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Orvietano

Orvietano

Le principali cantine vitivinicole della zona di Orvieto sono un retaggio di un’epoca antichissima, perché sfruttano spazi sotterranei scavati nel tufo addirittura dagli Etruschi, e poi usati dai Romani per il periodo di fermentazione. I primi a esportare extra confine il vino di Orvieto furono proprio i Romani: grazie a loro, anche nelle Gallie era giunta la fama di questa terra florida e perfetta per produrre vino di qualità, apprezzato nei secoli anche dai Papi, vedi Papa Paolo III Farnese e Gregorio XVI, che pare abbia addirittura voluto che il suo corpo fosse lavato con questo vino prima di essere inumato. Ad oggi, sono ben 11 le DOC, 2 le DOCG e 6 le etichette IGT, da scoprire lungo quattro Strade del Vino, dette del Cantico, Etrusco Romano, del Sagrantino e dei Colli del Trasimeno. Qualche numero può sintetizzare la forza straordinaria di questo settore sempre più trainante dell’economia locale: con una superficie vitata pari a 17.000 ettari, di cui il 30% in montagna e il restante 70% in collina, l’Umbria ha decisamente un elevato rapporto fra superficie coltivata a vite e disponibile, la maggior parte della quale produce appunto Orvieto Doc, con vigneti che si distribuiscono su entrambi i lati del Paglia, il fiume che scorre attraverso la città di Orvieto fino a confluire nel Tevere.

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