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La Cascata delle Marmore è una delle opere più sorprendenti che ci abbiano lasciato gli ingegneri dell’Antica Roma. La sua realizzazione risale infatti al 271 a.C., a quando cioè, per evitare inondazioni e disastri ambientali, si decise di deviare il corso del fiume Velino, situato nei pressi di Terni, all’interno del Parco fluviale del Nera. Dopo più di 22 secoli, questo prodigio in terra d’Umbria è ancora la cascata artificiale più alta d’Europa e fra le più alte del mondo, con un dislivello di 165 metri suddiviso in tre salti.
La “caduta” delle sue acque, sfruttata per la produzione di energia elettrica, è annunciata da un segnale acustico percepibile in tutta l’area oggi ricoperta dal Parco della Cascata: una serie di sentieri collega il belvedere inferiore e quello superiore, punti ideali per ammirare al meglio il “salto” e per addentrarsi nella vegetazione, tipica della macchia mediterranea. Ricchissima la biodiversità: l’area è stata riconosciuta a livello europeo come SIC e zona di protezione speciale della Rete Ecologica Europea Natura 2000, essendo popolata da numerose specie di uccelli e mammiferi, fra cui alcuni endemici, unici in Italia. Gli appassionati di birdwatching non perdano dunque l’occasione di avvistare merli acquaioli, ballerine gialle, rondini montane, codirossi, bianconi e gheppi, che talvolta nidificano nelle cavità carsiche scavate dall’acqua nel travertino friabile.
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