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Fra i numerosi itinerari di esplorazione del territorio Eugubino Alto Chiascio ci sono ciclovie e percorsi mtb segnalati, da scegliere in base a durata e difficoltà. Nei pressi di Gualdo Tadino, per esempio, ai piedi dell’Appennino Umbro Marchigiano, si parte alla volta di Assisi. Per la precisione, il punto di partenza è il ciclodromo Adolfo Leoni, situato alla periferia del paese. Bisogna seguire Via Aurelio Saffi fino alla SS3 Flaminica, antica strada romana che, in Umbria, parte da Otricoli e termina al valico di Scheggia. All’incrocio con la Flaminia si va a destra e subito dopo ancora a destra in direzione di Assisi sulla SP270 che conduce all’inizio della salita di Valtole. Ecco: è questo il punto più arduo, con una saluta impegnativa che termina al km 9: all’incrocio con la SS444 si svolta a sinistra in direzione di Assisi. Passata la Madonnuccia di Morano, inizia la dura salita di Morano. Poi, dopo circa 1 km di falsopiano, inizia la discesa verso Assisi, fino al chilometro 19,5; qui svolta a destra in direzione di Casacastalda. Terminata la ripida e tortuosa discesa, all’incrocio con la SS318 si svolta a destra in direzione di Gualdo continuando a scendere ancora per altri 3 km e fino a raggiungere il punto di partenza. I chilometri non sono molti ma le pendenze sono toste e bisogna avere una preparazione adeguata.
Sempre in MTB, si va da Gubbio al Monte Sant’Ubaldo. Qui i km sono solo 20,2 e il dislivello di 900 metri, ma non bisogna farsi ingannare: livello di difficoltà, impegnativo! Si parte dall’Anfiteatro romano di Gubbio e si inizia a salire per una stretta valle, fino alla piccola chiesa della Madonna del Sasso, per poi affrontare un tratto ancora più ripido con un lungo sterrato che scorre a mezza costa con una vista mozzafiato sul Monte Cucco e su tutto l’Appennino Umbro Marchigiano. La salita prosegue fino a una divertente discesa in single track nel folto di una pineta, che conduce all’ultima sfida: si sale ancora per arrivare alla Basilica di Sant’Ubaldo, dove durante l’anno sono custoditi i Ceri di Gubbio.
Questo è il punto da cui si inizia a ridiscendere verso Gubbio, che si domina dall’alto. Nel percorrere questo tratto, bisogna immaginare che è il medesimo che viene fatto in salita durante la corsa dei Ceri. Lo sterrato termina giusto sopra il Palazzo Ducale e il Palazzo del Duomo.
Sono invece 32 i km che separano il piccolo borgo di Costacciaro dal Monte Cucco. Il dislivello è di 1350 metri, e il livello di difficoltà impegnativo per via delle molte salite, ma ne vale la pena. A ripagare la fatica sono gli ampi panorami sull’Appennino Umbro. L’escursione attraversa il Parco Regionale del Monte Cucco, tra prati e faggete, e a tratti interseca la Gran Fondo in MTB del Monte Cucco, che si tiene ogni anno in giugno e richiama centinaia di appassionati. La salita più lunga inizia dopo poco e si conclude al km 11, quando si raggiunge Punta Sasso Pecoraro. Si continua poi sul sentiero n. 1, dove però per alcuni tratti bisogna procedere a piedi. Al km 19,6 termina l’ultima rampa di salita e si inizia a scendere, su asfalto alternato a fondo sassoso e veloce. Una volta tornati nel fondovalle, si passa da Sigillo e da qui a Costacciaro.
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