofar, Torah. Nell’Aula della Preghiera della Sinagoga rinvenuta nel Parco Archeologico Archeoderi di Bova Marina ci sono tutti gli elementi per riscrivere un pezzo di storia della Calabria e non solo. Il suo ritrovamento negli anni Ottanta ha infatti permesso di aprire nuovi scenari nell’ambito della presenza del culto ebraico nel Sud dell’Italia e più in generale nel Mediterraneo: essendo stata in uso tra IV e VI secolo d.C., è infatti la più antica in Occidente dopo quella di Ostia Antica.

Gli scavi hanno da subito evidenziato due nuclei dell’edificio e riportato alla luce un gran numero di manufatti ora esposti nel Museo annesso al Parco Archeologico: il mosaico pavimentale policromo dell’Aula della Preghiera risalente al IV secolo d.C., il tesoretto di 3079 monete in bronzo custodite in una brocchetta del IV-V secolo d.C. e il miliario stradale del IV secolo d.C. rinvenuto in località Amigdalà non lontano dall’odierna SS 106.

Bronzi di Riace

16 Agosto 1972. A 200 metri dalla costa di Riace Marina, lido fra i più selvaggi del reggino, ad appena 8 metri di profondità, un appassionato subacqueo rinviene sul fondale di sabbia due statue bronzee in perfetto stato di conservazione, subito nominate Bronzi di Riace. Molte le ipotesi fatte attorno a quelle che sono ancora oggi considerate tra le testimonianze più significative dell’arte greca classica: con ogni probabilità risalenti alla metà del V secolo a.C. e realizzate dallo stesso artista, si pensa che siano state gettate in mare durante una burrasca per alleggerire la nave che li trasportava o che l’imbarcazione stessa fosse affondata con le statue.

Alte 1,98 e 1,97 metri e pesanti 160 kg, raffigurano due uomini nudi, un oplita (Bronzo A) e un re guerriero (Bronzo B), con barba e capelli ricci, il braccio sinistro piegato, e il destro disteso lungo il fianco. Ambedue indossavano un elmo, impugnavano una lancia o una spada nella mano destra e reggevano uno scudo con il braccio sinistro, elementi smontati al momento dell’imbarco per permettere di adagiare sulla schiena le statue e facilitarne il trasporto.
Eseguite ad Argo, nel Peloponneso, circa 2500 anni fa, sono state restaurate per la prima volta negli anni 1975-80 a Firenze, e sono oggi esposte al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, di cui sono diventate simbolo, così come della Calabria stessa.

Villa Romana di Casignana

Fino al 1963, la località di Casignana, a circa 85 km da Reggio di Calabria, era pressoché sconosciuta. A portarla agli onori delle cronache è stato il fortunoso ritrovamento di una sontuosa Villa Romana, risalente al I secolo a.C. Le caratteristiche architettoniche, il fasto degli ambienti e, soprattutto, i raffinati mosaici dei pavimenti hanno fatto pensare alla residenza di una famiglia patrizia molto importante nella zona, con ogni probabilità legata all’attività vinicola. Fra le parti riemerse, oltre a una cisterna e a una fontana monumentale, c’è anche un impianto termale, composto come da regola aurea da frigidarium, tepidarium, caldarium.

Meritano un cenno in più i mosaici, che evocano tecniche e soggetti musivi tipici del Nord Africa, fra cui spicca quello della “sala delle Nereidi” (datato al III secolo d.C.), in cui si distinguono un corteo marino composta da quattro Nereidi in groppa ad altrettanti mostri con fattezze di leone, tigre, cavallo e toro.

Cattolica di Stilo

Un edificio a croce greca, in mattoni rossi, sormontato da cinque cupole di forma cilindrica. Dietro a questa apparente semplicità, si cela uno dei monumenti più rappresentativi della Calabria, la Cattolica di Stilo, posta in cima a un promontorio alle pendici del Monte Consolino, distante circa 140 km da Reggio di Calabria. Lo stile greco-bizantino fa risalire la sua costruzione al X secolo, legata a una curiosa leggenda: le colonne in essa conservate sarebbero provenienti da templi romani e sarebbero state trasportate qui da quattro giovani donne, a braccio e intente a cantare. Fino alla prima metà del secolo scorso, nella Cattolica veniva celebrata la Festa dell’Assunta ed ora, da qualche tempo, alcuni riti in occasione di particolari ricorrenze, come per la Pasqua ortodossa officiata dai monaci greci.

Area Grecanica

La Bovesìa, una regione intrisa di storia e cultura, è il luogo in cui le radici dei Greci di Calabria si fondono con la bellezza mozzafiato del versante jonico meridionale. Questa affascinante area si estende lungo la vallata della fiumara dell’Amendolea, incastonata nella provincia di Reggio Calabria.

L’incantevole territorio abbraccia diversi comuni, ognuno con la sua unica atmosfera e storia. Bagaladi, Bova, Bova Marina, Brancaleone, Cardeto, Condofuri, Gallicianò, Roghudi Vecchio, Roghudi Nuovo, Africo Vecchio, Melito Porto Salvo, Montebello Ionico, Pentadattilo, Palizzi, Pietrapennata, Roccaforte del Greco, Bagaladi, San Lorenzo, Staiti e persino il quartiere di San Giorgio Extra nella città di Reggio Calabria sono tutti parte integrante di questa regione straordinaria.

Le diverse comunità presenti in questa regione portano con sé un patrimonio culturale straordinario. Le tradizioni locali, l’architettura unica e la cucina ricca di sapori tradizionali rendono la Bovesìa un luogo affascinante da esplorare per gli appassionati di viaggi culturali.

Varia di Palmi

Maria Santissima della Sacra Lettera è la patrona e protettrice della città di Palmi, in provincia di Reggio di Calabria. In suo onore, ogni due anni, l’ultima domenica di agosto si svolge la Varia di Palmi, manifestazione tanto spettacolare da essere considerata “la festa della Calabria”, rientrando nella Rete delle grandi macchine a spalla italiane – ossia quel tipo di feste religiose incentrate appunto sul trasporto di una “macchina” – dal 2013 inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell’Unesco.
La prima edizione risale al 1582, che vide Palmi animarsi con Sfilata dei Giganti, luminarie, fuochi d’artificio e feste di varie corporazioni, a fare da contorno alla Varia, un imponente carro scenico, alto 16 metri e pesante circa 20 tonnellate trasportato a spalla da circa 200 Mbuttaturi. In cima, a governane il tutto, campeggiano l’Animella e u Patraternu, due figuranti in carne e ossa che simboleggiano rispettivamente la Madonna Assunta in cielo e Dio.

Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria

I celebri Bronzi di Riace sono sicuramente il vessillo del Museo Archeologico di Reggio Calabria, tappa obbligata per gli appassionati di archeologia e non solo. L’idea del MArRC nasce all’indomani del terribile terremoto che nel 1908 distrusse gran parte della città sicula, su impulso dell’archeologo Paolo Orsi, ma bisognò attendere fino al 1954 perché divenisse realtà, grazie alla fusione delle collezioni civiche e statali. La materia prima davvero non mancava, poiché le numerose campane di scavo condotte dalla Soprintendenza calabrese e dallo stesso Orsi avevano riportato ovunque alla luce migliaia di reperti degni di nota.

Dal 2009, il MArRC ha anche un nuovo allestimento permanente, disposto su quattro livelli che permettono di ricostruire la perfetta “fotografia” della Calabria dalla preistoria alla romanizzazione.

La visita inizia al secondo piano, detto Livello A, dove sono collocati reperti risalenti a preistoria, protostoria ed Età dei Metalli Bronzi. Il Livello B è dedicato alle Città e Santuari della Magna Grecia, il Livello C a Necropoli e Vita Quotidiana nella Magna Grecia. Infine, il Livello D a Reggio Calabria, dove sono collocati i Bronzi di Riace e quelli di Porticello, denominazione quest’ultima data alla Testa del Filosofo e alla Testa di Basilea, sculture bronzee rinvenute in mare nello Stretto di Messina, a Porticello appunto.

 

Riviera dei Gelsomini

I coloni greci scelsero la Costa Jonica per la sua posizione strategica, così come oggi un turista in cerca di una destinazione di mare punta su quei 120 km di spiagge, borghi storici e siti archeologici.

La Costa Jonica, in provincia di Reggio Calabria, si chiama Riviera dei Gelsomini per i romantici, e Locride per gli appassionati di antichità, che qui trovano giusta soddisfazione. Le antiche colonie di Locri Epizefiri e Kaulon sorgono al centro di un’area che si caratterizza anche per ruderi di antichi castelli, monasteri, villaggi arroccati a picco su un mare da cartolina, che contempla tutte le gradazioni di azzurro e di blu e sprofonda in fondali da esplorare con pinne e bombole.
Roccella Jonica ha un piccolo porto turistico e dà il via a un susseguirsi di spiagge che vanno da Siderno a Locri, da Bianco a Riace, diventato celebre a partire dagli Anni Ottanta per il fortuito ritrovamento, a pochi minuti dalla costa, delle sculture dei Bronzi di Riace.

Guardando invece verso l’entroterra, molti sono i borghi meritevoli di una deviazione e di una sosta dalla vita da spiaggia. Gerace, il “borgo delle cento chiese”, è un vero gioiello architettonico della Calabria, in cui i palazzi mostrano una giocosa alternanza fra stile Gotico, Bizantino, Normanno e Romanico. Bellissime, fra le cento, la Cattedrale e la Chiesa di San Francesco.

Nella sua lunga storia, il borgo di Stilo ne ha annoverate invece “solo” 18 di chiese, molte delle quali andate perse durante il terremoto del 1783. Fra quelle rimaste in piedi a futura memoria ci sono l’Abbazia di San Giovanni Theresti, con le reliquie del santo, e la Chiesa Matrice che conserva una pala monumentale del Caracciolo. Nonostante le gravose perdite per via del sisma, Stilo è e rimane uno dei “Borghi più belli d’Italia”, noto anche per la celebre Cattolica, edificio di origine bizantino a pianta centrale, sormontato da cinque cupole che rendono il suo profilo inconfondibile e ben visibile sul crinale del Monte Consolino, appena sopra l’abitato. Se dunque la Cattolica è il simbolo architettonico del borgo, il Palio di Ribusa è quello folcloristico: nel 1997 si è infatti riportata in vita una tradizione che perdurava dal 1650 e poi sospesa per 280 anni. Fino a tre secoli fa, la festa si svolgeva ogni anno il 22 aprile, giorno celebrativo di San Giorgio, protettore di Stilo, mentre oggi si tiene la prima domenica di agosto. Nel suo insieme, articolata fra cortei storici, musiche di corte e spettacoli di intrattenimento di cantastorie, cartomanti e chiromanti, il Palio di Ribusa è una delle più suggestive tradizioni popolari calabresi.

La Calabria dei Borghi

Borghi più belli d’Italia, Borghi Autentici, Bandiere Arancioni, Città Slow, Borghi Storici Marinari, Gioielli d’Italia e Paesaggi d’Autore. Non c’è tipologia di classificazione di eccellenze che non comprenda qualche “spot” calabrese.

Micro realtà che spesso sono annoverate fra le immagini iconiche e da cartolina della Calabria stessa: le guardi e sembra di poter sentire il vociare e l’eco dei passi in certi centri storici rivestiti di pietra color dell’ocra, dove antiche leggende rimandano a personaggi della mitologia o della storia, che hanno cambiato le sorti di un’epoca e che, sia sulla costa sia nell’entroterra, hanno dato vita a modelli di architettura mai tramontati. Fra mito e realtà, a seconda delle zone si passa da scavi archeologici datati all’età magno-greca a palazzi nobiliari del Medioevo, poi del Rinascimento e del Settecento, in un’alternanza di sobria eleganza e rigore da una parte e un’estasi di forme e volute dall’altra che riportano ciascuna a un’età d’oro e che sorprende lo sguardo, soprattutto se messe a contrasto con le modeste case di pescatori o pastori che fanno da contorno. Un insieme di grande atmosfera e impatto che è un po’ il paradigma di ciò che offre la Regione, disseminata di borghi dai promontori a picco sul mare fino alle irte vette di Sila, Aspromonte e Pollino. Nessuna zona esclusa.

Paesi di poche centinaia di anime che restano “arroccati”, è il caso di dirlo, alle loro tradizioni storiche, folcloristiche, artigianali ed enogastronomiche, popolando in ogni stagione il calendario di eventi capaci di trasmettere la cultura locale. Che sia attraverso una sagra all’insegna dei sapori più ruspanti, una solenne processione religiosa o una rievocazione in costume colma di eleganza e passione per quei tasselli di storia che rendono tanto orgogliosi anziani e giovani generazioni, la Calabria dimostra di essere viva e autentica. Si passa così da monumenti e celebrazioni ispirate alla Magna Grecia o alla civiltà dell’Antica Roma a testimonianze bizantine o normanne, fino ad arrivare alla trionfante ricchezza del tardo Barocco, in un excursus spazio-temporale sempre attento alla valorizzazione delle singole identità locali.

Per tutte queste ragioni e per la sua rilevanza regionale, La Calabria dei Borghi è stata selezionata da Unioncamere Calabria, in collaborazione con le Camere di Commercio di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia, come prima destinazione regionale oggetto delle attività del Programma Sostegno al Turismo previsto dal Fondo di Perequazione di Unioncamere Nazionale, per aumentare la conoscenza dell’offerta regionale e dell’impegno del Sistema camerale a favore dello sviluppo turistico.