Il Castello di Zumelle, situato nel comune di Mel in provincia di Belluno, sorge maestoso nella pittoresca località di Tiago, affacciandosi su di un colle che domina il suggestivo torrente Terche. È considerato il castello meglio conservato dell’intera Valbelluna, rappresentando un autentico scrigno di tesori storico-culturali pronti a raccontare la loro affascinante storia ai visitatori. Nel corso del Medioevo, il Castello di Zumelle fu protagonista di intricate vicende coinvolgendo imperatori, vescovi e Papi. Le lotte incessanti e le contese tra Trevigiani e Bellunesi contribuirono progressivamente al declino della struttura, portandola sull’orlo della rovina. Nel 1311, grazie all’intervento di Enrico VII di Lussemburgo, il castello fu ricostruito, ma perse il suo antico prestigio, divenendo una residenza per un ristretto numero di soldati, lontano dalle grandi contese storiche. Oggi, il Castello di Zumelle è aperto al pubblico, offrendo una visita che si estende per circa due ore. Durante il percorso, i visitatori possono esplorare il villaggio medievale, gli ambienti di rievocazione, la casa torre con la bottega dello speziale, la camera da letto medievale, il banchetto e la cucina, lo scriptorium, la Chiesa di San Lorenzo, l’area museale e la rimessa militare. Il castello ospita numerosi eventi durante l’anno, rivolti sia agli adulti che ai più piccoli. Spettacoli giullareschi, workshop tematici, attività naturalistiche e sportive, e eventi a tema rendono l’esperienza sempre stimolante e coinvolgente. Per coloro che desiderano immergersi completamente nell’atmosfera medievale, il Castello di Zumelle offre l’opportunità di trascorrere una notte in loco: tre camere arredate con mobili rustici e affreschi d’epoca sono a disposizione degli ospiti. In alternativa, si può optare per l’avventura del glamping, dormendo nelle tende e capanne allestite nello spiazzo antistante il castello, sotto il cielo stellato, con i falò accesi per un’esperienza unica e suggestiva.
Type of point of interest: Arte e cultura
Borgo di Noale
Noale, posizionata strategicamente al centro del territorio compreso tra le città di Venezia, Padova e Treviso, rivela le sue origini radicate nell’epoca preromana e romana attraverso numerosi reperti archeologici e la conformazione tipica della centuriazione romana.
Il borgo antico di Noale è un affascinante scrigno di storia, con portici e palazzi affrescati, molti dei quali risalenti al sedicesimo e diciassettesimo secolo. Questa caratteristica conferisce a Noale una struttura urbanistica che ricorda quella di Treviso, evidenziando le connessioni storiche tra le due località. Nel Basso Medioevo, Noale fu fortificata, diventando un importante avamposto militare della città di Treviso. Recentemente restaurata, la cinta muraria di Noale la rende l’unica cittadina fortificata dell’intera regione del Veneziano.
Il borgo si distingue per le sue due torri principali: la Torre delle Campane e la Torre dell’Orologio. Quest’ultima, recentemente restaurata, non solo svolge la funzione di orologio pubblico ma ospita anche il Museo della Civiltà Contadina, offrendo ai visitatori uno sguardo approfondito sulla vita rurale del passato.
Le due piazze principali, Piazza Castello e Piazza Maggiore, conferiscono a Noale un’ulteriore peculiarità, rendendola l’unica realtà nella provincia di Venezia ad avere un doppio cuore cittadino.
Borgo di Dolo
Il borgo è anche famoso per la sua tradizione enogastronomica, con numerosi ristoranti e osterie che offrono piatti tipici della cucina veneta, come il risotto, i bigoli con l’anatra e le sarde in saor. Inoltre, Dolo è noto anche per la produzione di vini pregiati, tra cui spicca il famoso vino Prosecco.
Ogni anno, Dolo ospita eventi e manifestazioni di grande richiamo, come la sagra del pesce, il carnevale storico e il Palio della Brenta. Durante questi periodi, il borgo si anima di spettacoli, sfilate e bancarelle, attirando visitatori da tutta la regione.
Infine, Dolo è inserito in un territorio di grande bellezza naturalistica e offre la possibilità di praticare escursioni in bicicletta lungo le rive del fiume Brenta o lungo i numerosi sentieri immersi nel verde.
Il borgo di Dolo rappresenta una meta ideale per chi cerca storia, cultura, tradizioni e buon cibo, in una cornice paesaggistica incantevole.
Borgo di Loreo
Il borgo di Loreo si trova in un’area pianeggiante del Veneto, a pochi chilometri dal fiume Adige. E’ caratterizzato da un centro storico molto suggestivo, con stradine strette e case antiche in stile veneziano. Il Borgo di Loreo è particolarmente famoso per i suoi canali navigabili, che lo rendono una meta ideale per gli amanti del turismo fluviale.
I principali punti di interesse del Borgo includono la chiesa parrocchiale di San Pietro, un edificio religioso di notevole bellezza architettonica, e il Palazzo del Podestà, un antico palazzo storico che ospita oggi il municipio.
Il territorio circostante a Borgo di Loreo offre diverse possibilità per praticare attività all’aria aperta, come escursioni a piedi o in bicicletta lungo le rive del fiume Adige, o gite in barca lungo i canali.
Inoltre, è strategicamente posizionato per visitare altre città d’arte del Veneto, come Rovigo, Padova e Venezia, che sono facilmente raggiungibili in auto o con i mezzi pubblici.
E’ una meta ideale per chi cerca tranquillità e bellezze naturali, senza rinunciare alla possibilità di visitare luoghi di interesse storico e artistico.
Borgo di Lusiana Conco
Lusiana Conco si trova sull’altopiano dei Sette Comuni. Affacciato sulla pianura veneta e posizionato a media altitudine, gode di un clima piacevole e fresco. Circondato da una ricca flora è un meta scelta da coloro che sono alla ricerca di tranquillità e relax, sia in estate che in inverno.
Castello Visconteo di Voghera
Il Castello Visconteo di Voghera, eredità significativa dei Visconti, rappresenta un tassello storico fondamentale per la città. Costruita da Galeazzo II nel 1360 e successivamente ampliata nel 1372, questa fortezza offre uno sguardo nel passato. Come molti altri Castelli Viscontei, anche quello di Voghera è strategicamente posizionato lungo la cinta muraria, per difendere la città dalle minacce esterne e servendo come via di fuga durante sommosse interne.
Nel corso del XIX secolo, il Castello fu adibito a carcere, subendo modifiche significative. Tuttavia l’impianto originale emerge chiaramente, caratterizzato da una pianta quadrangolare con torri angolari e una torre-porta d’ingresso. Inizialmente questa torre era dotata di un ponte levatoio che consentiva di superare il fossato scavato attorno al perimetro delle mura, conferendo al Castello una presenza imponente.
Il Castello Visconteo di Voghera, con la sua storia intrisa di potere, difesa e trasformazione nel corso dei secoli, rappresenta una tappa imperdibile per coloro che desiderano immergersi nel patrimonio culturale della regione.
Ponti sul Mincio
Ponti sul Mincio, il primo comune mantovano all’interno del Parco dedicato al fiume che lo percorre, offre un affascinante viaggio attraverso la storia, la cultura e le tradizioni eno-gastronomiche della regione. Attraversato da piste ciclabili, il territorio rivela suggestivi scorci tra sfide militari, devozione religiosa e delizie culinarie inaspettate.
Uno dei punti di interesse è il Forte Ardietti, una testimonianza ben conservata del famoso “Quadrilatero”, la rete di città fortificate strategiche durante il controllo austriaco in Italia. Costruito dopo la Prima Guerra di Indipendenza Italiana, il forte ha mantenuto la sua struttura originale, diventando un memoriale delle vicende risorgimentali. Attraverso i suoi fossati, mura e ridotti, trasmette il ricordo di un’epoca cruciale.
Il Castello Scaligero, eretto tra il 1260 e il 1276, è un altro gioiello storico. Definito come un “castello recinto”, si presenta con una forma poligonale racchiusa da cinque torri, ciascuna con la propria storia e funzione. Il castello, parte delle difese degli Scaligeri, offre un’esperienza immersiva nel passato, con la Torre dell’Orologio che permette di ammirare un panorama mozzafiato.
Ponti sul Mincio accoglie i visitatori con la sua ricca storia e i tesori architettonici restaurati con cura.
Le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli di Genova
Tra il Rinascimento e il Barocco Genova si arricchisce di nuovi imponenti e lussuosi palazzi progettati e eretti per ordine dei nobili della città. Facciate magnificamente decorate, ampi giardini con scenografiche fontane, saloni con affreschi e arredi di pregio vanno, quindi, ad impreziosire la città. E la magnificenza di queste residenze non passa inosservata agli occhi del grande pittore fiammingo Pieter Paul Rubens che pubblica, nel 1600, una raccolta di disegni dei palazzi per portare, oltre confine, questo modello abitativo per la nobiltà europea.
La bellezza di questi palazzi dà il via anche ad un importante e curioso fenomeno turistico ovvero l’ospitalità pubblica. Con un Decreto del Senato nasce il primo elenco ufficiale di dimore di pregio e si obbligano i proprietari a dare ospitalità, a turno, alle delegazioni straniere secondo una semplice regola: più alta fosse stata la condizione economica dei visitatori, più sontuoso sarebbe dovuto essere il palazzo ospitante.
Le particolarità architettoniche e decorative dei palazzi di Genova, il sistema di ospitalità pubblica e l’attenzione di Rubens sono stati i motivi per cui, nel 2006, “Le Strade Nuove e il sistema dei Palazzi del Rolli” entrano a far parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
I palazzi dei Rolli, in alcuni casi, sono ancora di proprietà privata, altri sono banche o uffici. Altri ancora musei come i palazzi di Strada Nuova, la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Pellicceria, il Museo di Palazzo Reale. In occasione dell’evento Rolli Days, che si tiene una volta all’anno, anche i palazzi privati aprono le porte ai visitatori che vogliono esplorarne i fasti e l’eleganza.
Il sito UNESCO comprende 42 palazzi dei Rolli, fra gli oltre 100 esistenti: Palazzo Doria Antonio – Doria Spinola, Palazzo Della Rovere Clemente, Palazzo Spinola Giorgio, Palazzo Spinola Tomaso, Palazzo Spinola Giacomo, Palazzo Ayrolo Agostino, Palazzo Interiano Paolo e Nicolò, Palazzo Pallivicini Agostino, Palazzo Spinola Pantaleo, Palazzo Lercari Franco, Palazzo Pallavicini Tobia (Camera di Commercio), Palazzo Spinola Angelo Giovanni, Spinola Gio Battista, Palazzo Lomellini Nicolosio, Palazzo Spinola Lazzaro e Giacomo, Palazzo Grimaldi Nicolò – Palazzo Tursi (Comune di Genova), Palazzo Lomellini Baldassarre, Palazzo Grimaldi Luca, Brignole Sale Rodolfo e Francesco, Palazzo Grimaldi Gerolamo, Palazzo Brignole Gio Carlo, Palazzo Lomellino Bartolomeo, Palazzo Lomellini Stefano – Palazzo Doria Lamba, Palazzo Lomellini Giacomo Patrone, Palazzo Cattaneo Antoniotto Gio. Francesco De Ferrari, Palazzo Balbi G. Agostino, Palazzo Balbi Gio Francesco, Palazzo Balbi Giacomo e Pantaleo, Palazzo Balbi Piovera Francesco, Palazzo Balbi Stefano (Museo di Palazzo reale), Palazzo Centurione Cosmo – Palazzo Durazzo Pallavicini, Palazzo Centurione Giorgio, Palazzo Centurione Gio Battista, Palazzo Pallavicini Cipriano, Palazzo Spinola Nicolò, Palazzo Grimaldi Francesco (Galleria Nazionale di Palazzo Spinola), Palazzo Grimaldi Gio Batta, Palazzo Grimaldi Gio Battista, Palazzo De Mari Stefano, palazzo De Nigro Ambrogio, Palazzo Di Negro Emanuele Filiberto, Palazzo De Marini Croce.
Statua Bronzea del Germanico
Le campagne del Centro Italia sono da sempre foriere di belle sorprese, di regali inaspettati che ci ha lasciato la storia. Come quello datato 1963, che ha visto riemergere dal sottosuolo di Amelia, in provincia di Terni, la statua bronzea del generale romano Nerone Claudio Druso, detto Germanico, che oggi fa bella mostra di sé nel Museo Civico Archeologico della cittadina umbra.
Alta più di due metri, la statua raffigura un fiero condottiero armato e coperto da una corazza riccamente adorna, nell’atto della cosiddetta Adlocutio, il gesto di spronare i soldati alla battaglia.
Ma chi era Germanico Cesare? Gli annali raccontano le gesta di questo principe designato all’Impero romano, morto a soli 34 anni nel 19 d.C. ad Antiochia, in Siria, all’apice della carriera politica e della popolarità. La tradizione vuole che le sue ceneri furono riportate a Roma dalla moglie Agrippina accompagnata dai figli, tra i quali il futuro imperatore Caligola.
Area Archeologica Carsulae
Carsulae – Sydney. Migliaia di chilometri di distanza, eppure questa piccola città in provincia di Terni e la megalopoli australiana sono legate da un filo, in grado di riportarci indietro nel tempo di circa duemila e cinquecento anni.
Sorta nel V secolo a.C., si può quasi dire che Carsulae sia stata scoperta più e più volte. Nel suo destino, che ha attraversato più di venticinque secoli, le campagne di scavo sono infatti state molteplici, a partire dal Cinquecento in poi, fino alle più recenti guidate appunto dalla Maquarie University di Sydney.
Sebbene i primi insediamenti risalgano all’epoca pre-romana, è con la costruzione della Via consolare Flaminia, nel 221 a.C., che la città vive il suo periodo di massimo splendore, di cui oggi sono stati riportati alla luce una grande quantità di monumenti e di strutture edilizie, oltre ad una serie di iscrizioni. Simbolo del sito archeologico è il cosiddetto Arco di San Damiano, insieme all’Anfiteatro, ai Tempi gemelli e a ciò che rimane delle Terme.