I Borghi del Veneto

Numerosi percorsi del comprensorio presentano percorsi cicloturistici interessanti gestiti dai Municipi di riferimento e dalle associazioni sportive locali. A San Pietro di Cadore il “Sentiero Frassati”, a Portobuffolè i “percorsi cicloturistici Prà del Gai”, a Noale all’interno dell’Oasi WWF “Cave di Noale”, a Montagnana “L’Anello delle città Murate”, a Loreo lungo il Parco Regionale Delta del Po, a Marostica (Lungo le tracce dei Malgari e in località Costa), a Fratta Polesine con i percorsi cicloturistici lungo il Canalbianco, a Follina con numerosi percorsi MTB: Anello delle Croci, anello Roncavazzai, anello Fratte; a Borgo Valbellina percorsi MTB lungo le Prealpi Zumellesi e a Dolo con itinerari con destinazione Valle Averto.

Il Cammino di Sant’Agostino

Il Cammino di Sant’Agostino è un itinerario che collega Monza a Pavia, delineando una rosa simbolica con un “fiore” che abbraccia il Lago di Como, “foglie” che si estendono nella pianura settentrionale di Milano e un “gambo” che attraversa la città di Milano per raggiungere Pavia. Questo cammino offre oltre 900 chilometri di percorsi circolari, permettendo ai pellegrini di personalizzare il loro viaggio in base alle proprie necessità, con alcuni tratti adatti alla bicicletta lungo le “foglie” e percorsi su sentieri nella parte del “fiore”.
Da Pavia, ha inizio la Via degli Abati.

La Via Postumia

La prima tappa del percorso in Lombardia ha inizio a Peschiera del Garda (VR). Dopo circa 1 km, superando il Santuario del Frassino, si entra nel Comune di Ponti sul Mincio, in provincia di Mantova. Dopo un breve attraversamento in Emilia Romagna, si rientra in c con la tappa che si conclude a Voghera.

Il tratto da Peschiera del Garda a Mantova offre un percorso ciclabile lungo 45 km, che segue il fiume Mincio, regalando panorami mozzafiato. Tuttavia, la Via Postumia preferisce un percorso più interno, allontanandosi dal Mincio fino a Goito, per poi costeggiarlo fino a Mantova.

Da Mantova, il cammino prosegue per 70 km attraverso strade di campagna, sterrate e tratti di ciclabile fino a raggiungere Sabbioneta, un sito UNESCO, e Casalmaggiore.

Successivamente, una ciclovia lunga 60 km, la Ciclovia del Po, che a tratti costeggia il lato nord del fiume Po, conduce fino a Cremona. Qui, superando il Po, si entra in Emilia Romagna.

Da Cremona, esiste la possibilità di raggiungere Piacenza grazie a una moderna pista ciclabile lungo il Po. Tuttavia, la Via Postumia opta per un itinerario più breve (37 km anziché 52 km della pista ciclabile), sempre sul lato del fiume.

A partire da Piacenza, il paesaggio inizia a mutare. Attraversando e costeggiando il Trebbia, il terreno pianeggiante cede il passo a colline che raggiungono un’altezza di 300 m. Il dislivello non è eccessivamente impegnativo, offre tratti di cammino all’ombra dei boschi, in altitudine e in un ambiente molto diverso dalle pianure precedenti.

Le colline sono punteggiate da vigneti, con antichi borghi che si ergono sulle cime. Dopo aver lasciato la Val Tidone, si torna in Lombardia, attraversando un territorio collinare. Le salite si alternano alle discese, offrendo viste mozzafiato sulle distese di vigneti. Le ultime tappe, più dolci, conducono fino a Voghera, per poi entrare in Piemonte.

Per quanto riguarda l’accessibilità, sono disponibili percorsi alternativi al tracciato principale per consentire la percorrenza in handbike, rendendo la Via Postumia accessibile anche agli ipovedenti.

I Giganti della Valle d’Aosta: I 4000 metri della Valle d’Aosta

Mille chilometri corrisponde più o meno ad andata e ritorno fra Milano e Roma. Ecco, la stessa lunghezza la si ottiene sommando i tracciati di sentieri boschivi, mulattiere e strade poderali in tutta la Valle d’Aosta. Un’”autostrada” da percorrere preferibilmente in mountain bike, mezzo perfetto per “surfare” lungo le piste da sci che in estate si trasformano in straordinarie “corsie preferenziali” per le due ruote. Gli impianti di risalita trasportano con facilità le biciclette, e una volta in quota, via con downhill, freeride e cross country. Discese adrenaliniche e percorsi tecnici caratterizzano i bike park creati ad hoc per MTB & Co., e il resto lo fanno la fantasia e la voglia di divertirsi.

Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Toscana

Natura e arte sono due ingredienti presenti ovunque in Toscana, e uno dei mezzi migliori per apprezzare entrambi è la bicicletta. Ne è un esempio l’Anello del Rinascimento, 250 km che girano attorno a Firenze, suddivisi in 8 tappe e 10 varianti, da fare a piedi o in MTB, proprio come il cammino storico della Via Francigena Toscana. Di arte contemporanea e parchi si compongono invece i percorsi ciclabili nei dintorni di Prato, fra cui quello che corre parallelo al fiume Bisenzio, e interessante anche quello che gira attorno alle mura del XIV secolo.

Splendido l’itinerario che ha come protagoniste le sculture di Quinto Martini e le Ville Medicee di Artimino e Poggio a Caiano, e la Ciclopedonale Puccini, che seguendo il corso del fiume Serchio va da Ponte a Moriano fino al Lago di Massaciuccoli, toccando i confini e le mura della città di Lucca.

Lungo le strade sterrate del Chianti, delle Crete Senesi e della Val d’Orcia si snoda invece il percorso dell’Eroica, gara amatoriale in stile d’antan, che da queste valli ha preso il largo sulle ali di un successo straordinario, esportando in vari Paesi il gusto di pedalare in sella a biciclette d‘altri tempi, fra vigne, boschi e borghi medievali.
Il Sentiero della bonifica che collega Arezzo con Chiusi è l’occasione per un viaggio nel mondo etrusco, da fare in famiglia, in relax. Più impegnativi ma appaganti per i bei paesaggi attraversati sono le ciclovie ambientate su Appennino, Alpi Apuane e Lunigiana, o quelli che risalgono le colline dell’Isola d’Elba e della Maremma. Più pianeggianti e alla portata di tutti, bimbi inclusi, sono infine gli “itinerari marini” in Versilia, che vanno dal lungomare di Viareggio al Lago di Massaciuccoli, fino a Pietrasanta e Forte dei Marmi.

I borghi delle Marche

Si chiama Marche Outdoor ed è il progetto lanciato nel 2019 dalla Regione Marche per gli amanti della mobilità su due ruote, che possono così accedere facilmente a un circuito di ben 24 percorsi ciclabili organizzati in anelli, consultabili sul sito marcheoutdoor.it e sulla relativa app. Qui si trovano tutte le informazioni del caso, suddivise fra dati tecnici (lunghezza, dislivello e tappe), strutture ricettive prenotabili ed esperienze varie da fare lungo gli itinerari, dove autenticità e genuinità sono le parole chiave applicate a ogni forma di accoglienza. A distinguere gli itinerari è anche il mezzo prescelto: si va da quelli ideali per la bici da strada o da corsa, per la MTB e anche per il gravel riding, considerata la modalità migliore per “aggredire” le dolci colline marchigiane, attraverso sterrati, strade bianche e depolverizzate.

Il progetto Marche Outdoor ha alla base anche una forte volontà di rinascita che tutta la popolazione locale ha dimostrato nel periodo post sisma 2016. Non è un caso che i principali percorsi, per esempio, si articolano in tre grandi anelli collegati fra loro detti “Marche Rebirth”, concetto coniato dall’artista Michelangelo Pistoletto in linea con la filosofia del suo “Terzo Paradiso”, e che rappresenta la rinascita culturale, economica e sociale della Regione anche attraverso l’arte.

Pistoia e Montagna Pistoiese

Firenze è a 70 km, ma dalla cima dell’Abetone, tutto sembra ancora più lontano. La destinazione sciistica nella piana di Pistoia, nel cuore degli Appennini Toscani, vive da sempre la sua stagione migliore in inverno. O meglio viveva, perché dal 2008 qui è stato inaugurato l’Abetone Gravity Park MTB, top destination fra le più apprezzate d’Italia e non solo, aperta dalla primavera a fine estate per tutti coloro che amano esplorare la natura su due ruote.

I 700 metri di dislivello volano via in 7 minuti di ovovia, e una volta in quota, ecco cinque piste per freeride e downhill, e cinque per enduro, lunghe tutte fra i 3 e i 6 km, che portano fino al borgo medievale di Cutigliano. Qui, un’altra funivia conduce verso altri quattro percorsi in discesa, tracciati di XC e sentieri di enduro. Le difficoltà variano a seconda della pista e della velocità, ma in generale, il mezzo più adatto è quello della bici da discesa.

Nella zona, non mancano le alternative anche a valle e nel comprensorio dell’Appennino Pistoiese, come per esempio la celebre Strada del Duca, che dalla Val di Luce porta su fino al Passo d’Annibale – nome che evoca il presunto transito nel 217 a.C. del generale cartaginese – e sull’altro versante nella Valle delle Tagliole.

Costa degli Etruschi

Si chiama Grande Traversata della Costa degli Etruschi, e va da Livorno a Piombino. Già queste poche linee guida fanno capire che l’itinerario è percorribile anche in una sola tappa ma da ciclisti allenati, con ritorno in treno sulla linea Piombino – Campiglia – Livorno. In caso di una preparazione da cicloamatori e meno da atleti, il consiglio è di fare la Grande Traversata in 2 o 3 tappe. La seconda parte dell’itinerario si sviluppa nell’entroterra e prevede la possibilità di varianti verso la costa verso la Marina di Bibbona, la Marina di Donoratico e San Vincenzo.
La Vecchia Aurelia è il punto di partenza da Livorno, verso Calafuria e la Torre del Romito e da qui per Quercianella. Dopo 19,5 km si raggiunge Castiglioncello, poi Rosignano Solvay e, dopo circa 2,1 km, si punta sul litorale. Altri 27,5 km ed ecco Vada e la zona della Mazzanta, altri 35 e siamo a Marina di Cecina. Da qui, 2 km verso Cecina, nell’entroterra, e si seguono le indicazioni per Montescudaio che si raggiunge dopo circa 5 km, e Guardistallo. Arrivati a Casale Marittimo, si continua verso Bibbona, dove si va a sinistra in direzione Bolgheri che si raggiunge dopo 5 km di saliscendi piuttosto ardui. Percorso il celebre Viale dei Cipressi per circa 1.8 km, compare Castagneto Carducci. Da qui si pedala verso Sassetta e poi ancora verso Suvereto lungo una strada spettacolare, fra i più bei percorsi cicloturistici d’Italia. Ancora un ultimo sforzo verso Massa Marittima, San Lorenzo con la Cantina di Petra e la Fattoria di Casalappi, Cafaggio e Venturina. E ancora Baratti e Populonia, tappe d’obbligo per unire l’utile (riprendere fiato) al dilettevole (visitare gli scavi archeologici di epoca etrusca). Per Piombino, si torna sulla S.P. 23 “della Principessa” passando per le località Fiorentina e Gagno.

La Costa degli Etruschi offre un altro itinerario cicloturistico, in cui si pedala dalla costa fino alle colline delle Val di Cornia. Le salite verso Sassetta e Campiglia Marittima sono le più toste. Si parte da Donoratico sulla S.P. 39 Vecchia Aurelia in direzione Cecina e Castagneto Carducci. Dal Ponte d’Oro inizia la salita di circa 2 km verso il passo di Bocca di Valle. Una volta giunti a Sassetta si prosegue per circa 1 km in leggera salita e poi in pedalabile discesa verso la Val di Cornia: poco traffico e traiettorie di grande contenuto tecnico con tantissime curve. Stupendo, per chi ama le due ruote. In località Prata si apre il paesaggio ampio e solare della Val di Cornia, e da lì si scende fino a Suvereto, poi Cafaggio – Venturina in discesa sulla S.P. 398 in direzione Monteverdi – Monterotondo. Si lascia la S.P. 398 per Massa Marittima e Montioni sulla S.P. 19 “di Montioni”. Oltrepassato il ponte sul fiume Cornia, si raggiunge un bivio, dove si piega a destra prendendo la S.P. 22 “San Lorenzo – Banditelle”, e fra vigneti e cantine, ci troviamo al km 4,5 della S.P. 22, poi sulla S.P. 21 “Campiglia Marittima – Riotorto”, puntando verso la vicina Cafaggio. Giunti a Campiglia Marittima si pedala in discesa per circa 6 km fino al cavalcavia che oltrepassa la S.S. 1 Aurelia. Raggiunta la S.P. 39 “Vecchia Aurelia”, si va in volata verso San Vincenzo e Donoratico.

Costa dei Trabocchi

La Costa dei Trabocchi, compresa fra le province di Chieti e Pescara, offre uno degli scenari più affascinanti di tutto l’Adriatico. Per godersi in relax lo spettacolo di natura e opera dell’uomo insieme, il mezzo più comodo e pratico, soprattutto in estate quando le poche strade provinciali si intasano di auto di vacanzieri, è sicuramente la bicicletta. Per questo, in un’ottica di valorizzazione e salvaguardia del territorio, è in via di realizzazione un importante progetto di turismo ecosostenibile, noto come Via Verde. Si tratta di una pista ciclopedonale derivata dal recupero dell’ex tracciato ferroviario che un tempo collegava Ortona a Vasto, progetto ambizioso quanto virtuoso inserito a sua volta nel più ampio programma di realizzazione di una Rete Ciclabile dei Trabocchi.

Novara e Colline Novaresi

Risaie, canali d’acqua, cascine storiche. Il paesaggio tipico della Bassa Novarese si compone di poche semplici cose, traccia di una tradizione agricola antica che dal XV secolo in poi ha segnato il territorio, rendendolo fruttifero e noto nel mondo per il suo prodotto principe, il riso appunto. Ecco, in questo puzzle che in primavera, quando i campi vengono allagati per alimentare le risaie, viene definito “mare a quadretti”, è piacevole dedicarsi a uno sport molto amato da queste parti e in generale in Piemonte, il ciclismo. Si sale in sella e ci si lascia guidare dall’ispirazione del momento, puntando ora su Vespolate, ora su Tomaco, Terdobbiate, Nibbiola, Garbagna, Borgolavezzaro e così via, nei dintorni del capoluogo che già di per sé offre un ottimo luogo per escursioni cicloturistiche nel Parco della Battaglia, alle porte della città.

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