L’Alta Valle del Tevere è la zona di origine di uno dei prodotti più prelibati della tavola umbra, o forse sarebbe meglio dire universale.
Parliamo del tartufo Umbria, celebrato da oltre quarant’anni dalla Mostra del Tartufo Bianco di Città di Castello. Nel primo fine settimana di novembre, per le vie e le piazze del Centro Storico si allestiscono i Saloni del Vino e dell’Olio, della Biodiversià e il Laboratorio del Gusto dedicato al Tartufo, con momenti divulgativi e showcooking “firmati” da chef di fama.
Oltre alla prelibata trifola dell’Alto Tevere Umbro, la manifestazione permette quindi di scoprire tutte le eccellenze enogastronomiche del territorio, prodotti esclusivamente ICG e DOP da cucinare e acquistare nei mercati e nei numerosi spazi di degustazioni libere.
Tuber Melanosporum Vittadini, che tradotto in termini più prosaici altro non è che il Tartufo Nero Pregiato di Norcia. Per celebrare questa eccellenza del territorio umbro, da oltre 70 anni, nel borgo in provincia di Perugia si svolge Nero Norcia, rassegna agroalimentare e mostra-mercato che dagli anni ‘50 promuove e valorizza le produzioni tipiche enogastronomiche e artigianali della Valnerina e non solo. Simposi, incontri con esperti e chef, degustazioni e bancarelle per acquistare tutte le declinazioni di questo prezioso frutto della terra animano i tre fine settimana compresi fra la fine di febbraio e i primi di marzo.
Nelle ultime due domeniche di giugno, Bevagna, fra i “Borghi più belli d’Italia” in provincia di Perugia, mette indietro la lancetta di otto secoli e ripiomba nel Medioevo. Fra resti di epoca romana – templi, mosaici, mura, cisterne, colonnati e persino un teatro – piazze e vie contornate di bei palazzi antichi, si svolge il Mercato delle Gaite, rievocazione storica articolata in quattro gare: tiro con l’arco, piatto, mestiere, mercato. Il tutto punta a far comprendere come si viveva nel Medioevo, per la precisione fra il 1250 e il 1350, e a farlo sono i figuranti delle quattro “gaite”, i quartieri di Bevagna: San Giorgio e San Giovanni, Santa Maria e San Pietro. Un evento che per l’accuratezza delle ricostruzioni proposte
ha ricevuto numerosi riconoscimenti dal mondo accademico e che è una vera full immersion nella vita dell’uomo del passato.
Come tutte le gare che si rispetti, è prevista anche una rivincita. La Giostra della Quintana di Foligno si divide infatti in due momenti diversi: la sera del secondo o terzo sabato di giugno si svolge la giostra della sfida, mentre nel pomeriggio della seconda o terza domenica di settembre la giostra della rivincita. Dieci cavalli e cavalieri si sfidano ciascuno per conto di uno dei rioni di Foligno, rievocando un fatto di cronaca del 1613. La Giostra della Quintana è rinata nel 1946 e da allora è sempre più seguita e apprezzata dal grande pubblico. La sera che precede la giostra, va in scena il corteo storico, con centinaia di figuranti agghindati con abiti del periodo barocco confezionati dalle sartorie rionali: il porta-targhe, il Gruppo Politico, il Gruppo Nobiliare, il Gruppo Equestre, il Comitato Centrale sfilano per le vie del Centro Storico, arrivando in Piazza della Repubblica, dove viene letto il bando di gara e i cavalieri vengono iscritti al torneo cavalleresco ricevendo la benedizione del vescovo.
Il primo concerto in assoluto di Umbria Jazz si tenne a Villalago a Piediluco, in provincia di Terni, il 23 Agosto 1973, e sul palco c’erano gli Aktuala e l’orchestra di Thad Jones e Mel Lewis, con una giovanissima Dee Dee Bridgewater che all’epoca muoveva i primi passi. Deus ex machina di quell’evento fu un certo Carlo Pagnotta, commerciante perugino appassionato di jazz, oggi considerato il “padre” di Umbria Jazz.
Dopo quella prima magica serata, si capì che quello non poteva rimanere un caso isolato. Così, in breve, oltre al teatro naturale di Villalago, anche piazza del Popolo a Todi, piazza IV Novembre a Perugia, il teatro romano a Gubbio, la fortezza dell’Albornoz a Spoleto e piazza San Francesco a Umbertide divennero location di concerti open air. I primi anni, l’Umbria Jazz aveva questa formula, itinerante e gratuita, che toccava alcuni dei luoghi più suggestivi del “cuore verde dell’Italia”, trasformati per una notte in palcoscenico dei più grandi artisti jazz del mondo. Una formula che piacque così tanto da creare seri problemi logistici in tutta la Regione, presa d’assalto da appassionati del genere. C’è ancora chi ricorda che un anno, Count Basi, travolto dalla folla, non riuscì a raggiungere il palco e dovette rinunciare a fare il concerto.
Dal 1982, la manifestazione prende le sue sembianze attuali, diventando stanziale e trasformando il centro storico di Perugia in un unico grande music set, dove per dieci giorni, sempre nel mese di luglio, si avvicendano i più grandi artisti internazionali. E non solo di jazz ortodosso, ma anche black music con divagazioni nel pop-rock, come testimoniano le apparizioni di Elton John, Carlos Santana ed Eric Clapton.
Da oltre due decadi il Festivaletteratura è uno degli eventi più attesi della città di Mantova, offrendo al pubblico incontri esclusivi con premi Pulitzer, Nobel e autori di fama globale.
Il Festivaletteratura accoglie narratori, poeti, saggisti, musicisti, artisti e scienziati da ogni angolo del mondo.
Particolare attenzione è dedicata ai giovani, con incontri, spettacoli e laboratori pensati esclusivamente per bambini e adolescenti.
Il Festivaletteratura, che può contare di un archivio che conserva materiali accumulati nel corso degli anni, mantiene la sua spinta innovativa e rimane un punto di riferimento per autori, volontari, enti culturali e gruppi di lettura. Oltre a essere un evento annuale, il festival continua a ispirare progetti e iniziative che perdurano durante tutto l’anno, contribuendo al fervore culturale della città.
Il Festival Segni d’Infanzia, nato nel 2006 come spazio dedicato a spettatori dai 18 mesi in su, ha subito una trasformazione significativa nel 2016, evolvendo in SEGNI, NEW GENERATIONS FESTIVAL. Questo cambio è stato reso possibile grazie al coinvolgimento degli adolescenti attraverso il progetto europeo T.E.E.N. (Theater European Engagement Network), supportato da Creative Europe. Unico nel suo genere in Italia, il SEGNI New Generations Festival è diventato internazionale, attraendo anche spettatori stranieri.
Il festival è concepito come un luogo di incontro transgenerazionale e transettoriale, coinvolgendo operatori culturali e artisti provenienti da diverse parti del mondo. Offre una varietà di eventi, tra cui spettacoli, laboratori, percorsi artistici e performance multidisciplinari che fondono musica, pittura, teatro, scultura e danza in una continua contaminazione tra le arti.
Luoghi iconici come il Palazzo Ducale, il Teatro Bibiena, la Sala delle Cappuccine, il Palazzo Te e il Palazzo Castiglioni per l’occasione si trasformano in spazi teatrali.
Ogni edizione del festival viene rappresentata da un animale, disegnato da rinomati artisti come Dario Fo, Altan, Giorgia, Bergonzoni, Sanna e Moretti.
Negli anni il Festival Segni d’Infanzia ha ottenuto riconoscimenti significativi. Il pubblico è cresciuto anno dopo anno, così come le candidature degli artisti e la presenza degli operatori.
Tremila giurati provenienti da 41 Paesi di tutti i Continenti. Quando nel 1971, Claudio Gubitosi fondò il Giffoni Film Festival (GFF), di certo non si immaginava un successo così, né che a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, in questi cinquant’anni giungessero attori e registi del calibro di Robert De Niro, Oliver Stone, Meryl Streep, Jeremy Irons, John Travolta, Wim Wenders, Roman Polanski, Danny de Vito. Tutta Hollywood è passata di qui, e prima ancora tutta Cinecittà. Scopo della manifestazione, promuovere e far conoscere il cinema per ragazzi e stimolare un ambiente povero di iniziative culturali. Da allora, ogni anno a luglio, per dieci giorni il paese di Giffoni si anima di ragazzi fra i 3 e i 18 anni, divisi in fasce d’età in 5 sezioni di concorso ufficiale. Non solo. Con la creazione di Giffoni Experience, il Festival non si esaurisce lì, ma si amplia a 250 giorni di attività di vario genere, con oltre 200.000 studenti in arrivo da tutto il mondo per il progetto Movie Days. Insomma, un festival che va oltre il festival, creando un importante indotto sul territorio e puntando i riflettori su una fascia di mercato del cinema fino a ieri trascurata.
Per valorizzare la ricchezza culturale della Spezia e arricchire l’esperienza turistica, è stato istituito un circuito museale che si snoda attraverso le vie del centro storico, che collega i musei Museo del Castello di San Giorgio, Museo Civico “Amedeo Lia”, Museo Navale, CAMeC – Centro di Arte Moderna e Contemporanea, Museo del Sigillo, Palazzina delle Arti “L. R. Rosaia”, Museo Etnografico “Giovanni Podenzana”, Museo Nazionale dei Trasporti.
Ville Aperte in Brianza è una manifestazione nata nel 2003 che si propone di valorizzare e promuovere il ricco patrimonio culturale di Monza e Brianza attraverso l’apertura di oltre 150 ville di delizia e altri edifici storici e culturali di grande rilevanza.
La manifestazione ha sperimentato collaborazioni nel settore turistico-culturale, offrendo un calendario ricco di eventi e performance artistiche. Le “ville di delizia” dei secoli XVII e XVIII, commissionate dalle famiglie nobili dell’epoca, rappresentano magnificenze architettoniche con vasti parchi, giardini all’italiana e all’inglese e opere d’arte visitabili durante l’evento.
La Città di Monza presenta siti come il Museo del Tesoro del Duomo, i Musei Civici, la Saletta Reale della stazione, la Chiesa di Santa Maria al Carrobiolo e altri luoghi di interesse come la sede Rai Way nel Parco di Monza e l’Autodromo. Altri tesori sono Villa Borromeo ad Arcore, Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno, Villa Crivelli Pusterla a Limbiate, i sotterranei e le fortezze medievali di Vimercate, il Rossini Art Site a Briosco.
Altri siti di rilievo spaziano dalla provincia di Como con Villa La Cagnola e Tenuta Pomelasca, alla provincia di Lecco con il Complesso Romanico di San Pietro al Monte a Civate, Palazzo Bassi Brugnatelli a Robbiate, Villa Monastero a Varenna, fino a Lainate con Villa Borromeo Visconti Litta nella Città Metropolitana di Milano e Villa Brambilla nella provincia di Varese.