Terre di Pisa

Etruschi e romani lo sapevano bene che nelle Terre di Pisa si nascondeva un tesoro: le acque termali di numerose sorgenti, da allora sfruttate a pieno regime in stabilimenti all’avanguardia in ogni epoca. A San Giuliano Terme c’è Bagni di Pisa, realizzato a fine Settecento con un’allure sontuosa come si conveniva alla residenza del Granduca Francesco di Lorena. Di particolare interesse sono anche gli ambienti interni, le suite dedicate ai molti personaggi celebri passati di qui, per le cure, per vezzo, per mondanità.
L’Hamman dei Granduchi, una piccola grotta naturale dove l’acqua termale affluisce da una cascatella, è il cuore della Spa, dove si possono effettuare massaggi, trattamenti e bagni nelle piscine termali. C’è anche un Giardino Zen, con una Kaffee Haus da cui si domina la pianura fino a Pisa

Cure idropiniche si possono fare anche a Uliveto Terme, lungo la strada del Monte Pisano, nel cui parco ci sono una piccola chiesa romanica, dedicata a San Martino al Bagno, location di matrimoni e cerimonie, e la piscina comunale (non termale) di Uliveto, aperta solo nel periodo estivo.

Fra Pisa e Volterra il benessere trova la sua sorgente alle Terme di Casciana, con un centro di cura e riabilitazione all’avanguardia e un centro benessere che si affaccia sulla piscina balneoterapica a 36° di temperatura. Basta attraversare la strada principale di Casciana Terme ed ecco anche le Terme di Villa Borri, una fattoria del Settecento trasformata in un’elegante hotel con Spa. Una curiosità: l’acqua surgiva locale ha pure un nome, Mathelda, la cui origine si fa risalire alla Contessa Matilde di Canossa. Pare che si debba a lei la “scoperta” del potere curativo, che notò come un merlo malato si mise a volare dopo essersi bagnato nelle acque di Casciana. Vero o no, è certo che la prima piscina fu costruita nel 1311, mentre il primo stabilimento a metà Ottocento per volontà del Granduca Ferdinando di Lorena, come ricordano l’elegante facciata, il Gran Caffè con splendidi affreschi e l’ex Casinò, oggi centro convegni.

Costa degli Etruschi

Lungo la Costa degli Etruschi si può integrare il benessere della balneoterapia con quanto la natura ha regalato generosamente a questo tratto di terra Toscana. Molti borghi e località in provincia di Livorno sono infatti associati da sempre alla presenza di sorgenti benefiche che, nei secoli, spesso dai tempi degli Etruschi o dei Romani, hanno fatto da attrattore turistico. Ne sono un esempio le Terme di Venturina, famose anche come “Terme etrusche”, frequentate da oltre tremila anni per il Calidario, la vasca-laghetto in cui sgorga la sorgente naturale di acqua calda a 36°, rendendo piacevolissimo un bagno termale anche d’inverno. Oggi, attorno a questo prodigio della natura si sviluppa un resort con Spa di ultima generazione, e stessa cosa si può dire di La Cerreta Terme Biodynamic Farmhouse, a Sassetta, con vasche e piscine termali ispirate alle architettura etrusche e romane, alimentate da un bacino sotterraneo di acque surgive a 51°C.
Attingono invece il benessere direttamente dal mare le Terme Tombolo Talasso Resort, a Castagneto Carducci. La Spa interna al resort fronte mare, ricavato dalla ristrutturazione di una colonia degli Anni Cinquanta, è infatti alimentata dalle acque pescate a circa 800 metri dalla costa, poi purificate per diventare “ingrediente” base dei trattamenti talassoterapici proposti in cabina.

Distretto dei Laghi

La “Valle delle 100 Cascate”. L’idea di un viaggio in un luogo che si è guadagnato questo appellativo non suona male. E in effetti, c’è una zona del Piemonte, e in particolare della provincia di Verbano Cusio Ossola, che è così ricca di sorgenti e di vegetazione da aver fatto del motto latino Salus per Aquam il suo credo. Qui si trovano le Terme di Bognanco, tra le più antiche del Piemonte, attive da oltre 150 anni, che offrono trattamenti di ogni genere presso il Centro Benessere e Piscina “Óniro”, dotato di hammam, sauna, docce emozionali e cabine, oltre all’innovativa Spa Stream, una doccia con 1200 getti d’acqua che replicano i movimenti benefici di un terapista.

Area dello Stretto e La Costa Viola

Dalla stretta gola del Monte Livia, in provincia di Reggio Calabria, sgorga la sorgente Sant’Elia, che poco più a valle dà vita alle Terme di Galatro. Le sue acque, ricchissime di sali minerali e dalla temperatura costante di 37 gradi, hanno la composizione chimica tipica delle acque sulfuree, salso-bromo-iodiche e salso-iodiche, il che fa di questo luogo una meta per chiunque voglia unire a una vacanza nella natura l’occasione per un po’ di relax e una proficua remise en forme che parte dall’interno. Molte le terapie offerte dalle strutture in loco, fra cui massoterapia, fangoterapia, cure idropiniche, balneoterapia, riabilitazione, trattamenti estetici, insufflazioni, elettroterapia.

Ciociaria

Spa, Salus per Aquam, la “salute attraverso l’acqua”. Un acronimo oggi ben noto in tutto il mondo, che già duemila anni fa doveva essere di casa a Fiuggi, Cassino, Ferentino e Guarcino, quattro mete che fanno della Ciociaria e della provincia di Frosinone una vera e propria destinazione benessere. Complice anche la sua posizione centrale nel Lazio e quindi nel cuore d’Italia, la Ciociaria è da sempre luogo privilegiato, oltre che per le sue fonti termali, per le bellezze paesaggistiche e i borghi storici. Basti citare Anagni, la “città dei Papi”, o Alatri, nota per l’Acropoli ricca di testimonianze storico-artistiche.
Il complesso di Fiuggi è composto da due stabilimenti idrotermali, vero toccasana per chi soffre di calcoli renali: la Fonte di Bonifacio, la più antica e scenografica, con numerose fontane poste lungo un viale di castagni secolari, e la Fonte Anticolana, quest’ultima attrezzata con campi da tennis, ping-pong, campi da bocce e il grande teatro delle Fonti, luogo di spettacoli e rassegne culturali soprattutto nel periodo estivo. Per la pratica del golf c’è invece un prestigioso Golf Club, sorto nel 1928 e fra i più antichi d’Italia. Chi non è avvezzo al green, può comunque visitare il suo splendido parco.

Non è difficile immaginare Cicerone, Marco Antonio e Marco Terenzio Varrone seduti qui, a bordo delle piscine delle Terme di Cassino, dette appunto Varroniane. Chissà se soffrivano di disfunzioni epatiche, o se le frequentavano solo per quella forma d’otium che oggi chiameremmo relax. Di certo, allora, annessa allo stabilimento non c’era tutta l’area attrezzata per massaggi e trattamenti di bellezza che oggi fanno di Cassino una moderna Spa di tutto rispetto. Se poi si vuole integrare il relax con attività sportiva e un pizzico di avventura, il consiglio è di fare un’escursione di rafting che parte proprio dalle Terme.

Il nome parla chiaro: a scoprire e sfruttare le acque sulfuree medicamentose di Ferentino furono i Romani. La tradizione vuole che fu Domitilla, nipote dell’Imperatore Vespasiano, a far costruire il primo stabilimento, che da allora non ha mai cessato l’attività. Semmai, l’ha evoluta: oggi, il percorso termale è integrato da Kneipp, idromassaggi e bagni turchi, oltre che da massaggi, fanghi e inalazioni proposti anche in versione “kids”, per i bambini.

Un buon prosciutto artigianale, amaretti e biscotti alle mandorle da assaggiare e portare a casa, e un’ottima acqua da bere. Il borgo di Guarcino offre proprio tutto per stare bene, fra cui appunto una fonte di acqua minerale, la Fonte Filette, ben nota al grande pubblico caratterizzata da un basso residuo fisso che aiuta l’assorbimento di minerali, facilita la digestione e apporta ossigeno ai tessuti.

Grado

Le Terme Marine di Grado rappresentano l’unico stabilimento termale talassoterapico del Friuli Venezia Giulia. Forse anche per questo, oltre che per le proprietà delle acque terapeutiche – curative per malattie dermatologiche, reumatiche, motorie, artrosiche, otorinolaringoiatriche e pneumologiche – già agli inizi dell’Ottocento l’aristocrazia asburgica le frequentava con assiduità, facendo di Grado una città ricca e mitteleuropea.

Impianti storici sì, ma che hanno saputo sempre restare al passo con i tempi, aggiornando le strutture e mettendo di recente a punto sistemi di estrazione dell’acqua marina tra i più completi e avanzati tecnologicamente. Accanto ai tradizionali trattamenti talassoterapici e di psammatoterapia, vale a dire con i bagni di sabbia, le Terme offrono anche la possibilità di allargare i propri orizzonti verso tutte quelle pratiche di wellness più contemporanee: lo staff del GIT Beauty Center si dedica infatti a strutturare il migliore programma personalizzato di remise en forme e anti invecchiamento, per prevenire inestetismi della pelle e adiposità.

Rieti

In medio stat virtus. I romani l’avrebbero risolta così la questione della “giustezza” della composizione di sali minerali della Fonte Cottorella di Rieti, che grazie alla bassa concentrazione di fluoruri è adatta a tutte le età e non ha controindicazioni. E in effetti, già gli antichi romani ne sfruttavano le proprietà salutari, la purezza e la leggerezza per l’assenza di elementi inquinanti. In buona sostanza, un presidio terapeutico naturale. Si narra che gli imperatori Vespasiano e Tito venivano spesso e volentieri a rilassarsi alle terme reatine, beneficiando delle terapie idriche e della natura della Sabina, dove avevano le residenze estive. La fama di questi luoghi non passò mai di moda, tanto che nel Medioevo e poi più tardi nel Rinascimento, personaggi quali Papa Gregorio IX, Pompeo Colonna e il celebre architetto Bramante ne decantavano bellezza e salubrità.

Nei secoli, ci furono sempre poeti, medici, biologi e chimici pronti a esaltare le proprietà organolettiche e curative delle acque di Fonte Cottorella, tanto che persino l’ospedale romano Fatebenefratelli ne richiese un approvvigionamento quotidiano per il trattamento delle malattie urologiche, e i frati del Convento di Sant’Antonio al Monte, vicino a Rieti, si occupavano del trasporto dei barili. Nel 1926 arrivò poi l’imprimatur del Ministero dell’Interno, che autorizzò l’imbottigliamento delle acque di Fonte Cottorella con la dicitura “Fonte Cottorella, acqua digestiva, sovranamente antiurica, di rara purezza”. Gli anni ’20 furono l’età dell’oro delle terme di Fonte Cottorella, per la nobiltà reatina ma non solo, che fece dei rinomati concerti della domenica uno straordinario momento di socializzazione, affari e bien vivre.

Alta Valle del Tevere

Fra le 17 fonti di acque minerali dell’Umbria, nel territorio dell’Alta Valle del Tevere, in provincia di Perugia, e precisamente nei pressi di Città di Castello, si trovano le Terme di Fontecchio, ottime per curare numerose patologie, grazie alle loro proprietà bicarbonato-alcalino-sulfuree. Nella medesima località sorga una seconda sorgente, detta dei “Cappuccini”, che ha caratteristiche diverse, essendo carbonato-calcica-magnesica. In entrambi i casi, si possono effettuare trattamenti di balneoterapia, fangoterapia e idropinoterapia, con effetti benefici su cute e organismo.

Acque curative sono anche quelle di Fonteserra di Umbertide, che hanno il vantaggio di essere sfruttate presso una singola struttura, Villa Valentina Country Resort, quindi con un accesso contingentato che regala una maggiore privacy rispetto ai consueti impianti termali.

Valnerina

Che sia minerale da bere o termale da sfruttare per cure e relax, l’acqua di sorgente è onnipresente in Umbria. Sono 17 le prime e 14 le seconde, distribuite su tutto il territorio, cui si aggiungono 7 fiumi, 6 laghi, 9 cascate e un’infinità di rapide e forre.
Nel territorio della Valnerina, il bacino idrico compreso nei comuni di Nocera Umbra, Sellano e Cerreto di Spoleto fornisce una delle migliori acque potabili della Regione, e sempre a Cerreto, si trovano gli Antichi bagni di Triponzo, l’unico stabilimento termale umbro alimentato con acqua solfurea ricca di calcio, a temperatura costante di 30°C e dalle notevoli caratteristiche e qualità terapeutiche.

La Città dei Papi

Sorgenti di acque idrominerali e idrotermali sono un po’ ovunque nel viterbese, che vanta uno dei bacini idrici più ricchi d’Italia. Fra zone libere e stabilimenti attrezzati di tutto punto e aperti tutto l’anno, grazie alle alte temperature di fuoriuscita, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Guardando solo alle fonti principali, troviamo la Sorgente del Bullicame, caratterizzata da un laghetto che è in realtà un profondo cratere naturale in cui l’acqua sgorga a 58°C, temperatura che la accomuna alla Sorgente Piscine Carletti, ipertermale. Le Terme del Bagnaccio hanno invece 5 vasche che oscillano da quelle ipotermali a 23-29°C a ipertermali, da 65 a 66°C.

Per usufruire dei benefici di tali acque in zona ci sono numerose strutture alberghiere, fra cui quelle più che confortevoli delle Terme dei Papi, con una piscina termale monumentale di oltre 2.000 mq, alimentata dalla sorgente del Bullicame. Bellissima la Grotta naturale, bagno turco naturale derivato da una cavità scavata nella roccia, dove una cascata di acqua termale crea un ambiente caldo-umido con 100% di umidità e 48° all’interno. I vapori sono un vero toccasana per la pelle, le vie respiratorie, le articolazioni e per il metabolismo. Trattamenti estetici e curativi sfruttano anche i ricchi fanghi termali,
composti da preziosi elementi organici e inorganici.

La fonte di San Valentino, la cui temperatura oscilla fra i 36 e i 40° C, è l’elemento centrale del Terme Salus Hotel, il cui fiore all’occhiello è la Thermal Spa, composta da piscina interna, sale relax, palestra e saune. Qui, antichi rituali, culture millenarie e tecniche contemporanee si ritrovano in cabina, nelle manualità di personale attento alle esigenze del singolo.

I 65° C della Therma Oasi sono un vero toccasana per stimolare il sistema energetico e ritrovare armonia fisica e spirituale. Gli effetti su cute e mucose sono immediati, grazie a un’azione antinfiammatoria, antiallergica e benefica sulle vie respiratorie e sull’apparato digerente, e a un’azione esfoliante e riparatrice sulla cute. A livello generale la preziosa acqua termale stimola il sistema nervoso parasimpatico e ha un effetto vaso dilatatorio sul circolo capillare.

Infine, c’è il Parco termale del Bagnaccio, a nord di Viterbo, lungo l’antica Via Francigena. L’ “Aquae Passeris”, sfruttata sin dai tempi degli Etruschi e poi dei Romani, è alimentata da acque di tipo solfato/bicarbonato/alcalino, terrose debolmente solfuree, ipertermali. L’origine antica del luogo è testimoniata anche dai numerosi resti di antiche terme romane sparse nei dintorni, piacevole diversivo per escursioni culturali a due passi dall’hotel.

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