Gargano, dal greco Gargaros, “montagna di pietra” di matrice calcarea e morfologia carsica. La parte nord-orientale della provincia di Foggia si presenta proprio così, ispida, rocciosa, disseminata di grotte e doline, dove in un attimo la costa sprofonda nel blu.
Ampie spiagge sabbiose, ma anche alte e rocciose con falesie a strapiombo sul mare; lungo la costa garganica la natura è libera di esprimere tutta la sua ricchezza. Acque cristalline, suggestive grotte marine, archi e insenature naturali, baie e calette ghiaiose, e gli iconici faraglioni di Mattinata scolpiti dal vento.
La varietà del paesaggio è una delle caratteristiche salienti di questo territorio: i borghi costieri di Vieste, Peschici e Rodi Garganico sono un susseguirsi di viuzze, piazzette e balconi che si affacciano a picco sul mare con una vista magnifica sull’adriatico; i borghi montani di Vico del Gargano, Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico conservano per molti tratti le caratteristiche antiche medioevali, con sali e scendi di scale, dove storia, cultura e religiosità si fondono in un unico insieme.
Percorrendo una dorsale di muretti a secco e uliveti secolari, ad attirare l’attenzione si ergono i trabucchi, a ricordare l’origine antica dell’economia locale, la pesca. Ora, queste tipiche “peschiere” di legno sono in gran parte riconvertite in ristoranti, dove la combinazione del blu del mare, del rosso dei tramonti, del bianco della roccia e del verde della macchia mediterranea regalano un’atmosfera mozzafiato.
Lo “sperone d’Italia” comprende anche il Parco Nazionale del Gargano, l’area più verde della Puglia, con al suo interno la Foresta Umbra, selva incontaminata di faggete vetuste, entrate a far parte del patrimonio UNESCO, e l’incontaminato Arcipelago delle Isole Tremiti, tutelato da una Riserva Naturale Marina, meta ideale per immersioni e snorkeling.
A mare e montagna si aggiungono anche i laghi. Nella parte nord ci sono quelli di Lesina e Varano, due lagune naturali separate dal mare da un sottile istmo di sabbia, coperto di pini ed eucalipti, largo circa due chilometri; a sud il lago Salso, oasi gestita dal WWF, habitat popolato da diverse specie di uccelli, hotspot per appassionati di trekking e birdwatching e semplici amanti dello spettacolo della natura.
Merita un cenno anche il volto storico di questa area del foggiano, che visse il suo periodo d’oro con l’arrivo dei Normanni e degli Svevi, grandi architetti di chiese, palazzi e castelli, seguiti poi da Angioini e Aragonesi. Tutta la zona ne è letteralmente disseminata, vedi il castello di Monte Sant’Angelo, di Peschici, di San Nicandro Garganico, di Vico del Gargano, di Vieste, e di Manfredonia che ospita anche un museo archeologico nazionale con preziosi reperti dell’antica Daunia, tra cui le famose stele daune.
Antichi vessilli di guerre di potere e prestigio che cedono il passo a suggestivi luoghi sacri millenari: il Santuario di Santa Maria delle Grazie e la Tomba di San Pio da Pietrelcina (San Giovanni Rotondo), i conventi francescani di San Matteo Apostolo e Santa Maria di Stignano (San Marco in Lamis), il Santuario di San Michele Arcangelo – patrimonio UNESCO – e l’Abbazia di Santa Maria di Pulsano (Monte Sant’Angelo), l’Abbazia di San Leonardo in Lama Volara e la Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto, con annesso parco archeologico (Manfredonia). Tutti luoghi situati lungo la Via Sacra Langobardorum, antesignana della Via Francigena.
Il Gargano è anche cultura e tradizioni che si concretizzano in eventi suggestivi tra i quali ricordiamo: il “Carnevale Dauno” di Manfredonia con le celebri sfilate di carri allegorici e gruppi mascherati; il Carpino Folk Festival che attrae ogni anno migliaia di turisti in cerca delle proprie memorie; e “Suoni in Cava” ad Apricena, il jazz nelle suggestive cave di pietra.