Borgo antico di Portobuffolè

Portobuffolè, il pittoresco borgo che si erge nella provincia di Treviso, è un tesoro di autenticità e storia. Con i suoi 751 abitanti su una superficie di appena 5,08 chilometri quadrati, è il più piccolo comune della provincia, ma la sua grandezza risiede nella preservazione delle sue peculiarità e nella sua elegante semplicità. Il borgo ha meritato importanti riconoscimenti, tra cui l’inclusione nel Club “”I Borghi più belli d’Italia””, che ne sottolinea la bellezza e l’autenticità. La Bandiera Arancione sventola con orgoglio, attestando la qualità dell’offerta turistica e l’accoglienza riservata ai visitatori. Le vie di Portobuffolè sono un viaggio affascinante nel tempo, una passeggiata tra edifici intrisi di storia. Via Businello, dominata dalla duecentesca casa di Gaia da Camino, conduce a Piazza Vittorio Emanuele II. Qui si dispiegano edifici pubblici d’età veneta che narrano la storia del borgo: la Dogana (XIV secolo), il Monte di Pietà (fine del ‘400), la Loggia comunale (XVI secolo) e il Duomo (fine del XV secolo), ricavato da una sinagoga dopo l’espulsione della comunità ebraica. La piazza è il cuore pulsante di Portobuffolè, un luogo dove il passato si fonde con il presente. La Dogana, antica e maestosa, si erge come sentinella del tempo, mentre il Monte di Pietà e la Loggia comunale raccontano storie di commercio e convivialità. Il Duomo, con la sua imponenza, celebra l’arte e la devozione di epoche passate.
Attraverso Porta Friuli, risalente al 1513, si apre un viale alberato che conduce al suggestivo borgo dei Barcaroli. Questo luogo fu destinato alla quarantena di merci e viandanti, e ancora oggi conserva i resti del quattrocentesco ospedale dei Battuti. Un luogo che racchiude le storie di commercio e di incontri di un tempo lontano.
La storia di Portobuffolè rivive ogni due anni con la “”Portobuffolè, XIII secolo””, una rievocazione storica medievale che trasforma le strade del borgo in un affascinante scenario d’epoca. Le tavolate di piatti dell’epoca, figuranti e sbandieratori in costume animano le vie, regalando un’esperienza unica ai visitatori.

 

Museo del Ciclismo

Il Museo del Ciclismo di Portobuffolè è uno dei siti museali del ciclismo più importanti in Italia, un viaggio attraverso le epoche e le vittorie dei grandi campioni immortalati nelle maglie iridate, gialle, rosa, oro, arancioni, tricolori, azzurre e nere. Fondato da Toni Pessot, il museo nacque dalla sua passione per il ciclismo, iniziando come una modesta collezione di maglie, trofei e articoli di giornale. Nel corso degli anni, la raccolta si è evoluta, superando le 150 maglie, trasformandosi nel Museo del Ciclismo attuale. Ospitato negli spazi di Casa Gaia da Camino a Portobuffolè, il museo è una celebrazione di due figure di rilievo nel mondo del ciclismo: Giovanni Micheletto e Duilio Chiaradia. Giovanni Micheletto, vincitore del 4° Giro d’Italia con la mitica Atala, è omaggiato insieme a Duilio Chiaradia, pioniere della ripresa televisiva sportiva, soprattutto ciclistica. La collezione si arricchisce costantemente di cimeli di grande valore, consolidandosi come uno dei più importanti musei italiani dedicati al ciclismo.
La sede espositiva del Museo del Ciclismo, situata in via Borgo Servi, offre ai visitatori un viaggio affascinante attraverso la storia del ciclismo italiano. Ogni maglia, ogni trofeo racconta una storia di sfide, vittorie epiche e eroi del pedale che hanno fatto la storia dello sport.

Museo Civiltà Contadina Alta Livenza

Il Museo della Civiltà Contadina e dell’Artigianato dell’Alto Livenza è un tributo al recente passato, una narrazione visiva di come si sia sviluppata la cultura delle arti e dei mestieri nell’area dell’Alto Livenza. Questo museo, ospitato nella torre civica, attinge da oltre 2000 pezzi donati dai cittadini di Portobuffolè e di altri comuni circostanti, creando una ricca e interessante raccolta. Gli oggetti esposti offrono uno sguardo approfondito sulle attività che hanno caratterizzato la vita quotidiana degli abitanti di queste terre nel corso dell’ultimo secolo. Strumenti agricoli, torchi per il vino, botti, tini, gioghi in legno per il bestiame, scale di varie dimensioni, falci, badili e sgranatrici raccontano storie di duro lavoro nei campi. La tagliafoglie, utilizzata per recidere le foglie dei gelsi per la lavorazione del baco da seta, testimonia un’attività ormai tramontata. Una sezione del museo è dedicata alla storia della lavorazione del legno, con attrezzi che risvegliano la maestria artigianale di un tempo. La filatura e la tessitura, prevalentemente svolte dalle donne, sono documentate da macchine ancora funzionanti. Queste macchine, originariamente prodotte nelle filande di Biella, furono poi distribuite alle famiglie locali per lavori artigianali quando furono dismesse dall’attività industriale. Giungendo all’ultimo piano, i visitatori sono accolti da un panorama mozzafiato. Da un lato, si estende la vasta spianata verde dei Pra’ de Gai, dall’altro si snoda il corso del fiume Livenza

Casa di Gaia da Camino (Casa Gaia Museum)

La Museo Casa Gaia da Camino di Portobuffolè è una prestigiosa dimora del Duecento, un tempo residenza dei nobili da Camino e, in particolare, luogo ufficiale della nobildonna Gaia da Camino, immortalata da Dante nella Divina Commedia nel XVI° canto del Purgatorio. L’edificio rappresenta un esempio architettonico di casa-torre medievale, caratterizzata da facciate adornate da bifore trilobate con capitelli a fiori di loto, esprimendo l’eleganza dell’epoca. L’interno della dimora ospita un prezioso tesoro artistico, con cicli di affreschi risalenti tra il XIV e il XV secolo. Questi affreschi, con uno stile che segna il passaggio dal gotico al rinascimentale nell’Alto Livenza, offrono una finestra affascinante sulla storia e sull’evoluzione artistica della regione.
Gli ambienti dell’edificio, eleganti e intrisi di storia, si aprono periodicamente a mostre di arte contemporanea. Queste esposizioni, curate con attenzione, presentano opere di artisti contemporanei e offrono un dialogo affascinante tra il passato e il presente, tra tradizione e innovazione. Nei piani superiori della dimora, il Museo del Ciclismo Alto Livenza trova la sua dimora. Inaugurato nel 1995, questo museo è considerato uno dei più importanti in Italia dedicati al ciclismo. Un omaggio speciale è rivolto a Giovanni Michieletto e Duilio Chiaradia, due figure leggendarie del ciclismo italiano. L’esposizione offre un viaggio coinvolgente attraverso la storia di questo sport, con biciclette d’epoca, trofei e memorabilia che raccontano le gesta e l’entusiasmo dei grandi campioni.

Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene

Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, riconosciute come un paesaggio culturale di straordinario valore dall’Unesco, si estendono tra i centri di Conegliano e Valdobbiadene, regalando ai visitatori uno spettacolo visivo unico e coinvolgente. Questo sito, un esempio raro in Italia, è un perfetto connubio tra l’arte millenaria dell’uomo e la bellezza della natura collinare. Il paesaggio delle Colline del Prosecco è un racconto visivo di secoli di lavoro umano, dove la terra è stata modellata con cura e dedizione. La caratteristica principale di questa regione è la presenza dei “ciglioni”, stretti terrazzamenti sovrapposti che si inerpicano sui pendii, creando una ritmica striatura che è diventata l’emblema di questa zona. Su questi ciglioni si coltivano i vigneti, da cui si ricavano le preziose uve utilizzate per la produzione del rinomato Prosecco Superiore DOCG. I borghi e gli insediamenti rurali che punteggiano questo territorio sono autentici scrigni di storia e tradizione. Ogni pietra racconta storie secolari, e si potrà raggiungere anche il borgo di Follina, incluso nell’itinerario insieme ad altri sei comuni veneti. Questi luoghi sono veri e propri testimoni viventi di un’identità che va preservata e tramandata alle generazioni future con il massimo rispetto. Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene non sono solo una destinazione enogastronomica di eccellenza, ma offrono anche opportunità per gli amanti dell’attività fisica e del benessere. I saliscendi delle colline sono ideali per rilassanti camminate e stimolanti itinerari in bicicletta, permettendo ai visitatori di immergersi completamente nella bellezza del paesaggio. Per i più sportivi, la regione offre numerosi campi da golf e strutture indoor. Molti professionisti scelgono queste colline come location per allenarsi, godendo di un ambiente unico di rara bellezza tanto da meritarsi il riconoscimento Unesco.

Sorgenti di Santa Scolastica

Immersa tra le strette vie del borgo di Follina, la sorgente di Santa Scolastica si rivela come un tesoro naturale. Le limpide acque di questa sorgente, che serpeggiano attraverso il cuore del borgo, portano con sé una narrativa avvincente che affonda le radici nel XIII secolo. La leggenda narra che furono i monaci benedettini, custodi della spiritualità e dei segreti della natura, a battezzare le sorgenti con il nome di Santa Scolastica. Questo gesto simbolico, compiuto nel XIII secolo, segnò la transizione da un antico appellativo legato a una divinità pagana a una dedicazione più consona all’ambito monastico. Da allora, la sorgente ha portato con sé un’aura di sacralità, divenendo un punto di riferimento simbolico per la comunità locale. Le acque scaturiscono con grazia, alimentando il torrente Follina, uno dei più brevi d’Italia, che traccia il suo percorso attraverso il paesaggio circostante. La sorgente di Santa Scolastica, oltre a essere un elemento cruciale nella geografia locale, è anche un esempio straordinario di risorgiva di origine carsica. Le acque sorgive emergono con forza dalla terra, creando un ambiente unico e suggestivo, un rituale naturale che continua a sorprendere e affascinare chiunque vi si avvicini. Per i visitatori, una passeggiata lungo il corso delle sorgenti di Santa Scolastica offre l’opportunità di immergersi nella storia e nella spiritualità del borgo. Da un punto di vista turistico, la sorgente di Santa Scolastica diventa un tassello importante nella mappa delle attrazioni di Follina. I visitatori possono apprezzare non solo la bellezza paesaggistica, ma anche la connessione tra l’elemento naturale e la ricca storia monastica della regione.

Borgo antico di Follina

Il centro storico di Follina, incastonato tra le Prealpi trevigiane, costituisce un vivace polo turistico e culturale, vantando il prestigioso titolo di membro del club dei “Borghi più Belli d’Italia”. Inoltre, ha guadagnato il riconoscimento del Touring Club, essendo stata insignita della prestigiosa “Bandiera Arancione”. La storia artigianale di Follina affonda le sue radici nei secoli passati, quando i monaci dell’Abbazia introdussero l’arte della lavorazione della lana nel cuore della comunità. Questa antica tradizione ha plasmato l’identità del luogo, tanto da conferirgli il nome stesso di Follina, derivato dalla pratica della “follatura”. Oggi, accanto alla lavorazione della lana, si è sviluppata anche l’arte della seta, ampliando ulteriormente il panorama dell’artigianato tipico del borgo. Il centro storico di Follina, oltre a essere un crocevia di mestieri artigianali, si distingue per le sue preziose testimonianze architettoniche. In particolare, l’Abbazia di Santa Maria, risalente al XII secolo, svetta come un gioiello storico, testimone di secoli di storia e cultura. L’imponenza della sua architettura sacra cattura l’attenzione dei visitatori, offrendo una prospettiva affascinante sulla spiritualità e sull’arte dell’epoca. Tra i palazzi storici che arricchiscono il tessuto urbano di Follina, il Palazzo Barberis Rusca spicca per la sua eleganza seicentesca. La facciata del palazzo è un capolavoro di architettura, adornata da trifore e finestre impreziosite da colonnati, creando un’atmosfera di raffinata maestosità. Un altro gioiello storico da non trascurare è il Castelletto Brandolini, risalente al ‘600 e parte della prestigiosa lista delle Ville Venete storiche della Provincia di Treviso. La sua presenza contribuisce a consolidare il patrimonio culturale e architettonico di Follina, offrendo ai visitatori uno sguardo sul passato nobile e aristocratico della regione.

Abbazia Cistercense di S.Maria

Immersa nella suggestiva cornice della provincia di Treviso, l’Abbazia Cistercense di Follina, nota anche come Abbazia di Santa Maria o di Sanavalle, si erge come un gioiello storico che racconta secoli di spiritualità e arte. Questo antico monastero, ora sede della parrocchia di Follina e insignito del titolo di basilica minore, ha radici che si perdono nella nebbia del tempo, con la tradizionale data di fondazione nel 1146, anche se non supportata da fonti storiche.

La sua transizione da abbazia benedettina a cistercense, intorno alla metà del XII secolo, è legata alla figura di Sofia di Colfosco, moglie di Guecellone II da Camino, il quale nel 1170 redasse un testamento ricco di donazioni all’abbazia. Follina, dunque, si inserisce nel grande panorama delle abbazie cistercensi, legata strettamente a Chiaravalle e a Cîteaux, rispettivamente importanti centri di questo ordine monastico in Italia ed Europa.

Il complesso abbaziale di Follina non è solo una testimonianza di fede, ma anche un tesoro di opere d’arte di inestimabile valore. All’interno della chiesa, lo sguardo del visitatore è catturato da un affresco di Francesco da Milano risalente al 1527, raffigurante la Vergine col Bambino. La bellezza continua con un crocifisso ligneo di età barocca, un affresco raffigurante San Tommaso d’Aquino, attribuito alla scuola di Tommaso da Modena del XIV secolo, e una scultura in arenaria della Madonna del Sacro Calice, risalente al VI secolo e forse giunta qui durante le crociate dalla lontana Nubia.

L’Abbazia di Follina si apre ai visitatori tutti i giorni con gli orari seguenti: dalle ore 7:00 alle 12:00 e dalle ore 14:30 alle 19:00. Questo luogo di rara bellezza è pronto ad accogliere coloro che desiderano immergersi nella sua atmosfera unica e scoprire la storia impressa nelle sue pietre secolari. Per informazioni dettagliate e visite guidate al complesso abbaziale, è possibile contattare i padri dell’abbazia, i custodi di questo straordinario patrimonio.

Skip to content