Le attività del turista Culturale
cultura materiale (città d'arte, siti archeologici, musei)
Barumini è di certo il sito nuragico più celebre della Sardegna, Patrimonio dell’Umanità che porta in alto l’orgoglio e il nome della provincia del Medio Campidano. Qui attorno se ne trovano però numerosi altri, che vale la pena conoscere e visitare. Nei pressi di Villanovaforru c’è per esempio il Complesso Nuragico di Genna Maria. Già il nome della località, che in sardo significa “Porta dei Mari”, richiama con ogni probabilità la posizione sopraelevata del sito, da cui nelle giornate terse si riesce a scorgere persino il Golfo di Cagliari. Il complesso presenta vari edifici, tra i quali un nuraghe trilobato e un villaggio nuragico, circondati da una cinta muraria più esterna.
Il sito di Villanovafranca si chiama invece Su Mulinu, e presenta diversi tipi di costruzioni realizzate attorno al XVIII secolo a.C., fra cui un cosiddetto corridoio nuragico, una serie di torri a falsa cupola e una vasca-altare in arenaria dell’VIII secolo a.C., usata per sacrifici animali, vegetali e per le offerte votive.
Sardara è forse il paese del Medio Campidano con la più alta concentrazione di nuraghe, ognuno con caratteristiche uniche. I quattro pozzi sacri nuragici dell’area archeologica di Santa Anastasia, di cui uno solo già scavato e riemerso dal suolo, costituiscono infatti l’unico sito di tutta la Sardegna all’interno di un centro abitato. Il primo pozzo sacro fu scavato nel 1913, ed era originariamente all’interno della Chiesa di Santa Anastasia, edificio che fra l’altro è fra i più antichi di tutta l’isola. Per rendere il pozzo accessibile dall’esterno fu realizzata un’opera non da poco per l’epoca: la facciata della chiesa fu smontata e spostata di qualche metro.
Sempre a Sardara, troviamo anche il Nuraghe Arrubiu, che si definisce di tipo monotorre: con una cinta muraria rinforzata di circa 80 centimetri e un’altezza di ben 4 metri, era la postazione di vedetta a metà strada tra il Nuraghe Fenu e i tre situati nella vicina zona termale. Nel Museo Archeologico di Sardara si possono vedere i reperti rinvenuti in località Gonnosfanadiga, presso quella che è stata ribattezzata la “Tomba dei giganti di San Cosimo”. Gli impressionanti blocchi di granito sono stati datati all’età del bronzo, mentre quelli della Fortezza Nuragica Saurecci e le Rovine di Neapolis a Guspini al periodo fenicio.
Il piccolo borgo di Gesturi deve invece la sua fama al “Parco della Giara”, preziosa oasi naturalistica per la flora e la fauna locali, che comprende un branco di cavallini selvaggi. La visita ha però in serbo anche un risvolto archeologico, grazie alla presenza del Protonuraghe Brunku Madagui, un nuraghe a corridoio in cui si snodano delle nicchie interne. Chiude questa lunga carrellata di antichità il sito di Siddi, dove si erge la Tomba dei giganti Domu e S’Orku, fra i più imponenti monumenti funebri della Sardegna.
Le attività del turista Spirituale
religioso
Stile romanico, gotico-aragonese, barocco, rinascimentale. Santuari e chiese della provincia del Medio Campidano mostrano ogni fase della storia dell’arte, senza trascurare alcuna sfumatura, dal lacerto di affresco datato al Medioevo all’altare di marmo policromo del Settecento, dalla statua lignea di mille anni fa all’organo del Seicento. Capitolo a parte meritano poi i retabli, pale d’altare che sembrano un po’ quadri un po’ sculture, con i preziosismi dell’oro e la semplicità del legno, segno indelebile della dominazione catalano-aragonese del XV secolo.
Accanto a queste manifestazioni più eclatanti, ci sono poi le piccole chiese di campagna a regalare emozioni. Con la loro dignitosa architettura, fatta di particolari talvolta impercettibili, ma che restituiscono la profonda religiosità del popolo sardo. Luoghi dove il raccoglimento spirituale è ispirato anche da un contesto naturalistico che prende il sopravvento, in radure su promontori a picco sul mare, oppure nascoste nella frescura di un bosco. Luoghi di ritrovo nei momenti di festa, religiosi o pagani, che sottolineano la natura agro-pastorale della fede.