Le attività del turista Culturale
cultura materiale (città d'arte, siti archeologici, musei)
Nell’area della Maremma del Nord si concentrano alcuni dei temi focali di una vacanza in Toscana. Civiltà antiche, aree archeologiche e archeo-minerarie, borghi, luoghi di fede, natura. L’abbrivio lo dà Vetulonia, piccolo borgo nel Comune di Castiglione della Pescaia, dove sono visibili le mura, la necropoli e il Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi, con una ricchissima collezione di reperti etruschi di epoche differenti. La civiltà etrusca è protagonista anche nel Parco interprovinciale di Montioni, esteso per quasi 7.000 ettari fra le province di Livorno e Grosseto, toccando i Comuni di Campiglia Marittima, Follonica, Massa Marittima, Piombino e Suvereto. Lungo i percorsi tracciati al suo interno si possono incontrare resti di insediamenti protostorici, etruschi e romani, edifici medievali come la Pievaccia, i ruderi del Castello di Montioni Vecchio, le Terme di Montioni e affascinanti cave di allume abbandonate.
A tal proposito, va detto che la ricchezza principale dell’area della Maremma del Nord è quella delle materie prime nascoste nel sottosuolo, che qui trova evidenze importanti quali il Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane, inserito fra i Geoparchi dell’Unesco. La millenaria tradizione della metallurgia e delle attività estrattive fa dunque parte della storia di Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Montieri, Monterotondo Marittimo, Roccastrada e Scarlino, Comuni che messi insieme formano un’area di oltre centomila ettari caratterizzati da un terreno ricco di minerali. Oggi qui si sviluppano percorsi di archeologia industriale, che si sovrappongono a una natura straordinaria e a testimonianze di cultura di vario genere.
Le attività del turista Enogastronomico
Enogastronomia
Dal 1994, il vino Monteregio si fregia del marchio DOC, proponendo il Rosso nella versione Novello e Riserva, il Rosato, il Bianco e il Vin Santo Occhio di Pernice. L’area di origine del Monteregio è quella delle Colline Metallifere dell’Alta Maremma Grossetana, e per assaporarne la mineralità si può fare tappa in una delle cantine o delle aziende agrituristiche poste lungo i 132 km della Strada del Vino e dei Sapori del Monteregio di Massa Marittima. Qui si trova il Centro Informazioni della Strada, mentre a Roccastrada il Museo della Vite e del Vino, punti di riferimento per chi vuole approfondire la conoscenza del territorio a tutto tondo, magari degustando un calice fra una visita e l’altra.
A pochi chilometri da qui, si raggiunge la Località Poggio La Guardia, a Giungarico, vicino Gavorrano, cuore del Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane. Fra i filari impiantati in una terra rossa come poche per la sua composizione ferrosa, si colloca la cantina Rocca di Frassinello, inserita a buon diritto nel progetto Cantine d’Autore. A firmarne la ristrutturazione in chiave avveniristica ed ecosostenibile, niente meno che Renzo Piano. Oggi una realtà da vedere, visitare, assaporare.
Le attività del turista Naturalistico
trekking
Il fiume Merse e l’alto corso del Lanzo disegnano la bella vallata fra Monticiano e Roccastrada, lungo la quale si snodano i 1.500 ettari di boschi e colline della Riserva Naturale del Farma. Al centro di questa vastità, su un crinale lambito dal torrente Farma, spicca il Castello ,oggi Fattoria, del Belagaio, splendido esempio di avamposto militare di epoca medievale trasformata in residenza nobiliare dagli Aldobrandeschi prima e dagli Ardengheschi poi.
Un contesto ideale per la pratica del trekking, a piedi, a cavallo e in biciletta, per gite in famiglia o con gli amici che possono sfociare in un tuffo rinfrescante nel fiume o un pic nic nel verde, fra boschi di faggi, aceri, betulle e tassi, che a Nord della Riserva cedono il passo a castagni e sughere. Boschi abitati da lontre, martore, puzzole e gatti selvatici, e da due specie di pipistrello, il ferro di cavallo maggiore e minore. In tanta abbondanza di acqua, non mancano le specie ittiche: il ghiozzo di ruscello, il cavedano dell’Ombrone, la rovella, il barbo appenninico e il tritone alpestre, quest’ultimo presente soprattutto nello Stagno della Troscia, situato a pochi minuti dal Castello del Belagaio.
Per chi vuole spaziare verso la costa, può prendere come punto di riferimento Roccastrada, lambita da alcuni itinerari del Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane, che digrada verso il mare. Solo nella zona attorno a Scarlino, se ne sviluppano 9 di percorsi, di varia difficoltà ma sempre con scorci meravigliosi sull’orizzonte blu e, nelle giornate terse, sull’Isola d’Elba.
tur. naturalistico/svago/relax
L’idea wild che si ha della Maremma è ben rappresentata da una serie di parchi e aree protette che ne preservano la natura, rigogliosa e incontaminata, in una sorta di gioco di scatole cinesi in cui un’area si sovrappone o comprende l’altra. Il Parco Interprovinciale di Montioni, per esempio, si estende per circa settemila ettari tra le province di Grosseto e Livorno, comprendendo i Comuni di Follonica, Massa Marittima, Suvereto, Piombino e Campiglia Marittima. Basta muovere qualche passo lungo i sentieri tracciati per ritrovarsi di fronte a siti archeologici di epoca etrusca o romana, a edifici medioevali come la Pievaccia, il Castello e le Terme di Montioni Vecchio, a cave di allume abbandonate che ricordano che questa è anche la zona del Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane, con numerosi altri esempi di miniere ormai chiuse diventate siti di archeologia industriale. All’interno del Parco Interprovinciale di Montioni si trova la Riserva naturale statale di Poggio Tre Cancelli, creata nel 1971, e perciò fra le prime istituite in Italia, con lo scopo di studiarne flora e fauna, fra cui si distinguono alcuni esemplari monumentali di leccio e cerro.
Con “solo” duemila ettari di superficie, la Riserva Naturale della Diaccia Botrona potrebbe essere considerata un sito “minore”, ma in realtà, è una vera e propria “banca genetica” per la biodiversità di tutta la zona costiera toscana, tale da renderla la più significativa area umida italiana. Si tratta di un raro e significativo ecosistema, che ospita un’incredibile varietà di microrganismi viventi, sia vegetali che animali, nonché di un paradiso per gli amanti del birdwatching grazie a oltre 200 specie di uccelli, di cui circa 80 nidificanti.
Fra Castiglione della Pescaia, Follonica, Gavorrano e Scarlino, quindi correndo lungo la costa tirrenica, si sviluppano i novemila ettari della Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino, dove la macchia mediterranea la fa da padrona, offrendo il giusto contesto per una fitta rete di sentieri adatti anche alla MTB e al cavallo. Trova invece la sua forza e unicità nel sottosuolo il Parco Naturalistico Geotermico delle Biancane, caratterizzata da emissioni di vapori, fango in ebollizione e macchie biancastre che segnano il suolo rendendo il paesaggio quasi da anticamera dell’Ade. Un patrimonio naturalistico che oggi è valorizzato da un percorso specifico messo a punto dal Comune di Monterotondo Marittimo in collaborazione con Enel Green Power, che consente di avvicinarsi alle manifestazioni geotermiche più spettacolari.
Si articola invece attorno ai corsi dei torrenti Farma e Farmulla la Riserva naturale La Pietra di Roccastrada, area di 530 ettari dal grande valore paesaggistico, il cui simbolo è lo sperone roccioso alto 440 metri che si erge al centro. Gli appassionati di birdwatching si tengano pronti: qui nidificano varie specie di rapaci, fra cui il Falco Biarmicus. Sparviero, picchio muraiolo, gatto selvatico, martora, capriolo, daino, istrice, donnola e faina si avvistano invece nella Riserva Naturale Cornate e Fosini, nella parte orientale delle Colline Metallifere, distesa fra i Comuni di Montieri e Radicondoli. Situata a cavallo tra le province di Siena e Grosseto, l’area protetta comprende gli spettacolari crinali a strapiombo delle Cornate e il vicino Poggio Mutti, chiudendosi alle spalle del Castello di Fosini, punto di riferimento costante per gli escursionisti.
Le attività del turista Sportivo
ciclismo
E’ inscritto in un percorso ad anello di 410 km nel cuore della bassa Toscana l’Itinerario Gran Tour della Maremma, che tocca alcuni dei più suggestivi borghi storici del Monte Amiata per arrivare fino al mare e ritorno. Si svolge su strade per lo più asfaltate alternate a sterrati, per cui è consigliabile l’utilizzo di una bici ibrida. Si parte dalla SP162, che va da Massa Marittima a Siena. A livello altimetrico l’itinerario è piuttosto impegnativo, come rivela da subito il primo tratto, con 6 km di salita fra località Pian di Mucini e il borgo di Prata. Imboccando la SP54 si toccano Tatti, Sassofortino e Roccastrada, già in provincia di Grosseto, puntando verso l’Amiata, con Magliano e Scansano lungo la suggestiva Strada dei Tufi. Il tratto finale ripropone nuovamente i paesaggi della Maremma del Nord, con la piana di Castiglione e infine ritorno a Massa Marittima.
Il Tour Anello di Massa Marittima è invece “solo” di 58 km, e si sviluppa in pianura nella prima parte, per poi inerpicarsi su rilievi moderati ma impegnativi, come per esempio la salita di Capanne e i saliscendi della strada Marsiliana. Bellissimo il paesaggio collinare che accompagna lo scorrere della Marsiliana, così come le tappe di Scarlino Scalo, con la sua nuova Marina attrezzata con ristoranti, boutique e servizi di ogni genere, e Bagni di Gavorrano, ai piedi del Parco Minerario Naturalistico di Gavorrano.
Sono infine 128 i km che compongono il terzo itinerario maremmano, ossia il Percorso sportivo Monterotondo Marittimo-Vetulonia. Sono fattibili in tre giorni decisamente intensi, anche per la ricchezza degli spunti che si trovano lungo il tragitto: Monterotondo, Massa Marittima, Lago dell’Accesa, Scarlino, Gavorrano, Castiglione, Diaccia Botrona e Vetulonia, in un’alternanza di siti archeologici etruschi, romani, monumenti medievali, rinascimentali, archeominerari e ovviamente naturalistici.
trekking
Il fiume Merse e l’alto corso del Lanzo disegnano la bella vallata fra Monticiano e Roccastrada, lungo la quale si snodano i 1.500 ettari di boschi e colline della Riserva Naturale del Farma. Al centro di questa vastità, su un crinale lambito dal torrente Farma, spicca il Castello ,oggi Fattoria, del Belagaio, splendido esempio di avamposto militare di epoca medievale trasformata in residenza nobiliare dagli Aldobrandeschi prima e dagli Ardengheschi poi.
Un contesto ideale per la pratica del trekking, a piedi, a cavallo e in biciletta, per gite in famiglia o con gli amici che possono sfociare in un tuffo rinfrescante nel fiume o un pic nic nel verde, fra boschi di faggi, aceri, betulle e tassi, che a Nord della Riserva cedono il passo a castagni e sughere. Boschi abitati da lontre, martore, puzzole e gatti selvatici, e da due specie di pipistrello, il ferro di cavallo maggiore e minore. In tanta abbondanza di acqua, non mancano le specie ittiche: il ghiozzo di ruscello, il cavedano dell’Ombrone, la rovella, il barbo appenninico e il tritone alpestre, quest’ultimo presente soprattutto nello Stagno della Troscia, situato a pochi minuti dal Castello del Belagaio.
Per chi vuole spaziare verso la costa, può prendere come punto di riferimento Roccastrada, lambita da alcuni itinerari del Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane, che digrada verso il mare. Solo nella zona attorno a Scarlino, se ne sviluppano 9 di percorsi, di varia difficoltà ma sempre con scorci meravigliosi sull’orizzonte blu e, nelle giornate terse, sull’Isola d’Elba.