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Il tesoro perduto più ricco della storia sarebbe pari a venticinque tonnellate d’oro e centocinquanta d’argento. E dal 410 d.C. lo si cercherebbe nei dintorni e nel letto del fiume Busento, là dove Alarico, re dei Visigoti, diretto in Africa con questo prezioso carico, morì e fu sepolto. La leggenda vuole che ci abbiano provato in tanti a scovarlo, ma il mistero rimane, anche perché si narra che gli schiavi deputati allo scavo e alla deviazione temporanea del fiume, siano stati uccisi al termine dei lavori.
Il Busento nasce sul versante ovest del Monte Serratore, e una volta disceso a valle attraversa Cosenza, legata alla figura dello “stupor mundi”, Federico II di Svevia, che ne ampliò il castello normanno, ancora oggi simbolo del capoluogo calabrese, e città di nascita di uomini illustri come Tommaso Campanella e Bernardino Telesio, esponenti dell’Accademia Cosentina. Il centro storico è carico di storia e denso di edifici religiosi, fra cui spiccano il Duomo e il Convento di San Francesco d’Assisi, ma una volta giunti qui, vale la pena dedicarsi alla scoperta del vicino Parco Nazionale della Sila, 150.000 ettari di ricchezze naturali uniche nel loro genere.