Venezia – sito UNESCO

C’è qualcosa che non sia già stato detto o scritto di Venezia? Con la complicità dei social, forse si può dire che non c’è angolo, calle, campiello o canale della città e della Laguna che non sia stato messo in “piazza”. Perché Venezia è Venezia, anche se in giro per il mondo ne esistono almeno un paio di copie – vedi l’hotel di lusso a Las Vegas – e perché Venezia non avrebbe neanche avuto bisogno del riconoscimento dell’Unesco a Patrimonio dell’Umanità per dimostrare la sua sfacciata unicità. Sono più di 100 le isole che la accolgono, sorreggendo con i palazzi il peso della storia. Rinascimento e Gotico, Romanico e Neoclassico convivono e si sfidano specchiandosi su Canal Grande, stringendosi attorno a chi passa in gondola o taxi boat nelle sue derivazioni minori.

Il Carnevale a febbraio, la Mostra del Cinema a settembre, le esposizioni d’arte di Palazzo Ducale, Palazzo Grassi, Museo Correr, Mocenigo, Ca’ Rezzonico o della Galleria Peggy Guggenheim che diventano irrimediabilmente l’evento cui andare. E la Biennale, attesa e affollata di più a ogni edizione, e dal 1895. Serve parlare qui della bellezza di Ponte Rialto, di Piazza San Marco con il Duomo che brilla di luce propria e di tutto ciò che gli gravita attorno? Per capire cosa vuol dire visitare Venezia, basta dire che già ai piedi della scalinata della Stazione di Santa Lucia, in una chiesa che quasi passa inosservata e non è certo segnata fra le tappe imperdibili, c’è un Tiepolo, lì, in una delle cappelle laterali. Accade solo a Venezia. Poi, già che da qui sono comodi, si può prendere il vaporetto e partire verso le isole della Laguna, Murano, Burano, Torcello, Sant’Erasmo… Ognuna un piccolo mondo a sé.

Riviera del Brenta e Terra dei Tiepolo

Riviera del Brenta e della Terra dei Tiepolo. In una parola, arte allo stato puro. Questo itinerario che comprende la zona a ovest di Venezia, segue il Naviglio che per secoli fu rapida via di comunicazione fra la Laguna e il padovano. Fu qui che, per la piacevolezza del contesto paesaggistico e la vicinanza geografica, fra il XVI e il XVIII secolo tutte le più importanti famiglie aristocratiche della Serenissima costruirono le loro splendide dimore, spesso commissionandone i decori pittorici al Tiepolo o ad altri Maestri, diventate oggi tappe di un circuito ricco di emozioni e colpi di scena. All’epoca, i nobili partivano da Canal Grande e arrivavano a bordo di un burchiello trainato dalle rive da uomini e cavalli. Un mezzo di trasporto placido ma decisamente non pratico, sostituito oggi da crociere full optional e con tutti i comfort.

Infinita la lista delle Ville Venete lungo il Brenta, che nei loro nomi riecheggiano la gloriosa storia della Repubblica della Serenissima, i fasti di feste, abiti e gioielli da favola, in cui ci si ritrova immersi in un istante, visitando una qualunque di queste “regge”. Villa Foscari della “La Malcontenta”, progettata dal Maestro Andrea Palladio, è di certo una delle più rappresentative e celebri, dal 1996 Patrimonio Unesco insieme alle altre Ville Palladiane. Poi ecco Villa Corner Brusoni Scalella, Villa Modenico, Villa Venier, Villa Widmann Seriman Foscari, e solo per rimanere a Mira. Ci si sposta a Fiesso d’Artico ed ecco Villa Recanati-Zuccon, Villa Barbarigo-Fontana, Villa Contarini… E il sogno continua.

Chioggia: storia, mare e laguna

Canali, ponti, calli e palazzi possono talvolta indurre in errore: siamo a Chioggia, che non a caso è detta “Piccola Venezia”. Si cammina per 830 metri su Corso del Popolo, fino a Piazza Vigo, affacciata sulla Laguna, percorsa in lungo e in largo dai battelli per Pellestrina e Venezia. Sulla piazza, una colonna è sormontata da un leone, esattamente come a San Marco, ma per le ridotte dimensioni della scultura è soprannominato, con un pizzico di ironia da parte degli stessi chioggioti, “Gato de Ciosa”, gatto di Chioggia. Si supera poi il Ponte di Vigo, non senza pensare almeno per un istante che sembra Ponte di Rialto, e una volta attraversata la trecentesca Porta Garibaldi, si giunge davanti alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, solo uno degli edifici religiosi che costellano questa bella “Città d’Arte”.

L’effetto de jà vu è ovunque, anche se Chioggia ha saputo conservare la sua identità. Per esempio, nella forte tradizione gastronomica legata alle anguille, e nel Palio de La Marciliana, rivisitazione storica che si svolge ogni anno la terza settimana di giugno, per rievocare le continue guerre avvenute nel Trecento fra la Repubblica della Serenissima e di Genova per l’egemonia sugli scali commerciali. Il palio dura tre giorni, in cui per le strade del centro avviene di tutto: spettacoli di balestrieri, tornei e giostre di cavalieri, oltre a un corteo con oltre 500 figuranti in costume.
Un modo decisamente molto rilassante per chiudere una vacanza su questi lidi la offrono i 7 km di pista ciclabile che cingolo la Laguna di Lusenzo, fra Chioggia e Sottomarina.

Cavallino – Treporti

Venezia è là, sulla linea dell’orizzonte, oltre la Laguna. Dall’altra parte, il Mar Adriatico. Il particolare contesto “acquatico” e naturalistico in cui si colloca Cavallino Treporti ne fa un luogo che merita la giusta attenzione, soprattutto nelle stagioni più fresche, quando ci si può godere al meglio questa fertile penisola che si protende come una lingua di sabbia fra le ultime isole lagunari e Jesolo. Tutt’attorno, un complesso di dune, pinete, orti, spiagge dorate, barene e valli da pesca – le tipiche zone dedicate all’itticoltura intensiva -, punti di riferimento in un panorama pressoché piatto, sparsi su un territorio che fino al 1888 era circa la metà rispetto a oggi. Quell’anno fu infatti costruita la diga foranea, che da allora ha fatto accumulare sabbia allungando la penisola di circa 150 metri ogni dieci anni, determinando la formazione di una sorta di triangolo di nuova terra costiera.

Lungo la penisola di Cavallino Treporti si distinguono qua e là anche le cosiddette “batterie”, le tipiche installazioni militari risalenti alla Grande Guerra, fra cui la Batteria Vittor Pisani, la Batteria Amalfi, situata a Punta Sabbioni vicino a Forte Treporti, datato invece alla fine dell’Ottocento. Quest’ultima in particolare è una delle fortificazioni meglio conservate di tutta la Laguna, e come le batterie è inserita nel percorso museale della “Via dei Forti”.

Caorle

Il Santuario della Madonna dell’Angelo è la meta che in una vacanza a Caorle non può mancare. Si trova infatti sulla punta più prominente della città, in bella vista, come a richiamare l’attenzione su di sé. Il resto della cittadina è infatti sulla costa, fra le foci dei fiumi Livenza e Lemene e fra Eraclea e Bibione. Grazie a un Centro Storico ben conservato, Caorle è fra i Borghi storici marinari d’Italia, con tracce delle origini che risalgono all’epoca romana e numerosi monumenti di epoche successive, come per esempio la Cattedrale di Santo Stefano, in stile romanico, con il campanile cilindrico sormontato da una cuspide conica, e il faro, del Settecento.

Caratteristici della zona lagunare di Caorle e in generale veneziana sono i casoni, le tipiche abitazioni dei pescatori locali, costruite in legno e canna palustre. Un paesaggio a suo modo poetico, ancestrale, che fra i sui estimatori ha avuto lo scrittore Ernest Hemingway.

Bibione e San Michele al Tagliamento

La storia e il recente sviluppo di Bibione sono indissolubilmente legati alla presenza del fiume Tagliamento. Benché abitata da oltre mille anni, l’area su cui insiste oggi la cittadina balneare di Bibione è letteralmente emersa solo a partire dal 1956, periodo in cui si iniziarono i lavori di bonifica della palude che in passato, fra alterne vicende, era stata presa e abbandonata da varie forze in campo, fra cui la Repubblica di Venezia.

Dagli Anni Sessanta in poi, per Bibione inizia la sfida a diventare la destinazione turistica che oggi può dire di essere, riconosciuta a livello internazionale anche per la sua spinta a cercare di fare sempre bene e prima degli altri. Nel 2007, il Ministero del Turismo premia per esempio l’iniziativa di creare una spiaggia dedicata ai cani; nel 2019 lancia la prima “spiaggia senza fumo”, e di recente è stata dichiarata il primo sito turistico in Europa ad avere ottenuto la Certificazione Ambientale EMAS. E’ riuscita addirittura a “inventarsi” come destinazione termale, avviando già nel 1996 il pescaggio di acqua di mare a oltre 400 metri di profondità da impiegare in un moderno stabilimento termale. Insomma, un’avanguardista nel proporsi sul mercato turistico con nuove iniziative. Sempre.

Riviera del Brenta e Terra dei Tiepolo

Venezia – Padova via fiume era un tempo la modalità di comunicazione e trasporto più sfruttata fra la Laguna e l’entroterra, per merci e persone, a bordo del tipico burchiello, oggi sostituito da imbarcazioni da diporto per turisti. La sensazione è quella di una rilassante crociera sul fiume, incorniciata da una schiera di ville storiche note come la Riviera del Brenta. Dimore di aristocratici veneziani, di Dogi e commercianti costruite per lo più tra il XV e il XIX secolo, alcune delle quali progettate dall’architetto per antonomasia, Andrea Palladio.

Racchiuse nei loro giardini, fra viali di alberi secolari, le Ville Venete della Riviera del Brenta fanno da tappe imprescindibili per i croceristi e per chi ama fare escursionismo a piedi o in bici. Poi, una volta all’interno, ecco immensi patrimoni di dipinti, sculture, arredi di inestimabile valore, testimonianza di un’epoca d’oro, sfarzosa e strabordante nelle sue manifestazioni, oggi apprezzabili in un circuito unico al mondo.

Chioggia: storia, mare e laguna

Quelle che oggi sono considerate oasi di pace, furono in origine una via di fuga sicura dagli attacchi esterni. Parliamo delle isole sabbiose di Torcello, Jesolo e Malamocco,nella Laguna di Venezia, che nel V secolo divennero rifugio delle popolazioni locali contro le invasioni barbariche. Insediamenti temporanei che divennero gradualmente permanenti, un po’ come accadde a Venezia, nata dalla riunione in un unico sistema urbano di 118 piccole isole collegate da canali e piccoli rii, nel X secolo divenne un importante potenza marittima e una delle maggiori capitali del mondo medievale. Sempre per difendere i propri mercati dalle iniziative commerciali degli arabi, dei genovesi e dei turchi ottomani, la Repubblica della Serenissima andò rafforzando le proprie difese, realizzando una serie di insediamenti, o anche un villaggio di pescatori o un centro di produzione artigianale, su ognuna delle piccole isole distribuite fra il Torcello a Nord e Chioggia a Sud.

Chioggia, all’estremità meridionale della Laguna di Venezia, dal 1987 è Patrimonio Mondiale dell’Unesco, per la particolarità del paesaggio e del suo bel Centro Storico, un insieme frutto di un processo dinamico e di interazione tra l’uomo e l’ecosistema del suo ambiente naturale. Opere idrauliche e architettoniche hanno reso unica l’area lagunare, e Venezia un’autentica opera d’arte che in alcuni casi ha fatto anche scuola. Si vedano per esempio i “fondachi”, edificati lungo la costa dalmata, in Asia Minore e in Egitto, nelle isole del Mar Ionio, nel Peloponneso, a Creta e a Cipro sulla base dei modelli veneziani negli scali commerciali della Serenissima. Non solo. Nell’area mediterranea, la Laguna di Venezia rappresenta un esempio eccezionale di habitat semi-lacustre, in cui le barene sono importanti quanto le isole, nella lotta dell’uomo contro gli elementi e della sua capacità di dominare una natura ostile.

Cavallino – Treporti

Dal Lido di Jesolo si prosegue verso Sud, fino a lambire le ultime isole della Laguna di Venezia. Qui, su una lingua di sabbia circondata da dune, pinete, orti, spiagge dorate, barene e valli da pesca, si colloca Cavallino Treporti, su un lembo di terra che fino al 1888 era circa la metà rispetto a oggi, ma che la costruzione di una diga foranea ha implementato allungando la penisola di circa 150 metri ogni dieci anni.

In questo habitat ideale per la pratica del birdwatching, dell’escursionismo a piedi, in bici e in barca, si inserisce un perfetto sistema di accoglienza, per così dire, en plein air, con una trentina di campeggi attrezzati e villaggi vacanza adatte anche alle famiglie con bambini. Veleggiando ci si può addentrare fino alla foce del Sile, tra le darsene e le “peocere”, i tipici vivai di cozze, ingrediente che, insieme al pesce fresco, rientra nei menu dei ristoranti della zona.

Caorle

Con 18 km di spiagge che ogni estate si affollano di migliaia di turisti e un fascino indiscusso che le è valso l’appellativo di “Piccola Venezia”, Caorle non poteva che fare del turismo la sua prima industria, il motore della propria economia. Per questo, già nel 1977 è stato fondato il Consorzio Arenili Caorle, che governa tutte le attività di monitoraggio, gestione, pulizia e promozione della destinazione, a partire appunto dal patrimonio di chilometri di lidi di sabbia dorata.

Skip to content