Terre di Pisa

Terre di Pisa

Con tre prodotti di alta qualità come l’olio extravergine d’oliva, il vino e il tartufo, le Terre di Pisa possono dirsi una destinazione per “gastronauti”, da gustare passo a passo, lentamente, seguendo la comoda traccia delle strade dei sapori. L’approccio potrebbe avvenire con la Strada dell’Olio dei Monti Pisani, che corre lungo il versante pisano del Monte e attraverso cinque Comuni: Buti, Calci, San Giuliano Terme, Vecchiano e Vicopisano. Luoghi che richiamano arte, natura e gusto Made in Tuscany, cui si aggiunge il relax donato da un bagno alle storiche Terme di San Giuliano e da un’infinità di strutture ricettive più o meno country style in grado di soddisfare ogni genere di richiesta e di budget. E dopo la remise en forme a San Giuliano Terme, è d’obbligo la visita alla maestosa Certosa di Calci, così come una degustazione di olio locale in una delle tante aziende situate fra Buti e Vicopisano, borgo noto anche per la tradizionale lavorazione della ceramica.

Aziende ed enti locali sono artefici anche della Strada del Vino e delle Colline Pisane, concepita con lo scopo di valorizzare e promuovere il territorio e i prodotti di eccellenza gravitanti attorno alla Torre Pendente. Qui si va da Valdera a Valdarno inferiore, abbandonandosi alla contemplazione di un paesaggio capace di stupire per varietà, colori e qualità dei prodotti della terra. Grano dorato, peschi, ciliegi, vigneti, macchia mediterranea…Una palette cromatica infinita che ammalia e invita a proseguire il viaggio intrecciando la Strada del Vino alla Via Francigena e al Grande Percorso Naturalistico (GPN) delle Colline Pisane, tra centri ricchi di storia e di cultura, romantici borghi e imponenti casali. Lo stop è doveroso al Museo Piaggio dedicato alla Vespa e al Teatro del Silenzio a Lajatico, punto di riferimento della grande musica internazionale fortemente voluto e ora guidato da un Presidente onorario speciale, il maestro Andrea Bocelli.

Le suggestioni continuano verso San Miniato, fra Palaia e Peccioli, e poi verso le balze di Volterra, lungo il tracciato detto “la Via dei Tartufi“. San Miniato, da secoli tappa obbligata dei pellegrini lungo la Via Francigena, si fa vanto di un bel Centro Storico e di aver visto nascere una delle prime Associazioni del Tartufo in Italia, quella dei Tartufai di San Miniato. Il borgo ospita ogni anno a novembre la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco, che per tre fine settimane propone le eccellenze del territorio. E’ invece possibile sempre, tutto l’anno, organizzare un’autentica caccia al tartufo con cane e tartufaio nel Parco del tartufo presso Villa Sonnino, appena fuori l’abitato. In zona, e precisamente a Corazzano, Cigoli, Balconevisi e Ponte a Egola, si svolgono altre sagre più o meno a tema gastronomico, alcune con qualche risvolto curioso, come per esempio il Palio del Papero di Balconevisi.
Tornando al tema principe della Via dei Tartufi, a Palaia, dove è consigliata la visita alla Pieve romanica di San Martino, è diffusa soprattutto la specie del Bianco, il Tuber Magnatum Pico, e del Tartufo Bianchetto o Marzuolo, la cui stagione va da gennaio ad aprile. Nella campagna attorno si trovano due paesi disabitati che meritano una sosta, Villa Saletta e Toiano, così come Montefoscoli, con il Museo della Civiltà Contadina e lo strano Tempio di Minerva Medica famoso per i simboli massonici ed esoterici che rimandano a personaggi misteriosi e affascinanti. Se a Palaia ha sede l’azienda Savini Tartufi, attiva da quattro generazioni, a Ghizzano c’è Tartufi di Teo, che ha realizzato una filiera corta al tartufo proponendo l’esperienza di una caccia al tartufo con la degustazione finale in azienda. Meritano poi una deviazione l’azienda Tenuta di Ghizzano, dove si visita l’originale Giardino Sonoro, e il borgo di Peccioli, trasformato in una galleria d’arte open air, mentre per i bambini ci sono il Parco Avventura Urbano “Pecciolo Avventura” e il Parco Preistorico.

Infine, l’etrusca Volterra, città rimasta architettonicamente al Medioevo e resa famosa oltre che per la lavorazione dell’alabastro per l’Associazione Tartufai dell’Alta Val di Cecina che ne tutela il prezioso Tuber. L’annuale rassegna gastronomica Volterra Gusto celebra il tartufo Marzuolo, quello nero e quello bianco, mentre le locali aziende offrono l’esperienza di indossare i panni del trifolao, nella speranza di trovare un bel bottino da gustare poi a tavola.

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