Con un nome così, Costa degli Dei, le aspettative sono tante, e tutte ben riposte. Il tratto di litorale calabrese che va da Nicotera a Pizzo Calabro è un po’ l’orgoglio della provincia di Vibo Valentia, per il susseguirsi di lunghe spiagge bianche e scogliere frastagliate con piccole cale raggiungibili solo a piedi o in barca. Un vero paradiso per chi ama vivere il mare in versione wild, sia fuori che dentro l’acqua: sotto la superficie si nascondono infatti fondali meravigliosi, popolati da colonie di pesci e gorgonie.
L’espressione “dedalo di viuzze” trova una perfetta concretizzazione fra gli stretti vicoletti di Pizzo Calabro, arroccato su un promontorio a picco sul mare. Sul punto più alto sorge il Castello di Gioacchino Murat, dove il sovrano trascorse gli ultimi giorni prima di essere fucilato, mentre in una grotta a livello del mare c’è la Chiesetta di Piedigrotta, popolata di statue realizzate da un artista locale di cui vale la pena scoprire la storia.
Anche Tropea si divide fra la parte antica arroccata su uno sperone di roccia e quella inferiore, La Marina, a ridosso del piccolo porto. Basterebbe questo per farne uno dei “Borghi più belli d’Italia”, ma poi ecco quel quid in più, la suggestiva Chiesetta dell’Isola, scrigno di splendide opere messe al sicuro in cima a un promontorio circondato dal mare.
Nel Comune di Ricàdi, la località di riferimento è di certo Capo Vaticano, nota per le belle spiagge e il mare cristallino con fondali ricchi di fauna ittica, un anticipo di ciò che si ritrova a Zambrone, soprannominato il “paradiso dei sub”. La magia della Costa degli Dei continua così in un alternarsi di scogliere a strapiombo, riviere sabbiose, grotte e spiaggette isolate, sempre e comunque immerse in una natura rigogliosa e selvaggia.
Una sintesi perfetta di queste caratteristiche la offre Parghelia, località balneare fra le più gettonate di questa zona del Tirreno diventata famosa per la spiaggia della “Pizzuta”, con curiosi pinnacoli di roccia granitica che si innalzano dal fondale. Dettagli “pungenti” come alcuni prodotti locali, vedi la Cipolla Rossa di Tropea, la ‘Nudja di Spilìnga e il Pecorino del Monte Poro.