Riviera dei Gelsomini

Gerace e il Medioevo. Un binomio che significa tutto, perché lungo le strade di questo piccolo centro di poco più di duemila abitanti in provincia di Reggio Calabria, annoverato fra i “Borghi più belli d’Italia”, è un continuum di monumenti e palazzi che con i loro impianti e dettagli architettonici riportano indietro nel tempo, passando dalla datazione incerta ma sicuramente di epoca normanna del Duomo, alias la Basilica concattedrale di Santa Maria Assunta, a quella di dimore nobiliari come Palazzo Grimaldi-Serra, Palazzo Candida e Palazzo De Balzo, in un excursus che va dal XII secolo in poi. Appena fuori l’abitato, nel quartiere denominato Castello – cui se ne aggiungono altri quattro, Città Alta, Borghetto, Borgo Maggiore e Piana – sono stati praticati scavi archeologici che fanno pensare a una prima costruzione del fortilizio nel VII secolo, seguita da modifiche apportate dai Normanni dopo il 1050, fino a crollare quasi del tutto a causa dei numerosi terremoti. Ciò che resta ha però mantenuto una sua dignità e imponenza, e dall’alto dei suoi 500 metri, la zona Castello è un belvedere naturale sulla costa ionica della Calabria.
Gerace, insomma, è una continua scoperta, che prosegue poi con gli itinerari escursionistici nel Parco Nazionale dell’Aspromonte in cui è immerso il borgo.

Area Grecanica

Il Museo e il Parco Archeologico “Archeoderi” di Bova Marina, località della costa ionica meridionale in provincia di Reggio Calabria, ricostruiscono una storia lunga più di duemila anni, influenzata da una parte dal potere dell’antica Rhegion, l’odierna Reggio Calabria, e dall’altra dalla “Bovesia” o “area grecanica”. La scoperta del sito archeologico risale agli anni Ottanta, quando per una casualità furono rinvenuti i resti di una sinagoga risalente al IV e VI secolo d.C. Un ritrovamento importante perché ha permesso di riportare alla luce l’unica testimonianza di una comunità ebraica in Calabria per quell’epoca, nonché la sinagoga più antica dell’Occidente dopo quella di Ostia Antica, oltre a un tesoretto di 3079 monete di bronzo oggi esposto fra i reperti più preziosi del Museo.

Area Grecanica

Fra i vini classificati come IGT della Calabria, terra dove la tradizione enologica affonda le radici ai tempi delle colonie della Magna Grecia, c’è quello denominato Palizzi. La provincia interessata a tale coltivazione è quella di Reggio Calabria, i Comuni quelli di Bova, Bova Marina, Brancaleone, Condofuri, Staiti e ovviamente Palizzi, affacciati tutti sulla costa ionica. Nel suo blend si possono riconoscere una trentina di vitigni autoctoni e non, mentre le tipologie in cui si può presentare in bottiglia sono tre: Palizzi Rosso, Rosso Novello e Rosato.

Riviera dei Gelsomini

Lungo la Riviera dei Gelsomini, compresa nei 90 km che separano Riace e Locri, in provincia di Reggio Calabria, si distendono filari di vini DOP e IGT, valorizzati in Italia come all’estero da Slow Food e dalle iniziative della sua Fondazione. il passito DOC Greco di Bianco, il Bivongi, la più giovane DOC della Regione, riconosciuta nel 1996, disponibile nelle versioni bianco, rosso e rosato e creato da un blend di uve di Gaglioppo, Greco Nero, Nocera e Calabrese, e il Locride IGT, basato da un mix che può comprendere numerosi vitigni, fra cui Aglianico, Ansonica, Guarnaccia, Malvasia nera di Brindisi, Nerello Mascalese e Trebbiano Toscano. Nella stessa zona, viene prodotto un Presidio Slow Food, annoverato anche fra i PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale) simbolo della ricca produzione casearia della Calabria, il Caciocavallo di Ciminà, formaggio semiduro a pasta filata realizzato con latte di vacca e capra e caglio naturale di capretto.

Riviera dei Gelsomini

Il viaggio alla scoperta della costa jonica della Calabria inizia da una tappa decisamente suggestiva: la Chiesa di Santa Maria de’ Tridetti, a pochi chilometri da Staiti, in provincia di Reggio Calabria. La facciata e i muri esterni sono erosi, come fossero stati spogliati del loro abito. Ciò ha fatto pensare che facesse parte di un convento ormai scomparso. In effetti, si sa ben poco di questo edificio, di cui rimane tuttora incerta anche la datazione. Ma tant’è… spingersi in questa vallata verdissima e silenziosa è un buon inizio.

Lungo la vallata percorsa dalla fiumara dello Stilaro, ci si imbatte nelle cascate del Marmarico e poi nel borgo di Bivongi, noto per l’omonimo vino Doc. Dal profano si torna al sacro con la tappa segnata dall’antico Monastero Ortodosso di San Giovanni Therestis, e poi con quella del borgo medievale di Placanica, meta di pellegrinaggi per il Santuario della Madonna dello Scoglio nella frazione di Santa Domenica.

Area Grecanica

In provincia di Reggio Calabria, per oltre 50 km lungo la costa lambita dal Mar Jonio, si sviluppa una fascia interessata dalla cultura grecanica, da quelle comunità cioè che a partire dall’XI secolo, nonostante la latinizzazione imposta dai Normanni, hanno continuato a coltivare lingua e tradizioni di origine greca. Sono numerosi gli itinerari che toccano luoghi a essa connessi: le Grotte di Prastarà e la Rocca di Santa Lena, il borgo di Pentedattilo, la Fortezza Bizantina di San Niceto a Motta San Giovanni, il borgo di Bova e Gallicianò e il Castello dell’Amendolea.

In un gioco di sovrapposizioni di culture e punti di vista, in questo territorio è possibile imbattersi poi nel “Sentiero dell’Inglese”, così denominato perché ripercorre le tappe del viaggio descritto da Edward Lear nel “Diario di un viaggio a piedi in Calabria e nel Regno di Napoli” (1847).

Area dello Stretto e La Costa Viola

Sentiero del Tracciolino, per i più romantici, Sentiero Azzurro. Lo chiamano anche così per via del fatto che corre lungo la costa tirrenica della Calabria, a picco sul mare, ai piedi del Monte Sant’Elia, regalando alla vista panorami ampi che, nelle giornate terse, abbracciano le Isole Eolie all’orizzonte. E’ un percorso ad anello di circa 8 km, classificato per escursionisti, quindi sconsigliato ai principianti, che prende il via da Palmi, dalle Tre Croci bianche emblema del Monte Calvario dove fu crocefisso Gesù.
Sopra Bagnara si trova invece il punto di partenza di un altro sentiero, che conduce fino al Tunnel militare di Murat, una suggestiva grotta scavata a 40 metri dal mare, che dal porticciolo di Bagnara risale la Costa Viola lungo i caratteristici terrazzamenti coltivati a vite, ulivo e agrumi.

Area dello Stretto e La Costa Viola

Dalla stretta gola del Monte Livia, in provincia di Reggio Calabria, sgorga la sorgente Sant’Elia, che poco più a valle dà vita alle Terme di Galatro. Le sue acque, ricchissime di sali minerali e dalla temperatura costante di 37 gradi, hanno la composizione chimica tipica delle acque sulfuree, salso-bromo-iodiche e salso-iodiche, il che fa di questo luogo una meta per chiunque voglia unire a una vacanza nella natura l’occasione per un po’ di relax e una proficua remise en forme che parte dall’interno. Molte le terapie offerte dalle strutture in loco, fra cui massoterapia, fangoterapia, cure idropiniche, balneoterapia, riabilitazione, trattamenti estetici, insufflazioni, elettroterapia.

Area dello Stretto e La Costa Viola

Alle spalle del Comune di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, si stende un uliveto, che nasconde i resti dell’antica città di Medma. L’intera area è ora Parco Archeologico e comprende il vicino Museo, dove sono ricostruiti alcuni degli ambienti più significativi rinvenuti durante le campagna di scavo, come per esempio tombe alla cappuccina e a vasca. Centinaia i reperti esposti nel percorso museale, fra vasi, statuette, busti, grandi maschere, armi in ferro ed elementi architettonici attribuibili ora ad abitazioni, ora a tombe.

Area dello Stretto e La Costa Viola

Appena lasciata Reggio Calabria, in direzione sud della costa ionica della Calabria, si incontra Punta Pellaro. Un hot spot ben noto agli appassionati di tutti gli sport acquatici che richiedono un ingrediente base: il vento. Vento che qui si trova in abbondanza, per almeno trecento giorni l’anno. E qui ha sede Free Spirits Punta Pellaro, che durante tutto l’anno organizza corsi ed eventi di kitesurf, windwurf, parapendio, Sup, canoa e halp pipe. Per chi rimane a terra, la costa si presta anche a escursioni in MTB.

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