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A quanti euro corrispondessero 64 onze non è dato sapere, ma questo fu il compenso che nel 1855 il pittore gelese Emanuele Catanese ricevette per realizzare un ciclo di affreschi sulla vita di Giuseppe nella Chiesa di San Giuseppe a San Cataldo, provincia di Caltanissetta L’edificio risale a due secoli prima, precisamente al 1660, ha un impianto a tre navate con cripta e una facciata tardo-rinascimentale con portale a tribuna affiancato da due portali più piccoli. La chiesa conserva al suo interno un piccolo gioiello: un organo a canne realizzato da Pasquale Gueli, discendente della celebre famiglia di organari di Caltanissetta che fra Settecento e Ottocento firmò alcuni degli strumenti più belli presenti ancora oggi in Sicilia. Non solo. La chiesa era un tempo amministrata dalla Confraternita di San Giuseppe che fra i suoi compiti aveva quello di provvedere a dare degna sepoltura ai poveri del paese nella cripta, oggi non più accessibile, ma che in questo modo è diventata la memoria di San Cataldo.
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