Il Cammino di Sant’Agostino

Il Cammino di Sant’Agostino offre un’opportunità unica per immergersi nella natura e scoprire un territorio ancora poco esplorato, ricco di autentici paesaggi naturali. Grazie al suo ritmo lento, questo percorso promuove un turismo sostenibile, rispettoso dell’ambiente e a impatto zero.

Che si scelga di percorrere le tappe a piedi, in bicicletta o a cavallo (ove consentito), il cammino offre un modo ideale per connettersi con il territorio circostante e ammirare gli splendidi scenari naturali. Lungo l’itinerario diversi parchi regionali ad arricchire l’esperienza.

Nella regione della Brianza, ad esempio, il Parco della Valle del Lambro offre una varietà di ambienti, dai boschi di robinia ai prati, consentendo di avvistare una vasta gamma di fauna e flora. Il Parco di Monza, situato a sud, conserva tracce dell’antica Brianza del XIX secolo, con i suoi boschi, prati e corsi d’acqua.

Il tratto tra Montevecchia e Imbersago ospita il Parco di Montevecchia e Valle del Curone, caratterizzato dall’armoniosa fusione tra paesaggi naturali e insediamenti umani tradizionali. Nella zona nord-orientale del percorso si trova il Parco Adda Nord, famoso anche per le sue opere di ingegneria idraulica e per siti di interesse archeologico industriale.

Nei pressi di Milano, due parchi offrono paesaggi agrari, canali navigabili e caratteristiche fontane. A Pavia, il Parco Lombardo della Valle del Ticino si estende lungo il corso del fiume, da lago Maggiore fino alla sua confluenza nel Po, offrendo una varietà di paesaggi, dalla brughiera alla foresta planiziaria.

La Via Postumia

La Via Postumia offre un percorso immerso in paesaggi e ambienti naturali di notevole interesse. Alcune tappe seguono il corso del fiume Mincio, come la seconda tappa da Volta Mantovana a Rivalta sul Mincio. Qui si attraversano “prati stabili”, aree che forniscono foraggio biologico per le numerose mandrie di vacche da latte presenti nella zona. La terza tappa si snoda all’interno del Parco Naturale del Mincio, conducendo al suggestivo Lago Superiore di Mantova, un’oasi di naturalità e testimonianza delle antiche attività legate alle economie fluviali come pesca, caccia e raccolta della canna.

Parte del percorso segue anche il corso fluviale dell’Oglio, che prima di unirsi al Po, si perde in sinuosi meandri attraverso boschi e pioppeti. Lungo le sponde del fiume, i “lanche”, rami abbandonati, fungono da habitat per una varietà di specie animali, contribuendo alla biodiversità della zona. Durante questa parte del cammino, i sentieri corrono lungo l’argine sinistro del fiume, lontani da insediamenti abitativi.

Attraversando la pianura, il percorso prosegue su sentieri sterrati, offrendo scorci suggestivi della campagna mantovana: casali rurali, canali d’irrigazione e boschetti. Qui, i suoni della natura, come il canto degli uccelli e il mormorio dell’acqua, creano un’atmosfera autentica e rilassante.

Le tappe finali del cammino conducono attraverso colline, dove i vigneti rappresentano l’essenza dell’agricoltura della provincia di Pavia al di là del Po.

I Giganti della Valle d’Aosta: I 4000 metri della Valle d’Aosta

Car e bike sharing sono già soluzioni sostenibili, e se in più si tingono di “verde”, diventano indispensabili per preservare ecosistemi fragili come quelli della montagna. Green Valle d’Aosta è un Tour Operator e una rete di impresa, ma soprattutto un progetto della Società Alpine Green Experience in collaborazione con Engineering Ingegneria Informatica SpA, che punta alla mobilità sostenibile sul territorio transfrontaliero dell’Espace Mont-Blanc. Green Valle d’Aosta parte dalla possibilità di abbinare al soggiorno in strutture ricettive l’utilizzo di auto elettriche per muoversi nel territorio transfrontaliero, offrendo una soluzione tecnologica integrata in grado di rendere fruibili le informazioni sui servizi di mobilità e punti di interesse delle tre Regioni intono al Monte Bianco. Il noleggio di auto e bici elettriche avviene presso sette Aziende Agricole e Artigiane locali che rappresentano alla perfezione la cultura e la tradizione eno-gastronomica valdostana.

Alghero

Per una vacanza ad Alghero si può partire con pinne e bombole, con moschettoni e scarpe da arrampicata, scarponcini da trekking e racchette da nordic walking, cap e stivali per una gita a cavallo, abbigliamento da biking e MTB. Si potrebbero mettere in valigia addirittura caschetto e attrezzatura da speleologo. Alghero è una di quelle destinazioni di mare che ha la fortuna di trovarsi in un contesto ambientale che consente, e soprattutto ispira, davvero ogni genere di attività, dagli sporti nautici a quelli di terra.

Monti Dauni

Ecoturismo, turismo sostenibile, slow travel, biotravel,… In qualunque modo lo si chiami, in terra di Daunia trova una sua applicazione. Grazie a un contesto naturalistico incontaminato e a una politica di sfruttamento delle energie rinnovabili – che ha portato alla realizzazione di sei nuovi impianti di parchi eolici fra la Puglia e la Basilicata – la Puglia è di per sé una destinazione che si presta a esperienze di full immersion all’insegna della contemplazione e del rispetto dell’ambiente. E la zona della Daunia ne è un esempio, con l’Altopiano della Murgia e la Valle d’Itria percorsi da itinerari da fare a piedi o su due ruote, e un tratto della Via Francigena che in 45 km collega i Monti Dauni e il Tavoliere delle Puglie.

Monte Rosa

Il punto di partenza di questa camminata esplorativa nell’Alto Piemonte è la stazione della funivia di Pianalunga, a quota 2.000 metri. La si raggiunge in appena 15 minuti con la telecabina che si trova nel centro del paese. Poi, una volta in cima, gambe in spalla e si inizia l’escursione che in tre ore conduce al laghetto della Bocchetta delle Pisse. Praterie fiorite che guardano su panorami incantevoli accompagnano fino a questo piccolo bacino, dove ci si può riposare prima di rimettersi in marcia. Si scende, facendo attenzione ai punti più impervi, fino a giungere all’Alpe Seewji, altro punto di ristoro, questa volta da consumare comodamente al bar ristorante che ha un nome scontato ma allo stesso tempo accogliente, La Baita. Il ritorno è su Pianalunga, in un quarto d’ora di buon passo, da dove poi si può proseguire verso Alagna, ma in relax, sfruttando gli impianti che in inverno servono il comprensorio sciistico.

Langhe Monferrato Roero

La Land Art è ormai una forma diffusa di esposizione artistica, che coniuga a meraviglia la bellezza del paesaggio naturale e di opere d’autore che vanno a impreziosirlo con ulteriore significato. Ce ne sono ormai vari esempi in tutta Italia, e uno di questi è nel Monferrato, in un vigneto, elemento onnipresente in Piemonte. Si tratta del Parco artistico Orme su La Court, che fra filari di Nebbiolo e Barbaresco svela scenografie e opere d’arte che di notte s’illuminano di fuochi, luci e colori. Creato dall’azienda vinicola Michele Chiarlo, nella Tenuta Aluffi, cuore delle vigne di La Court e Cipressi, è un modo alternativo per raccontare le tradizioni, gli uomini, le glorie del Piemonte: si varca la “Porta Artistica sui vigneti” realizzata dal pittore e scultore Ugo Niespolo per poi passare in rassegna le sculture permanenti di Emanuele Luzzati dedicate agli elementi naturali, Acqua, Aria, Fuoco, scenografia di una fiaba in tre dimensioni che avvolge la mente del visitatore con personaggi e opere immaginifiche.

Rieti

Per i romani ma più in generale per molti abitanti del Lazio e delle Regioni limitrofe, il Monte Terminillo è la ski destination per antonomasia, non a caso detta la “Montagna di Roma”. Con i suoi 2216 metri è la terza vetta laziale per altezza, perfetta non solo in inverno ma anche nel resto dell’anno come meta escursionistica, grazie ai numerosi percorsi segnati del CAI.

La Piana Reatina, attorniata dal Terminillo e dai Monti Sabini, è un susseguirsi di campi coltivati a mais o girasoli, casali rurali e corsi d’acqua, attraversati da strade poderali e dalla Ciclovia della Conca Reatina. A 7 km da Rieti si trova la Riserva naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile, 3200 ettari che si sviluppano attorno agli unici bacini d’acqua naturali rimasti dopo il prosciugamento dell’antico Lago Velino. Zona umida dominata dai canneti in cui nidificano germani, gallinelle, aironi e altri uccelli migratori. Oche e germani reali si possono avvistare con facilità anche lungo il fiume Velino, che attraversa il capoluogo laziale e delimita il Centro Storico a sud, di cui un tempo era la sua difesa naturale. Qui le sponde sono molto verdi perché non lambite dai classici viali lungofiume, e in particolare, quella sinistra è interamente fiancheggiata da un sentiero ciclopedonale, che forma una specie di parco urbano. Il Velino è attraversato da sette ponti, da ovest a est: “Ponte di ferro” (stradale e ferroviario), ponte ciclopedonale del Campo Scuola, Ponte Giovanni XXIII, Ponte Romano, ponte ciclopedonale tra piazza San Francesco-piazza Cavour, e Ponte Cavallotti.

A nord-est di Rieti sorge il Colle della Foresta, propaggine meridionale dei monti Reatini, e “intermezzo” tra i quartieri Micioccoli e Campoloniano. Seguendo la strada provinciale n. 7, in 4 km si raggiunge la sommità, dove si trovano il borgo di Castelfranco, il Santuario della Foresta, un ristorante e un golf club. Colle San Mauro si ferma a 530 metri ed è situato a est del Centro Storico e a sud del quartiere Villa Reatina. Qui, dopo Porta D’Arci, si stende una pineta attrezzata come parco urbano, con tavoli da picnic e un belvedere, da dove si può ammirare tutta la città. Salendo sul colle si visitano il Convento dei Frati Cappuccini e la Villa Potenziani, ex residenza di caccia della nobile famiglia dei Potenziani, che dietro l’elegante facciata di fine Settecento, accoglie oggi stanze e ristorante ricche di fascino. Il parco annesso comprende lecci, abeti e pini d’Aleppo.
Da un parco privato, si passa a un parco pubblico in via Liberato di Benedetto, area verde intitolata alle “vittime 6 aprile 2009”, dove si tiene ogni anno la Festa dello studente. Il Rieti Sport Festival si tiene invece nel Parco “Coriandolo” di Madonna del Cuore, di circa 1 ettaro come il parco “6 giugno 1944” di Campomoro e il “Paul Harris” di Micioccoli.

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