Thor Heyerdahl

Colla Micheri è uno dei borghi frazione di Laigueglia, in provincia di Savona. Una meta da cultori delle grandi esplorazioni geografiche del passato, che qui videro approdare e trascorrere gli ultimi suoi giorni Thor Heyerdahl, celebre esploratore e antropologo norvegese vissuto agli inizi del Novecento. A Heyerdahl si deve lo studio e la scoperta di molti aspetti della cultura polinesiana, di cui si appassionò da bambino dopo aver ammirato una collezione di reperti esposta a Oslo. Ebbene, a soli 22 anni, Heyerdahl si imbarcò per la sua prima spedizione alla volta dei confini del mondo, cui seguì nel 1947 un’avventurosa traversata a bordo della zattera “Kon-Tiki”. Dopo quest’impresa passata alla storia, si recò ancora in Polinesia, concentrandosi poi anche sull’Isola di Pasqua e in diversi altri luoghi del mondo. Terminò la sua lunga e vagabonda esistenza il 18 aprile 2002, a 87 anni, proprio a Colla Micheri, dove ancora oggi riposa.

Il Chinotto di Savona

Dalla spedizione di Marco Polo in poi, dalla Cina incominciarono ad affluire nel Vecchio Continente prodotti di ogni genere prima sconosciuti alla popolazione. Oltre alla rinomata seta, anche molti prodotti commestibili, fra cui il chinotto, frutto giunto a noi a partire dal Cinquecento. Il chinotto attecchì soprattutto in alcune zone d’Italia, fra le quali c’era il savonese, dove riscosse da subito un certo successo di pubblico. Qui, l‘agrume è oggi riconosciuto e protetto come Presidio Slow Food: dai frutti verdastri e dal sapore amaro, è consumato anche come candito, usato in pasticceria e conservato sotto sciroppo.

Ceramica Albissolese

“Le Albisole”. Si chiama così il “distretto” artigianal-industriale formato dai territori di Albissola Marina e Albisola Superiore, celebre per la lavorazione della ceramica in stile classico e contemporaneo. Bastano pochi passi nei centri storici di questi due borghi del savonese per accorgersene, in un susseguirsi di botteghe e negozi dove è possibile acquistare souvenirs, oggetti e complemento di arredo adatti a ogni genere di ambiente, dal più classico a quello più moderno. Amplissima la gamma di articoli: dai servizi di piatti ai vasi alle bomboniere, accomunati dal caratteristico colore dominante bianco e azzurro tipico della zona e dello stile “Antica Savona”. Su questa base vengono poi aggiunti decori di ogni genere, che vanno dai motivi con castelli e figure mitologiche, ai bouquet di fiori, a quelli vegetali o, soprattutto negli ultimi anni, ai soggetti astratti ispirati a vari movimenti artistici.

Santuario dei Cetacei

Quando si parla di whale watching si pensa immediatamente ai mari lontani, quelli del Canada, delle coste del Centro America, del Sudafrica e così via. Non certo al Mare Nostrum. Invece, da Genova, Genova Pegli, Varazze, Savona, Loano e Andora ci si può imbarcare sui natanti del Consorzio Liguria Via Mare attrezzati per la pratica dell’ “avvistamento balene” per partire alla volta del cosiddetto Santuario dei Cetacei, al largo delle coste della Liguria. Compagnia ormai leader del settore per l’Italia, il Consorzio propone una serie di attività ed escursioni che fanno da richiamo anche al pubblico straniero, desideroso di scoprire la Riviera di Levante da un punto di vista insolito. Fra le tratte più gettonate, quelle che fanno scalo a San Fruttuoso, Portofino e alle Cinque Terre.

Alta Via dei Monti Liguri

Quarantaquattro tappe per 400 km di lunghezza. L’Alta Via dei Monti Liguri (AVML), nota anche più semplicemente come Alta Via, partendo da Ventimiglia arriva fino a Ceparana, nella piana di Bolano, al confine con la Toscana. Correndo lungo la costa, attraversa tutta la Regione e una serie di Parchi naturali regionali: quello del Beigua, delle Alpi Liguri, delle Capanne di Marcarolo, dell’Aveto e dell’Antola, toccando il suo punto più alto sul Monte Saccarello, a 2201 metri s.l.m.
Diverse le lunghezze e le difficoltà delle tappe, percorribili interamente a piedi e per lunghi tratti a cavallo e in mountain bike, e talvolta anche in auto e moto.

Creata nel 1983, l’Alta Via fa parte del progetto escursionistico chiamato Sentiero Italia, itinerario lungo oltre 6000 km che, partendo da Trieste, transita lungo l’intero arco alpino, gli Appennini, la Sicilia e la Sardegna fino a Santa Teresa di Gallura utilizzando anche le Alte Vie Valdostane, la rete piemontese GTA, la rete toscana GEA e i sentieri umbri. In questo peregrinare fra territori di diversa natura, cultura e tradizione, l’Alta Via è un’occasione unica per conoscere e apprezzare
prodotti locali e specialità gastronomiche locali e per visitare affascinanti complessi monumentali e micro realtà fuori dalle solite rotte.

Baia dei Saraceni

Sabbia bianca e acque trasparenti caraibiche. La “cartolina” di presentazione di Baia dei Saraceni sembra riportare a lidi lontani, invece siamo a Varigotti, frazione del comune di Finale Ligure in provincia di Savona. Sono echi esotici inaspettati lungo la costa ligure, che fanno di questo paesino una meta obbligata, per la bellezza delle sue spiagge e per l’atmosfera che si respira fra le strette vie del Centro Storico detto Borgo Saraceno. L’origine antica è attestata dal II d.C., ma è la Torre Saracena a Punta Crena che fa capire la conformazione difensiva di tutto l’impianto abitativo, una maglia intricata con piazzette, pozzi e vicoli stretti che d’un tratto sbucano sul mare. E qui, fra Punta Crena e la spiaggia di Malpasso, ecco appunto la spiaggia di Baia dei Saraceni, colpo d’occhio che non si scorda.

Fortezza del Priamar

Là dove dal 1542 in poi si è fatta la guerra, ora si fa cultura. Dopo anni di abbandono e degrado, la Fortezza del Priamar è tornata finalmente accessibile, restituendo al Comune di Savona, committente dei lunghi lavori di restauro, una vera e propria “cittadella” vocata alla bellezza, all’arte e alla conoscenza. Nell’immenso complesso monumentale – oltre 50.000 i metri cubi di superficie riattati – sono oggi allestiti il Civico Museo Archeologico e il Museo “Sandro Pertini e Renata Cuneo”, il Palazzo del Commissario come spazio per rassegne, laboratori e performance artistiche, il suggestivo ambiente delle Cellette e il Palazzo della Sibilla diventato Centro Congressi di rilevanza internazionale. La missione culturale della Fortezza del Priamar non si esaurisce all’interno del complesso, ma si allarga al Piazzale del Maschio, dove ogni estate viene allestito un teatro all’aperto con oltre 600 posti numerati, per un cartellone ricco di eventi.

Festival Teatrale di Borgio Verezzi

Il “Paese del Teatro”. Dal 1967, Borgio Verezzi, borgo di poche centinaia di abitanti in provincia di Savona, si è guadagnato questo soprannome in virtù del celebre Festival Teatrale che vi si svolge ogni estate. Un evento oggi di fama internazionale, ma iniziato quasi per caso, come un sogno di una notte di mezza estate… Una rappresentazione con una messa in scena quasi familiare per l’atmosfera che si era creata, là, davanti alla Chiesetta di Sant’Agostino. Eppure, fu in quel momento che nacque l’idea e la voglia di trasformare quel momento fugace in una costante che fa ormai da richiamo a un turismo colto, attento e che sa apprezzare un evento di spessore in una location non comune. Bellissimo il borgo medievale, tenuto come un gioiello da chi ancora lo abita orgogliosamente, e bellissima la natura che lo circonda, in un silenzio quasi surreale per la totale assenza delle auto. La sera, quando si spengono le luci e si accendono i riflettori su quel palco immaginario sul sagrato, inizia la magia, lasciando che gli attori trasportino il pubblico in un’altra dimensione. Poi, una volta finita la rappresentazione, ci si volta e si rimane incantati dal mare rischiarato solo dalla luna.
Il Festival Teatrale di Borgio Verezzi ha un cartellone che vale la pena tenere d’occhio: cresciuto di anno in anno di importanza, ha visto transitare qui registi e interpreti diventati poi grandi protagonisti della scena nazionale.

Savona

Perdersi nei meandri della Fortezza del Priamar è il modo migliore per approcciare Savona, capoluogo al centro dell’arco costiero della Liguria, dominato dalla mole imponente di questo vero e proprio modello di architettura militare del Rinascimento. Fondata nel 1542, la Fortezza, che ospita Museo Civico Archeologico e la collezione d’arte donata dall’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini, è un perfetto belvedere da cui ammirare la città, porto commerciale sì, fra i più attivi del Tirreno, ma anche luogo d’arte.

Basti dire che nel Centro Storico accoglie una autentica, di nome e di fatto, Cappella Sistina. Già, perché dentro la seicentesca Cattedrale di Santa Maria Assunta, oltre a un prezioso Museo del Tesoro, si trova la cappella funeraria voluta per la propria famiglia da Papa Sisto IV, da cui “Sistina”, originario di Savona. Sisto IV fu lo stesso pontefice committente della ben più celebre Cappella Sistina in Vaticano, solo che qui, a “casa”, la volle in stile Roccocò. Tant’è, la Cattedrale merita di per sé la visita, così come Palazzo Gavotti con la sua Pinacoteca Civica, e Palazzo Della Rovere in Via Pia, il carrugio prediletto dai savonesi e dai turisti per i negozietti, l’architettura e le panetterie che ogni mattina sfornano la tipica panissa, ricetta locale della farinata ligure che nell’impasto utilizza il grano al posto dei ceci. Si continua poi con lo stile Liberty di Palazzo dei Pavoni in Via Paleocapa e quello Dellepiane in Corso Italia, detto anche “delle palle” per le sfere a decoro del tetto. Il Teatro Chiabrera in Piazza Diaz piacerà invece a chi ama le linee neoclassiche. Un suggerimento per scoprire Savona è la nuova pista ciclabile che transita sul Lungomare.

Il Golfo dell’Isola

I Golden Trail World Series 2023 – uno dei massimi eventi legati alla disciplina del trail running – hanno trovato il loro scenario ideale nel Golfo dell’Isola, quel tratto di costa ligure che comprende quattro Comuni della provincia di Savona: Bergeggi, Noli, Spotorno e Vezzi Portio. Sono 23 i km di tracciato selezionati per ospitare la Gran Finale, con 1.200 metri di dislivello più prologo riservati a chi di discese e salite improvvise, di fondi sconnessi e fango è già pratico. In alternativa, nella zona ci sono altri mille sentieri, più abbordabili e da camminatori “della domenica” ma pur sempre con il plus di offrire una vista impagabile sul Golfo dell’isola.

Una realtà, quest’ultima, composta da quattro “attori” diversi, che di recente si sono uniti sotto questo “brand”, Golfo dell’Isola, per valorizzare le molte ricchezze del loro territorio. L’ “etichetta” scelta richiama l’Isola davanti Bergeggi, al centro di un Parco Marino che è meta prediletta di appassionati di snorkeling e immersione subacquea. Dopo questa full immersion marina arriva Spotorno, con le sue spiagge sabbiose, ampie e superattrezzate, e il suo centro storico con stradine più ampie dei classici caruggi liguri ma ugualmente suggestivi, con le botteghe artigiane dove si lavora ancora a mano la ceramica della vicina Albisola. Si riprende la Via Aurelia e si prosegue per Noli, caso più unico che raro nella storia in cui un borgo, pari a un pugno di case per 2.500 abitanti, si autoproclamò V Repubblica Marinara. Il Medioevo qui sembra non essere mai finito, soprattutto guardando il profilo del promontorio alle spalle del paese, lungo il quale corre ancora parte delle mura merlate, come fosse una piccola porzione di “Muraglia cinese” in terra ligure. Pied dans l’eau sono invece ristorantini di pesce, case ipercolorate di pescatori (o ex naviganti!) e stabilimenti balneari, poggiati su un bel lido di sabbia.

Nella zona di Vezzi Portio si va invece per rituffarsi nella natura, grazie al SIC (Sito di Interesse Comunitario) proposto dalla rete Natura 2000 della Liguria: si trova nella zona boschiva del Monte Mao, Monte Mortou e Rocca dei Corvi, e mostra l’ambiente tipico dell’entroterra ligure. Per recuperare le energie dopo le escursioni, si può infine fare tappa nell’Oratorio della Frazione San Giorgio, dove ha sede il Museo del Territorio e delle Api, con annesso negozio per l’acquisto di miele e prodotti locali.

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