Siena

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Parlare del Palio significa parlare della storia di Siena, di tradizioni consolidate e mai mutate dal 1633 in avanti. Fu in quell’anno che si svolse la prima edizione, e da allora, eccetto che nelle due guerre mondiali e nel 2020, causa pandemia, si è sempre svolto, con le consuete due tornate estive, il 2 luglio e il 16 agosto.

Il Palio di Siena non è una semplice festa folcloristica, una “singolar tenzone” fra fantini che si sfidano fino all’ultimo secondo in una Piazza del Campo gremita di gente. Il Palio è vita, è credo, è attaccamento alla contrada d’origine, senza se e senza ma. Non c’è giorno dell’anno in cui in città, nelle case di ciascun senese, non si faccia cenno all’evento o non succeda qualcosa che fa pensare a quell’atto finale che è la corsa di cavalli più emozionante e spettacolare del mondo. Nei mesi precedenti si svolgono ogni fine settimana le sfilate dei contradaioli, e man mano che ci si avvicina al “giorno x”, la piazza e la città tutta vive attimi di grande concitazione con l’estrazione dei cavalli da abbinare ai fantini, la benedizione dei cavalli, la cena benaugurante e le prove della gara il giorno prima e infine il Palio. A latere di tutto questo grande show, c’è quello degli spettatori, provenienti da ogni angolo del mondo, con la certezza di assistere a qualcosa di unico e indimenticabile.

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