Terre di San Valentino

Terre di San Valentino

Piediluco è un toponimo che rimanda all’essenza del paesaggio in cui è collocato: “ai piedi del bosco sacro”. In effetti, questo bacino lacustre naturale dell’Umbria, secondo per grandezza solo al Trasimeno, è immerso in un’area verdissima, situata alle propaggini sud-orientali dell’Umbria e sconfinante nel Lazio. Il Lago di Piediluco, insieme ai laghi Lungo, di Ripasottile e di Ventina situati in provincia di Rieti, rappresenta uno dei resti dell’antico Lacus Velinus, grande bacino di origine alluvionale formatosi nel Quaternario.

Il bacino ha periplo irregolare e lungo 13 km, un’altitudine di 375 metri e una profondità massima attorno ai 19 metri. Il suo immissario naturale è il rio Fuscello, mentre gli altri due immissari sono artificiali e uno di questi lo collega al fiume Velino. Afflusso e deflusso delle acque sono regolati in base al fabbisogno energetico delle industrie della vicina Terni, e, altra curiosità, il fiume Velino è invece deviato verso Marmore, andando a formare insieme al fiume Nera la Cascata delle Marmore.

Sullo specchio d’acqua affaccia solo il borgo di Piediluco, di origine medievale ma con un’area di scavi archeologici che fanno risalire il primo abitato alla tarda età del bronzo. Altra emergenza significativa sono la Rocca e la Chiesa di San Francesco, entrambe datate al XIII secolo.

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