Parlando di itinerari d’arte in Valdinievole, in provincia di Pistoia, si potrebbe essere portati a pensare solo a un lontano passato, invece, uno dei primi spunti ha i fregi leziosi dello stile Liberty. All’inizio del Novecento, Montecatini Terme viveva uno dei suoi momenti di grande spolvero, diventando un centro internazionale del “nuovo stile” e vantando fra gli habituè artisti, vip e personaggi alla moda. Oltre a ciò che si può ammirare nel parco dello stabilimento termale – con le fontane/sculture di Pol Bury e di Susumo Shingu e l’ “Accademia d’Arte Dino Scalabrino” con opere di Chini, Annigoni, Guttuso, Conti, Viani, Arp, Radic e Mirò – c’è il MO.C.A., prima galleria civica in assoluto per Montecatini, dove le figure di spicco sono Pietro Annigoni e Joan Mirò e per le sculture l’elvetico Claraz. Spostandosi a Monsummano Terme, si visita il Mac’n, museo d’arte contemporanea che, nella suggestiva cornice di Villa Renatico Martini, raccoglie la summa della produzione artistica di oltre 50 esponenti del Novecento.
Se l’interesse è quello per l’arte contemporanea, nel raggio di pochi chilometri si può raggiungere il Parco monumentale di Pinocchio a Collodi. Realizzato tra il 1956 e il 1987 dall’architetto da Pietro Porcinai, è stata una delle prime esperienze di arte ambientale in Italia. Le avventure del burattino sono qui narrate attraverso le opere di grandi artisti: Emilio Greco ha firmato il famoso gruppo bronzeo “Pinocchio e la Fata Turchina”, Venturino Venturi la Piazzetta dei Mosaici che ricostruisce le scene e i passaggi più importanti di Pinocchio, mentre il percorso fantastico del Paese dei Balocchi si compone di 21 sculture in bronzo e acciaio di Pietro Consagra e di costruzioni di Marco Zanuso. Infine, L’Osteria del Gambero Rosso è progettata da Giovanni Michelucci. Ancora qualche chilometro e si arriva a Ponte Buggianese, dove ad attirare gli sguardi sono le sculture di Jorio Vivarelli e, presso il Santuario della Madonna del Buon Consiglio, il ciclo di affreschi a soggetto sacro di Pietro Annigoni. A Pescia, la meta è la Gipsoteca “Libero Andreotti”, con 230 modelli in gesso provenienti dallo studio dello scultore vissuto fra il 1875 e il 1933 a Parigi e Firenze.
Nei dintorni di Pescia, si può intraprendere un itinerario che porta a un completo cambio di scenario storico. Si scoprono infatti numerosi borghi fortificati testimonianza di quel passato medioevale e contadino: Uzzano, Stignano, Colle, Buggiano Castello, Massa e Cozzile. Iniziando proprio da Uzzano, qui si visita il Palazzo del Capitano, che ingloba le mura del castrum romano, mentre a Buggiano Castello si possono ancora scorgere i resti della Rocca, il Palazzo Pretorio, la Chiesa di S. Niccolao, le opere della scuola di Andrea del Castagno e Bicci di Lorenzo, un preziosissimo Fonte Battesimale e l’antica Abbazia, gioiello di architettura romanica. Fra i vicoli del borgo fanno poi capolino i giardini delle case-torri, profumati di agrumi e rare essenze, che ogni tre anni aprono le porte per la manifestazione che ha fatto ribattezzare Buggiano il “Borgo degli agrumi”.
Attraverso la trecentesca “Porta ai Campi”, si entra invece nel centro abitato di Massa, che custodisce la pieve romanica dedicata a Santa Maria Assunta, l’imponente Monastero della Visitazione, la Loggia del Podestà con gli stemmi gentilizi e, presso il complesso secentesco del Convento di S. Francesco di Sales, l’affascinate percorso del Museo d’Arte Sacra S. Michele. A Cozzile, fulcro della visita è l’ottocentesco Palazzo de Gubernatis, al centro di un paesino dove sembra di tornare indietro di qualche secolo.
Si chiude il “cerchio” in bellezza, con la sosta alla splendida Villa Rospigliosi a Lamporecchio, nel cuore delle dolci colline del Montalbano fra San Baronto e Vinci. Costruita tra il 1667 e il 1669 su disegno della scuola di Gian Lorenzo Bernini, fu la dimora di Giulio Rospigliosi, eletto poi papa con il nome di Clemente IX.