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Per delineare il contesto naturalistico in cui si inscrive Lerici ci si può rifare ai versi di Dante. Parafrasando il Canto III del Purgatorio, per far comprendere la ripidità della montagna del Purgatorio, il Divin Poeta afferma: è talmente irta che in confronto a essa i dirupi più scoscesi della costa ligure compresi fra Lerici e Turbia sembrano scale facili da salire. E in effetti, seguendo il profilo del promontorio su cui sorge la cittadina è un susseguirsi di grotte, anfratti e scogliere da raggiungere a piedi o via mare, come la Grotta di Maralunga, la Cala Maramozza, la Spiaggia delle Colonne… A dominare la scena, si ergono i due fortilizi che ricordano le lunghe contese fra Repubblica di Genova e di Pisa: il millenario Castello di Lerici, dal 2015 sede del Museo Geopaleontologico, e il Castello in frazione di San Terenzo.

Situato in provincia di La Spezia – quarto Comune dello spezino per numero di abitanti, circa 10.000 – Lerici è giusto dirimpetto a Portovenere, a chiudere idealmente il Golfo dei Poeti, denominazione romantica ma veritiera che allude ai molti scrittori giunti qui in passato per celebrarne la bellezza e, alcuni, anche per viverci. Fu così per il poeta inglese Percy Bysshe Shelley, che nel 1822 si trasferì qui andando ad abitare sul litorale di San Terenzo, ai piedi del promontorio di Marigola e dell’omonima villa (oggi sede di una banca, ma sempre immersa nel suo meraviglioso giardino, un mix fra stile all’inglese e all’italiana). Shelley scelse Villa Magni, una dimora certo non banale, risalente al XVI secolo ed ex monastero dei padri Barnabiti, e qui restò fino alla sua morte. Fra gli altri, come lui fecero anche Mary Shelley e l’immancabile Lord Byron, habitué della Liguria e delle Cinque Terre in particolare.

Poeti e artisti a parte, la zona è da sempre meta prediletta di nobili famiglie, il cui passaggio è testimoniato dalle molte dimore sparse lungo la costa. Nella frazione di Pugliola si trova per esempio Villa Rezzola, aristocratico lascito per il FAI – Fondo Ambiente Italiano da parte dell’ultima proprietaria, Pupa Carnevale Miniati. Gli interni, rimasti intatti e autentici, raccontano la storia dei molti personaggi che vi hanno soggiornato nei secoli, mentre i magnifici giardini all’inglese, con boschetto, frutteto, roseto e orto, regalano una delle viste più suggestive del Golfo dei Poeti.

A chiudere questo viaggio sentimentale, ricco di echi letterari e suggestioni pittoriche, c’è Tellaro, la frazione più orientale di Lerici, antico borgo marinaro oggi popolato da 1200 abitanti e compreso nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia”.

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