I centri storici medievali di Cuneo, Saluzzo, Mondovì, Alba e Fossano

Cuneo, Saluzzo, Mondovì, Alba e Fossano hanno in comune centri storici di epoca medievale che regalano ancora il piacere di una passeggiata che sa di ritorno al passato, facendo fare un salto all’indietro nel tempo. Ne è un esempio Corso Nizza, che attraversando tutta la città porta alla scoperta di luoghi suggestivi come Piazza Galimberti, Via Roma costeggiata su ambo i lati da 8 km di portici, Corso Marconi e il Parco della Gioventù.

A Saluzzo si può andare anche per escursioni naturalistiche, essendo Sede del Parco Naturale del Monviso e Capitale del Marchesato, ma è soprattutto una piccola città con interessanti emergenze artistiche, visitando le quali si può godere della vista sul Massiccio del Monviso. L’aspetto è quello del tipico borgo di collina del Trecento: piccole vie acciottolate, chiese ed eleganti palazzi nobiliari circondati dai loro giardini. Fra le facciate dall’allure aristocratica spuntano poi il Duomo, Casa Cavassa, la Chiesa di San Giovanni e la Castiglia, con i nuovi allestimenti multimediali della Memoria Carceraria e della Civiltà Cavalleresca, nonché sede dell’archivio storico, della collezione di arte contemporanea IGAV e di spazi per mostre temporanee.

Il centro storico di Fossano, chiuso da resti delle mura contenitive dell’antico castello, dal Bastione della Porta del Salice e dalla Porta di San Martino, è invece formato da due borghi distinti: Borgo Piazza, sviluppatosi tra il ‘400 e il ‘700, e Borgo Vecchio, nucleo originario di età medievale. Elementi architettonici medievali, rinascimentali e barocchi si alternano lungo le vie del centro, caratterizzato dalla presenza dei portici, una costante delle città piemontesi, che qui a Fossano affiancano interamente via Roma e da questa arteria principale si dipartono lungo le strade laterali, tra cui via Cavour, via Garibaldi, via Barotti, via Muratori. Viale Mellano è invece la passeggiata pedonale che sembra quasi a tratti un belvedere sulle Langhe, mentre lungo via Martiri dell’Indipendenza, viale Sacerdote e viale Bianco, la vista spazia sulle cime alpine, fra cui spicca il Monviso.

Palazzi nobiliari e chiese sono invece il biglietto da visita di Alba insieme alle sue note torri, tanto che un tempo era detta “città delle cento torri” poiché erano assai più numerose quelle erette fra XIV e XV secolo. In Piazza Risorgimento si trova il Palazzo del Comune, fulcro storico della città, realizzato là dove in epoca romana sorgevano altri edifici amministrativi. Il Salone del Consiglio è decorato da dipinti quali la Vergine con il Bambino di Macrino d’Alba, datata al 1501, la pala con Madonna e Bambino tra San Giuseppe e Sant’Anna e il Concerto attribuito a Mattia Preti.

Palio del Ticino

Il “Palio del Ticino” commemora annualmente vicende epiche accadute nel 1431, quando la flotta fluviale dei Visconti, guidata dal pavese Pasino degli Eustachi, sconfisse l’armata veneziana nelle acque del Ticino. Questo storico evento, spesso misconosciuto, è riportato alla luce attraverso varie competizioni durante il Palio, tra cui tiro con l’arco, corsa e la gara dei barcé.

Il “Palio del Ticino” diventa così un’occasione unica per riflettere sulla storia di Pavia e per onorare l’eroica resistenza dei pavese di fronte all’armata avversaria. Le competizioni e le celebrazioni offrono un modo coinvolgente per mantenere viva la memoria di questo episodio e per rendere omaggio agli eventi che hanno contribuito a plasmare il destino della città. Un’antica battaglia che continua a essere celebrata con festa e riconoscenza, contribuendo a preservare la ricca storia di Pavia per le generazioni future.

Autunno Pavese

L’autunno nella provincia di Pavia offre un’esperienza vivace e coinvolgente, soprattutto tra metà settembre e metà ottobre, quando l’intera zona è animata da degustazioni, cene a tema, visite e merende nelle aziende agricole e nei vigneti dell’Autunno Pavese Tour.

Inoltre, tra fine settembre ai primi giorni di ottobre, il suggestivo Palazzo Esposizioni ospita l’Autunno Pavese Fiera, un evento che continua a riscuotere successo anno dopo anno.

Nata nei primi anni ’50, quando l’idea di celebrare le eccellenze enogastronomiche era ancora agli albori, Autunno Pavese offre un’opportunità unica di immergersi nella cultura culinaria e vinicola della regione, permettendo ai visitatori di partecipare a un ricco programma di attività.

Mostra Mercato del Tartufo Bianco di San Miniato

Le Terre di Pisa sono note per le molte prelibatezze del palato, fra cui spicca il Tuber Magnatum Pico. Dal 1954, il piccolo borgo toscano di San Miniato ospita la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco, che per ben tre settimane, nel mese di novembre, invade le strade del centro storico medievale con bancarelle e punti di degustazione. La storica Piazza del Duomo ai piedi della Rocca così come le altre piazze di San Miniato si trasformano in un grande mercato all’aperto, dove trovano spazio anche i migliori prodotti delle altre Città del Gusto italiane. Un evento dedicato a chi ama la buona tavola e la condivisione con appassionati, esperti e produttori in grado di trasmettere la propria passione per il territorio attraverso profumi e sapori antichi.

Collisioni, Il Festival AgriRock

Barolo capitale dell’ enologia piemontese, e dal 2009 anche della letteratura e della musica grazie a Collisioni Festival – Festival di Letteratura e Musica in Collina. Un palcoscenico diventato poco a poco sempre più importante e internazionale e che oggi vede alternarsi interpreti di diversi generi musicali – dall’hard rock al folk e pop – a scrittori, giornalisti, attori e registi di fama mondiale.

La manifestazione è fra quelle di maggior richiamo in Piemonte, attirando ogni anno a Barolo, borgo di appena 700 abitanti, fino a 100.000 persone nell’arco di tre giorni.

Ricchissimo il calendario che prevede performance non-stop in piazza e per le strade del paese, dove si incontrano artisti del calibro di Patti Smith, Zucchero, Bob Dylan, Deep Purple, Carlo Verdone, Luciana Littizzetto, Luciano Ligabue, Ferzan Ozpetek, in un melting pot di culture e suoni a dir poco inconsueto.

Festa della Bruna

Sveglia all’alba a Matera. E’ il 2 luglio ed è il giorno tanto atteso: che abbia inizio la Festa della Madonna della Bruna. La processione “dei pastori” sciama per le strade dei quartieri del Centro Storico per arrivare al cospetto del Quadro della Vergine. I “cavalieri”, in sella a cavalli bardati di fiori di carta e velluti, si radunano lungo le vie e intanto nella chiesa di Piccianello la statua di Maria Santissima viene issata sul carro trionfale e portata in processione per tutto il pomeriggio lungo le strade principali gremite di gente, fino ad arrivare in serata nel piazzale del Duomo dove si compiono i “tre giri”, allusione alla “presa” della città da parte della Santissima patrona. La statua, accompagnata dalla Curia Arcivescovile, è infine deposta in Cattedrale.
In questo caotico rito fra sacro e profano, l’opera da ammirare è il carro, frutto di un lavoro artigianale di mesi, che nonostante ciò, alla fine è assaltato e distrutto, per poi rinascere sotto una foggia diversa l’anno dopo.
La giornata prosegue in un susseguirsi di riti e tradizioni fino a tarda serata, quando a decretare la fine della festa è una gara di fuochi pirotecnici che creano uno scenario unico sugli antichi rioni dei Sassi, Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Sagra di San Nicola

La Festa di San Nicola di Bari si articola in vari momenti, da quello solenne del ricordo della Traslazione da Myra a Bari mediante un Corteo Storico, al pellegrinaggio lungo le vie di Bari vecchia, fino alla Sagra del 10 maggio. Per comprendere lo spirito che anima la città e i suoi cittadini in questa solenne occasione, bisogna andarci fra il 7 e il 10 maggio, quattro giorni in cui tutto si ferma, in nome del patrono San Nicola di Bari.

In realtà, San Nicola era nativo di Myra – che nel 270 d.C. era greca, mentre oggi è in territorio turco – dove trascorse gran parte della sua esistenza, diventandone vescovo e morendovi il 6 dicembre 343. Circa sette secoli più tardi, e precisamente fra il 7 e il 10 maggio 1087, parte delle sue reliquie furono portate a Bari da una flotta di 62 marinai nel tentativo di metterle in salvo dai saccheggi dei musulmani, e le restanti ossa presero invece la direzione di Venezia. In entrambe le città, fu eretto un luogo di culto dedicato al santo, e in particolare, la Basilica di San Nicola a Bari fu consacrata da Papa Urbano II in persona. Da allora, a maggio e a dicembre si ricordano la sua figura e le suo opere benevole, legate a numerose leggende.

Novarajazz

Paolo Fresu, Gino Paoli, Lawrence D. Butch Morris, Stan Tracey, Louis Moholo, Chicago Stompers, Italian Instabile Orchestra, Nick Pride and the Pimptones…

Dal 2004 a oggi, sono tantissimi gli artisti di fama mondiale che si sono esibiti sul palco del Novara Jazz Festival, annoverato fra gli eventi musicali preminenti della scena nazionale e non solo. Una kermesse che si articola in concerti dentro e fuori città, ma anche in momenti aggreganti quali degustazioni, visite a residenze artistiche, workshop, mostre, installazioni, presentazioni letterarie e discografiche

Dal 2016, Novara Jazz Festival ha allargato il suo sguardo anche alla danza, grazie alla curatela di Enrico Bettinello, fra i massimi esperti nel campo della direzione artistica e della progettazione di eventi culturali, plus che ha consentito a Novara di poter ospitare nel 2019 la European Jazz Conference.

Varia di Palmi

Maria Santissima della Sacra Lettera è la patrona e protettrice della città di Palmi, in provincia di Reggio di Calabria. In suo onore, ogni due anni, l’ultima domenica di agosto si svolge la Varia di Palmi, manifestazione tanto spettacolare da essere considerata “la festa della Calabria”, rientrando nella Rete delle grandi macchine a spalla italiane – ossia quel tipo di feste religiose incentrate appunto sul trasporto di una “macchina” – dal 2013 inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell’Unesco.
La prima edizione risale al 1582, che vide Palmi animarsi con Sfilata dei Giganti, luminarie, fuochi d’artificio e feste di varie corporazioni, a fare da contorno alla Varia, un imponente carro scenico, alto 16 metri e pesante circa 20 tonnellate trasportato a spalla da circa 200 Mbuttaturi. In cima, a governane il tutto, campeggiano l’Animella e u Patraternu, due figuranti in carne e ossa che simboleggiano rispettivamente la Madonna Assunta in cielo e Dio.

Salone dell’Auto Torino

Torino uguale industria automobilistica. E’ da oltre un secolo che è così, e lo si capisce ogni anno quando per le strade del capoluogo piemontese si svolge il Salone dell’Auto di Torino. Una grande mostra all’aperto che permette di cogliere l’eccellenza nel design e nella produzione di autoveicoli che l’hanno resa una delle capitali dell’automotive mondiale, con eventi in varie location e in particolare nel Parco del Valentino. La manifestazione si pone in linea con lo storico Salone dell’Automobile, organizzato in città dal 1900 fino al 2001.

Piazze e vie diventano punti di ritrovo di supercar, one-off e auto storiche da collezione, oltre che di prototipi esclusivi per la prima volta esposti tutti insieme, modelli realizzati da carrozzieri e designer del calibro di Pininfarina, Giugiaro, Bertone e Italdesign. Fra gli eventi più attesi ci sono poi la sfilata guidata dai presidenti delle case automobilistiche, il Gran Premio, la parata domenicale di Parco Valentino che in 40 km porta i partecipanti del GP fino alla Reggia di Venaria.

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