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Cascata delle Marmore

acquasparta, calvi dell'umbria, narni, otricoli, polino, san gemini, stroncone, terni

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Nella parte sud-orientale dell’Umbria, tra un suggestivo anfiteatro di colline, nella pianura dove il fiume Serra si unisce al fiume Nera, si estende la città di Terni, conosciuta anche come la “Manchester italiana”, per la sua storia che l’ha vista, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, pioniera in Italia nella rivoluzione industriale. Uno dei punti di maggiore interesse della città è la Basilica di San Valentino, che custodisce il corpo del celebre Santo, patrono degli innamorati.

Nei dintorni, imperdibile è lo spettacolare scenario della Cascata delle Marmore, la più alta d’Europa. Qui turisti e visitatori hanno l’opportunità di praticare diverse attività all’aperto, tra cui canottaggio, rafting, torrentismo, arrampicata sportiva ed escursioni speleologiche lungo il parco fluviale del Nera e al Lago di Piediluco. Arricchisce l’esperienza turistica la visita ai piccoli borghi circostanti, che conservano importanti testimonianze storiche e fanno dell’Umbria un luogo tutto da scoprire.

Narni, l’antica Nequinum degli Umbri, fu conquistata dai Romani nel 299 a.C. e divenne prima una colonia e poi un municipio a cui venne dato il nome di Narnia. Ancora oggi la città conserva il ricco patrimonio accumulato in tremila anni di storia come il grandioso ponte di Augusto, il ponte Cardona e l’acquedotto della Formina. La suggestiva piazza dei Priori ospita il palazzo del Podestà, un edificio duecentesco formato dall’unione di tre torri residenziali, oggi sede del Comune, e la trecentesca loggia dei Priori con la sua affascinante Loggia del banditore. In cima allo sperone su cui sorge la città, si erge la maestosa Rocca albornoziana, costruita nella seconda metà del XIV secolo.

Narni non sorprende solo in superficie; offre anche emozionanti scoperte sotterranee attraverso il suggestivo percorso della Narni sotterranea, che attraversa gli ambienti ipogei del convento di San Domenico. Qui visitatori e turisti possono esplorare acquedotti, cisterne, cunicoli, cripte e persino la sala delle torture del Tribunale dell’Inquisizione, con una cella che ancora conserva i graffiti incisi dai prigionieri in attesa di giudizio.

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Area Archeologica Carsulae

Terni, Umbria

6 elementi Cosa fare e vedere

  • Siti archeologici

Area Archeologica Carsulae

Terni, Umbria

Carsulae – Sydney. Migliaia di chilometri di distanza, eppure questa piccola città in provincia di Terni e la megalopoli australiana sono legate da un filo, in grado di riportarci indietro nel tempo di circa duemila e cinquecento anni.

Sorta nel V secolo a.C., si può quasi dire che Carsulae sia stata scoperta più e più volte. Nel suo destino, che ha attraversato più di venticinque secoli, le campagne di scavo sono infatti state molteplici, a partire dal Cinquecento in poi, fino alle più recenti guidate appunto dalla Maquarie University di Sydney.

Sebbene i primi insediamenti risalgano all’epoca pre-romana, è con la costruzione della Via consolare Flaminia, nel 221 a.C., che la città vive il suo periodo di massimo splendore, di cui oggi sono stati riportati alla luce una grande quantità di monumenti e di strutture edilizie, oltre ad una serie di iscrizioni. Simbolo del sito archeologico è il cosiddetto Arco di San Damiano, insieme all’Anfiteatro, ai Tempi gemelli e a ciò che rimane delle Terme.

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  • Culturale Materiale

Narni Sotteranea

Terni, Umbria

Il Convento di San Domenico a Narni è la porta di accesso a un mondo nascosto e misterioso, fatto di corridoi e ambienti ipogei noti come Narni Sotterranea. Nel 1979, sei giovani speleologi scoprono per caso la chiesa del XII secolo che si sviluppa proprio sotto il convento.

E’ l’inizio di una serie di scavi e perlustrazioni che in breve tempo portano al recupero di una fitta ramificazione di vie sotterranee, oggi in parte aperte al pubblico per le visite guidate. Dalla chiesa, attraversando un muro si accede a una cisterna di epoca romana, probabile resto di una ricca domus.

Da qui, percorrendo un lungo corridoio, si entra in una grande sala, in origine adibita a sede degli interrogatori del Tribunale dell’Inquisizione. Era la cosiddetta Stanza dei Tormenti, appellativo ritrovato nei documenti degli Archivi Vaticani e, grazie a chissà quale link di connessione, persino al Trinity College di Dublino.

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  • Eccellenze naturalistiche

Lago di Piediluco

Terni, Umbria

Scorci e panorami incantati, natura incontaminata, un delizioso borgo di pescatori con tanto di rovine di una fortezza medievale. Il Lago di Piediluco, alle propaggini dell’Appennino Umbro, nel ternano, ha tutti gli ingredienti per essere un locus amoenus, che per questa sua gradevolezza in passato ha attirato e ispirato numerosi artisti, facendo diventare questo specchio d’acqua una tappa d’obbligo nel Grand Tour.

Fra gli habitué ci furono per esempio lo scrittore Richard Lassels, autore di An Italian Voyage, e il pittore Jean-Baptiste Camille Corot, ammaliati anche dal colore verde smeraldo del lago, che in inverno si tinge del bianco delle nevi del Terminillo.

Fra le curiosità del Lago di Piediluco c’è senz’altro quella legata al toponimo, che rimanda all’essenza del paesaggio in cui è collocato, “ai piedi del bosco sacro”, oltre a quella di essere una meta ideale per la pratica degli sport acquatici, tanto da essere stato scelto dalla Federazione Italiana Canottaggio come sede del Centro Nazionale Remiero. Infine, il suo emissario, il fiume Velino, è deviato verso Marmore, andando a formare insieme al fiume Nera la Cascata delle Marmore.

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  • Eccellenze naturalistiche

Cascata delle Marmore

Terni, Umbria

Rafting, soft rafting, torrentismo, hydrospeed, kayak, river walking e, ovviamente, trekking.

Nel Parco Regionale Fluviale del Nera si può praticare ogni genere di attività all’aperto, cui si aggiungono le escursioni speleologiche nelle grotte e formazioni carsiche scavate nei dintorni della Cascata delle Marmore.

Sei gli itinerari segnalati e ben tracciati che si dipanano nei boschi, lungo i quali spesso e volentieri ci si può fermare per ammirare da diversi punti di osservazione il salto di 165 metri della cascata, annoverata fra le più alte d’Europa.

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  • Arti, Saperi e Sapori

Pampepato

Terni, Umbria

Il pranzo della domenica in una casa ternana ha il profumo del Pampepato, dolce tipico che ritrova le sue radici in tempi antichissimi. Cioccolato fondente, frutta secca, miele, caffè e spezie sono gli ingredienti principali, amalgamati per formare un panetto di forma tonda, dal 23 ottobre 2020 riconosciuto prodotto IGP. A questi si aggiunga anche il mosto cotto, l’antica sapa, di derivazione etrusca e romana.

Il nome trae spunto dalla tradizione umbra, diffusa anche nella provincia ternana, secondo la quale per ottenere il piccante si utilizzava solo il pepe, e non il peperoncino rosso. Questo faceva virare il sapore di un piatto verso il dolce/piccante/odoroso e l’amaro/piccante/odoroso, che è anche la nota più accesa del Pampepato.

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  • Chiese e luoghi di culto

Basilica di San Valentino

Terni, Umbria

Attorno alla figura di San Valentino sono nate e fiorite numerose leggende, alcune legate a guarigioni miracolose, altre connesse a riappacificamenti di coppie di fidanzati in lite. Nato a Terni nel IV secolo d.C., Valentino fu il primo vescovo della città umbra, martirizzato per decapitazione la notte del 14 febbraio 347 sul luogo dove, poco dopo, sorse la Basilica a lui dedicata.

Da lì, in memoria delle sue opere benefiche verso malati e fidanzati, il suo “dies natalis” è stato consacrato a Festa degli Innamorati, celebrato in tutto il mondo con il gesto simbolico di un dono floreale. Tale usanza avrebbe un’origine precisa: si dice che Valentino avrebbe infatti offerto un fiore a una coppia, che grazie alla Rosa della Riconciliazione sarebbe tornata serena.

All’interno della Basilica, rivista più volte nel corso dei secoli fino ad assumere l’attuale aspetto in stile barocco, sono conservate le reliquie del Vescovo Martire. Molti i visitatori illustri che vi hanno fatto tappa nel corso dei secoli: nel 742 l’edificio fu scelto come sede dello storico incontro fra il re longobardo Liutprando e Papa Zaccaria, proprio in virtù della presenza della salma del santo che si diceva avesse proprietà taumaturgiche.

Nel 1626 vi fece invece sosta Leopoldo V d’Austria, che in seguito fece costruire un nuovo altare maggiore in marmo, dietro al quale si trova il coro con la cosiddetta Confessione di San Valentino, ovvero un secondo altare eretto sulla tomba originaria di sepoltura di San Valentino.

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  • Siti archeologici

Area Archeologica Carsulae

Terni, Umbria

Carsulae – Sydney. Migliaia di chilometri di distanza, eppure questa piccola città in provincia di Terni e la megalopoli australiana sono legate da un filo, in grado di riportarci indietro nel tempo di circa duemila e cinquecento anni.

Sorta nel V secolo a.C., si può quasi dire che Carsulae sia stata scoperta più e più volte. Nel suo destino, che ha attraversato più di venticinque secoli, le campagne di scavo sono infatti state molteplici, a partire dal Cinquecento in poi, fino alle più recenti guidate appunto dalla Maquarie University di Sydney.

Sebbene i primi insediamenti risalgano all’epoca pre-romana, è con la costruzione della Via consolare Flaminia, nel 221 a.C., che la città vive il suo periodo di massimo splendore, di cui oggi sono stati riportati alla luce una grande quantità di monumenti e di strutture edilizie, oltre ad una serie di iscrizioni. Simbolo del sito archeologico è il cosiddetto Arco di San Damiano, insieme all’Anfiteatro, ai Tempi gemelli e a ciò che rimane delle Terme.

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  • Culturale Materiale

Narni Sotteranea

Terni, Umbria

Il Convento di San Domenico a Narni è la porta di accesso a un mondo nascosto e misterioso, fatto di corridoi e ambienti ipogei noti come Narni Sotterranea. Nel 1979, sei giovani speleologi scoprono per caso la chiesa del XII secolo che si sviluppa proprio sotto il convento.

E’ l’inizio di una serie di scavi e perlustrazioni che in breve tempo portano al recupero di una fitta ramificazione di vie sotterranee, oggi in parte aperte al pubblico per le visite guidate. Dalla chiesa, attraversando un muro si accede a una cisterna di epoca romana, probabile resto di una ricca domus.

Da qui, percorrendo un lungo corridoio, si entra in una grande sala, in origine adibita a sede degli interrogatori del Tribunale dell’Inquisizione. Era la cosiddetta Stanza dei Tormenti, appellativo ritrovato nei documenti degli Archivi Vaticani e, grazie a chissà quale link di connessione, persino al Trinity College di Dublino.

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  • Eccellenze naturalistiche

Lago di Piediluco

Terni, Umbria

Scorci e panorami incantati, natura incontaminata, un delizioso borgo di pescatori con tanto di rovine di una fortezza medievale. Il Lago di Piediluco, alle propaggini dell’Appennino Umbro, nel ternano, ha tutti gli ingredienti per essere un locus amoenus, che per questa sua gradevolezza in passato ha attirato e ispirato numerosi artisti, facendo diventare questo specchio d’acqua una tappa d’obbligo nel Grand Tour.

Fra gli habitué ci furono per esempio lo scrittore Richard Lassels, autore di An Italian Voyage, e il pittore Jean-Baptiste Camille Corot, ammaliati anche dal colore verde smeraldo del lago, che in inverno si tinge del bianco delle nevi del Terminillo.

Fra le curiosità del Lago di Piediluco c’è senz’altro quella legata al toponimo, che rimanda all’essenza del paesaggio in cui è collocato, “ai piedi del bosco sacro”, oltre a quella di essere una meta ideale per la pratica degli sport acquatici, tanto da essere stato scelto dalla Federazione Italiana Canottaggio come sede del Centro Nazionale Remiero. Infine, il suo emissario, il fiume Velino, è deviato verso Marmore, andando a formare insieme al fiume Nera la Cascata delle Marmore.

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Cascata delle Marmore

Terni, Umbria

Rafting, soft rafting, torrentismo, hydrospeed, kayak, river walking e, ovviamente, trekking.

Nel Parco Regionale Fluviale del Nera si può praticare ogni genere di attività all’aperto, cui si aggiungono le escursioni speleologiche nelle grotte e formazioni carsiche scavate nei dintorni della Cascata delle Marmore.

Sei gli itinerari segnalati e ben tracciati che si dipanano nei boschi, lungo i quali spesso e volentieri ci si può fermare per ammirare da diversi punti di osservazione il salto di 165 metri della cascata, annoverata fra le più alte d’Europa.

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  • Arti, Saperi e Sapori

Pampepato

Terni, Umbria

Il pranzo della domenica in una casa ternana ha il profumo del Pampepato, dolce tipico che ritrova le sue radici in tempi antichissimi. Cioccolato fondente, frutta secca, miele, caffè e spezie sono gli ingredienti principali, amalgamati per formare un panetto di forma tonda, dal 23 ottobre 2020 riconosciuto prodotto IGP. A questi si aggiunga anche il mosto cotto, l’antica sapa, di derivazione etrusca e romana.

Il nome trae spunto dalla tradizione umbra, diffusa anche nella provincia ternana, secondo la quale per ottenere il piccante si utilizzava solo il pepe, e non il peperoncino rosso. Questo faceva virare il sapore di un piatto verso il dolce/piccante/odoroso e l’amaro/piccante/odoroso, che è anche la nota più accesa del Pampepato.

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  • Chiese e luoghi di culto

Basilica di San Valentino

Terni, Umbria

Attorno alla figura di San Valentino sono nate e fiorite numerose leggende, alcune legate a guarigioni miracolose, altre connesse a riappacificamenti di coppie di fidanzati in lite. Nato a Terni nel IV secolo d.C., Valentino fu il primo vescovo della città umbra, martirizzato per decapitazione la notte del 14 febbraio 347 sul luogo dove, poco dopo, sorse la Basilica a lui dedicata.

Da lì, in memoria delle sue opere benefiche verso malati e fidanzati, il suo “dies natalis” è stato consacrato a Festa degli Innamorati, celebrato in tutto il mondo con il gesto simbolico di un dono floreale. Tale usanza avrebbe un’origine precisa: si dice che Valentino avrebbe infatti offerto un fiore a una coppia, che grazie alla Rosa della Riconciliazione sarebbe tornata serena.

All’interno della Basilica, rivista più volte nel corso dei secoli fino ad assumere l’attuale aspetto in stile barocco, sono conservate le reliquie del Vescovo Martire. Molti i visitatori illustri che vi hanno fatto tappa nel corso dei secoli: nel 742 l’edificio fu scelto come sede dello storico incontro fra il re longobardo Liutprando e Papa Zaccaria, proprio in virtù della presenza della salma del santo che si diceva avesse proprietà taumaturgiche.

Nel 1626 vi fece invece sosta Leopoldo V d’Austria, che in seguito fece costruire un nuovo altare maggiore in marmo, dietro al quale si trova il coro con la cosiddetta Confessione di San Valentino, ovvero un secondo altare eretto sulla tomba originaria di sepoltura di San Valentino.

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