Alla foce del fiume Akragas, che un tempo dava il nome anche alla città, oggi Agrigento, si trova San Leone, “il mare” degli agrigentini. Fra gli Anni Sessanta e Settanta, non c’è stata famiglia del capoluogo siculo che non abbia acquistato una seconda casa sul lido più vicino, questo. Tanto vicino che bastano quindici minuti al massimo per “scendere” dalla città nuova e, circumnavigando il promontorio su cui sorge la Valle dei Templi, arrivare sul lungomare, ai piedi della collina di Montelusa. Se questo nome richiama alla mente qualcosa è semplice: Montelusa è una delle località citate spesso nella serie televisiva del Commissario Montalbano, e prima ancora nei romanzi di Andrea Camilleri, nato a Porto Empedocle, a qualche chilometro da qui. Un puzzle fatto di antichità e modernità che si ricompone lungo il litorale agrigentino, e che a San Leone si presenta come un lungo lido di ghiaia e sabbia, attrezzato con stabilimenti balneari e affollato di ristoranti, bar e gelaterie dove degustare dolci, sorbetti e granite.
Type turistici: balneare (sun&beach)
Luoghi del commissario Montalbano
Nell’episodio “Il gatto e il cardellino” della serie televisiva “Il Commissario Montalbano”, la scena chiave dell’omicidio si svolge vicino a una spiaggia. Si tratta del Lungomare Mediterraneo di Marina di Ragusa, set più volte sfruttato insieme a Ragusa Superiore e Ibla, per il suo essere così evocativo della bellezza del mare di Sicilia e delle atmosfere da meta ricca di cultura e architettura da ammirare. In effetti, qui siamo nel cuore del sito Unesco denominato “Città tardo-barocche della Val di Noto”, su cui si vanno a innestare i molti richiami cinematografici della nota serie ispirata ai romanzi dell’agrigentino Andrea Camilleri. Un altro esempio? L’affascinante Castello di Donnafugata, apparso nella “Gita a Tindari” e ne “La pista di Sabbia”.
Golfo di Squillace
Archi rocciosi, anfratti e insenature naturali sono oggi l’habitat ideale per spigole, saraghi e cernie, là dove un tempo facevano tana le murene. Le Vasche di Cassiodoro, tra Caminia e Copanello in provincia di Catanzaro, erano proprio questo: un allevamento ittico specializzato in murene, annesso al cosiddetto Vivarium di Cassiodoro, monastero fondato nel 555 d.C. Luogo deputato alla preghiera, all’epoca il Vivarium era soprattutto un’importante officina di ricerca e di studio, nota nel Medioevo in tutta Europa e crocevia di viaggiatori e studiosi.
Sestri Levante
Il “naming” forte e d’impatto ha il suo perché, ma non c’è dubbio, che al di là dei nomi di fantasia decisamente suggestivi, la Baia del Silenzio e la Baia delle Favole di Sestri Levante sono fra le spiagge più belle della Liguria.
La Baia delle Favole, che deve il suo appellativo al famoso scrittore Hans Christian Andersen, è lunga circa 1 km e mezzo, che copre la fascia costiera che va dal porticciolo alla galleria Sant’Anna, in direzione Lavagna. Ha sabbia fine verso est, e ghiaia verso ovest, zona occupata in prevalenza da stabilimenti balneari, molti dei quali attrezzati per portatori di disabilità motoria, e da alcune aree di spiaggia libera.
La Baia del Silenzio, battezzata così dal poeta Giovanni Descalzo, nativo di Sestri Levante, è invece più piccola, lunga appena 300 metri ed è in gran parte libera e di rena fine. Oltre a questi due lidi, il borgo offre anche le spiagge di Riva Trigoso, di 1,5 km andando verso Moneglia, e Renà, lunga appena un centinaio di metri e di sabbia grossa e ghiaia.
Gargano
Grado
Quando una decina di anni fa a Grado aprì il “Lido di Fido”, le spiagge attrezzate per chi viaggia in compagnia del proprio animale erano ancora pochissime in Italia. Ma se c’è un vantaggio che offre un arenile lungo quasi tre chilometri è proprio quello della possibilità di diversificare i servizi, occasione che a Grado non si sono fatti sfuggire.
C’è lo stabilimento balneare adatto alle famiglie con bimbi piccoli, quello con ampie aree dedicate all’animazione, ai campi sportivi, agli incontri culturali, fino a quello con servizi più ricercati ed esclusivi, oltre ovviamente ad ampie zone libere, in un range che non trascura davvero nessuna “categoria” di viaggiatore.
Rivolta completamente a sud, la spiaggia di Grado ha un’esposizione ottimale che insieme alla ricca vegetazione distribuita lungo tutta la costa, crea un microclima dalle temperature miti tutto l’anno. Quello che gli Antichi Romani, che da queste parti hanno lasciato parecchi segni del loro passaggio, chiamavano un locus amoenus, in virtù anche di un mare pulito, dal 1989 Bandiera Blu e con fondali digradanti dolcemente.
Trasimeno
Lettino e ombrellone, pedalò, canoa o laser, o perché no, una barca a vela da noleggiare. In Umbria accade anche questo, perché in Umbria c’è un mare che non ti aspetti. Il Lago Trasimeno, dove fra ulivi e vigneti che arrivano a lambire la riva, si fa vita da spiaggia, con la sicurezza di un bagno in acque costantemente monitorate, anche perché tutta l’area è sottoposta al vincolo dell’Oasi naturalistica La Valle e del Parco del Trasimeno. Di lidi attrezzati, talvolta affiancati da circoli nautici, ce ne sono ovunque, e facendo il periplo di questo bacino formatosi all’interno di una depressione di origine tettonica – non vulcanica, come credono in molti – se ne incontrano 3 a Castiglione del Lago, 2 a Tuoro al Trasimeno, 3 a Magione e una a Passignano sul Trasimeno, per un totale di 9 stabilimenti balneari. Non resta che provare il piacere di un tuffo rinfrescante, con lo sguardo rivolte alle verdi colline dell’Umbria.